Volume IX - Blocchi, Bombe e Biscotti
TETRIS (1989 NES)
Volume IX - Blocchi, Bombe e Biscotti
Tetris è senza ombra di dubbio un titolo capace di fare a meno di presentazioni: la semplice superiorità e genialità della sua forma ludica e del suo game design lo rendono un vero e proprio prototipo del videogioco. Tetris ha incarnato, inoltre, una di quelle rare occasioni in cui il gioco elettronico ha letteralmente sbriciolando le barriere di consumo dei soli appassionati, diventando un’opera giocabile che è a tutti gli effetti patrimonio di tutta l’umanità. Impiegare troppe righe per descrivere Tetris sarebbe una doppia perdita di tempo. In primo luogo, perché equivarrebbe a pensare che sul pianeta esista qualcuno che legge Multiplayer senza avere mai giocato a Tetris. In secondo luogo perché, nella remota possibilità della prima ipotesi, lo sprovveduto lettore perderebbe tempo prezioso a leggere di Tetris invece di poter correre a recuperare il tempo perduto. Altra cosa è parlare delle versioni di Tetris. Il fatto che il gioco nel suo aspetto formale sia perfetto, concluso, immortale non esclude di per se che una sua conversione sia cattiva, che intacchi il funzionamento del design, o che offra elementi in aggiunta rispetto alla formula di base del gioco. Il caso di Tetris per NES si presenta come la classica conversione insapore, senza infamia e senza lode. Pur rispettando completamente il sistema di gioco originario, non offre nulla che possa differenziarle da quelle coeve, come quelle per GameBoy o PC, dotate peraltro di una maggiore fluidità nel controllo dei blocchi e di temi sonori meno invasivi del cacofonico adattamento da Tchaikowskij della presente conversione. Su NES c’è anche Tetris II, che offre una variante a blocchi lampeggianti di non eccelso funzionamento rispetto all’originale e un aspetto grafico più “new age”, ma nonostante la totale assenza di cosmesi e aggiunte Tetris per NES rimane una scelta preferibile rispetto ad altre versioni più moderne per l’intaccata perfezione dell’originale.
YOSHIE'S COOKIE (1993 NES)
Volume IX - Blocchi, Bombe e Biscotti
Yoshi’s Cookie, uno degli ultimi, grandi titoli per NES, è un puzzle game poco conosciuto e spesso sottovalutato, degno di catturare l’attenzione degli appassionati del genere. In Yoshi’s Cookie l’obiettivo del gioco è quello di far scomparire dallo schermo tutti i biscotti prodotti da Mario, evitando che il loro cumulo saturi lo spazio di gioco. La peculiarità di Yoshi’s Cookie è quella di ribaltare il precetto tipico della maggior parte dei puzzle game, ispirati più o meno esplicitamente a Tetris. Mentre in questi ultimi il giocatore è solito controllare i blocchi che cadono sullo schermo, in Yoshi’s Cookie i blocchi cadono in gruppi dalla cima dello schermo, ma anche dal lato destro. Il giocatore non deve, come succede di solito, spostare i blocchi che si avvicinano o cambiare il loro ordine: ha, invece, la possibilità di agire sul cumulo di biscotti già sul fondo, sistemandoli in file orizzontalmente e verticalmente in modo che combacino con quelli in caduta e scompaiano. File di biscotti dello stesso tipo scompariranno, anche con l’aiuto di uno speciale biscotto “jolly” con la faccia di Yoshi. Questo semplice spostamento di prospettiva garantisce una ventata di novità a un genere spesso caratterizzato da spunti mal portati avanti e da clonazioni spudorate, caratterizzando in maniera decisamente originale un puzzle game di primo piano.
Il campo in cui Yoshi’s Cookie eccelle è, in realtà, la modalità a due giocatori. Provvista di un sistema di handicap con il quale, eventualmente, mitigare il gap tra la competenze dell’uno e dell’altro giocatore, Yoshi’s Cookie esplode proprio nel più selvaggio aspetto della sfida all’ultimo biscotto. Il principio tipico dei puzzle game, per il quale il successo sul proprio campo di gioco si traduce in un danno a vari livelli di “inquinamento” del campo di gioco altrui, è rispettato in pieno, ma felicemente rinfrescato da un’aggiunta decisamente originale: il controllo sullo schermo avversario. Durante la sfida a due giocatori, riuscendo a eliminare una fila di soli biscotti-Yoshi ci si guadagna la possibilità di provocare dei danni in campo avversario per un certo lasso di tempo, rubandogli il controllo del cursore. Oltre cento livelli di sfida, un aspetto estetico sobrio e riposante, un approccio originale al puzzle e una sfida a due giocatori di primo livello rendono Yoshi’s Cookie una vera chicca da riscoprire per tutti gli amanti dei puzzle.
WARIO'S WOODS (NES 1994)
Wario’s Woods, come Yoshi’s Cookies, è un titolo apparentemente “minore”, molto poco conosciuto. Entrambi i giochi scontano la loro uscita in un periodo storico caratterizzato dall’affermarsi di nuovi generi rampanti, come i picchiaduro a due dimensioni, e l’essere stati pubblicati su una piattaforma in declino come il NES, che nei primi anni novanta scontava una irrecuperabile obsolescenza tecnologica ed era destinato ad essere messo fuori produzione in favore del già decollato SuperNES. Wario’s Woods, tuttavia, è un vero capolavoro, una specie di piccolo canto del cigno del NES: mescolando in maniera imprevedibile elementi puzzle e quasi-platform, Nintendo ha tirato fuori dal cappello un crossover facile da iniziare, complesso da padroneggiare, incredibilmente originale, praticamente infinito in multiplayer. La grandezza di Wario’s Woods si spiega con la mescolanza di elementi da Super Mario Bros 2 e Tetris. Il metodo di sollevamento dei nemici del primo si fonde con il principio di caduta dall’alto dei blocchi tipico di Tetris e di tutti i puzzle ad esso ispirati. L’ambientazione è fornita dagli alberi della foresta del Mushroom Kingdom, infestati da parassiti importati dal vile Wario. All’interno degli alberi, il giocatore controlla Toad, il quale è capace di sollevare i parassiti che giacciono sul fondo e le bombe che i suoi aiutanti gli lanciano dal soffitto per aiutarlo, destinate a depositarsi sul fondo a loro volta. Una volta sovrapposti i nemici alle bombe per un minimo di tre elementi, questi scompariranno, consentendo alla fine a Toad di spostarsi all’albero successivo, o causando la sconfitta del servitore di Mario nel caso dei mostri rimanessero ineliminati. Si tratta, in sostanza, di un puzzle game ricco di "mosse" operabili tramite un vero personaggio: Toad può muoversi in lungo e in largo, e con i due bottoni e le quattro disposizioni fornisce al giocatore una varietà di colpi sorprendenti. Toad può sollevare un intero mucchio verticale di elementi, un singolo elemento da un mucchio, trasportarli, calciare un nemico o una bomba per allinearlo rapidamente in orizzontale, correre in verticale su una colonna di elementi per prelevarne uno a piacere, portare un blocco da sotto i piedi a sopra la sua testa o, al contrario, mettere sotto i tacchi un intero mucchio appena prelevato.
La genialità nel sostituire al solito cursore un vero personaggio, e la quantità e varietà di tecniche incluse e di strategie possibili, rendono Wario’s Woods un titolo inimitabile in quanto a feel e originalità. Le numerose opzioni del gioco includono un accurato Lesson Mode con il quale imparare i rudimenti, le tecniche avanzate e fare pratica, una modalità a tempo, una Versus con CPU o secondo giocatore. Nella modalità di gioco B, Wario’s Woods fa uscire fuori un po’ della sua genetica di Super Mario Bros 2 e presenta addirittura degli scontri a bombe contro dei boss di fine sezione, sancendo la classe di un titolo più unico che raro, tristemente poco riconosciuto e che è decisamente tempo di rivalutare approfittando della softeca virtuale di Wii.
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Nella prossima puntata di Nstory: from NES to Wii...
SUPER MARIO WORLD E L'ARRIVO DEL SUPER FAMICOM
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