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Peter Pan: Ritorno all'Isola Che Non C'è

Peter Pan torna all'Isola Che Non c'é anche sul GameBoy Advance, in questa avventura platformica. L'effetto sarà lo stesso che ci fece tanti anni fa? Non vi resta che continuare a leggere...

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   24/01/2003

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"La Seconda Stella, poi si Volta e via sempre Dritto..."

Sinceramente il gioco è quello che mi aspettavo: una pura operazione commerciale atta allo sfruttamento di una licenza di grande richiamo; sia per i giovanissimi, disposti a tutto pur di manovrare il proprio eroe, che per i genitori di questi piccoli, rassicurati sul contenuto del videogioco dal personaggio che pure loro hanno forse amato. Adoperata quindi l'abusatissima struttura platform, senza un minimo sforzo di materia grigia da parte dei programmatori per inventarsi qualcosa di più originale. Ma nonostante questo, Ritorno all'Isola Che Non C'è offre dei lati positivi che sarebbe ingiusto non riconoscere: questi si incentrano tutti nella ricreazione dell'atmosfera del cartone. Obbiettivo riuscito grazie ad un accurato studio della grafica e del sonoro: i personaggi sono tutti ben disegnati e definiti, cosa indispensabile in un titolo che punta così tanto all'immagine, le peculiarità con cui sono stati ricreati permettono di distinguere ad esempio i vari bucanieri principali (Mustafà, Dente Duro, Graffio...), oltre ai vari animali (ma qui ci vuole ben poco, difficilmente ci si può confondere tra un gufo ed una scimmia…) e ai bimbi sperduti.
Non meno certosine le animazioni, piuttosto fluide e mai scattose: soprattutto non sono sempre uguali, ma cambiano secondo l'animale e/o il personaggio che ci troviamo di fronte (in breve, il gufo non si muove come il gabbiano e Graffio è ben diverso da Mustafà). Quest'ultima cosa può apparire ovvia, ma mi sono imbattuto più di una volta in giochi che offrono sempre lo stesso stile di animazione, facilitando non poco il raggiungimento immediato della fase REM… Sempre in tema di grafica, pure gli sfondi si presentano gradevoli, a tratti davvero notevoli (mi riferisco in modo particolare a Londra): mostrano in maniera fedele e originale le ambientazioni del film, che, oltre alla città inglese, variano dalla foresta alla barca dei pirati, dal Golfo delle Sirene all'ormai mitica Roccia del Teschio. Concludo il discorso con l'audio: ottimamente riprodotte le musiche della colonna sonora originale, tanto da sembrare davvero immersi in uno dei film di Peter Pan! Di buona qualità anche gli effetti, in modo particolare trovo simpaticissimo lo "sgranocchìo" ogni volta che si prende una mela.

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"Io Odio, Io Odio Io Odio... Peter Pan!!!"

Ciò in cui il titolo sviluppato dai Crawfish Interactive pecca è, come molti di voi avranno intuito, la giocabilità e, più in generale, il gameplay. Si ripropone il già citato schema classico dei platform: tasto del salto (A), tasto attacco (B). Ma non dimentichiamo che Peter Pan è un personaggio particolare, mi riferisco ovviamente alla capacità di volare! Una volta raccolto almeno un vasetto di polvere fatata, il nostro beniamino potrà cominciare a svolazzare allegramente (ripremendo A subito dopo aver spiccato un salto), e non appena l'effetto della polvere, indicato da una barra, svanirà, il nostro amico tornerà incapace di librarsi in volo fino alla raccolta di un nuovo vasetto. Per attaccare potrete lanciare il vostro coltello, oppure usarlo direttamente in un corpo a corpo tenendo premuto L per stare in posizione. Avrete anche a disposizione una micidiale "sederata" (!): per eseguirla, basterà che durante un salto schiacciate la croce direzionale verso il basso. Infine, con il tasto R, potrete raccogliere degli oggetti e usarli o contro i nemici, o per sbloccare determinate situazioni.
I comandi, per quanto (come avete appena potuto constatare) siano semplici, risultano a volte legnosi: non sempre Peter va dove vorremmo; e, se ciò accade saltuariamente a terra, in volo è una costante poiché il controllo in questo caso è lento ed ostico. I nemici dal canto loro sono dotati di un’intelligenza pari a quella di una noce di cocco (mmm... no, forse le noci sono un po' più furbe...): combatterli non vuol dire altro che premere ripetutamente un tasto ed evitare i loro sporadici attacchi. E se anche veniste colpiti, magari perché continuamente distratti dalle botte di sonno derivanti dall’esemplare linearità dei livelli, vi è una tale abbondanza di cuori e mele (con cui Peter si ricarica) che perdere una vita risulta difficile anche con il livello di difficoltà più alto. Tra gli altri oggetti vi sono le piume (basta raccoglierne 35 per ricevere una vita extra), i flauti (si deve raccoglierli tutti per ricevere dei mini-giochi bonus) e le bobine (per sbloccare quattro filmati tratti dal film). Il gioco non possiede una memoria per il salvataggio, ma potrete comunque affidarvi all'antiquato sistema delle password: ne riceverete una alla fine di ogni mondo.

Commento
Forse dovrei sentirmi deluso, ma lo sono solo per quello che Peter Pan rappresenta per me: per il resto è un titolo che mi aspettavo, caratterizzato da una buona veste grafica, da un bell'audio ma da un gameplay noioso, monotono e, a tratti, con una giocabilità addirittura ostica (specie nelle fasi in volo). La piattezza dei livelli, ben realizzati graficamente ma progettati nel giro di qualche minuto, unita ad una longevità limitatissima (sette mondi divisi in due o tre sottolivelli), sovvertono tutto ciò che il titolo mostra di positivo sul lato tecnico; aggiungete un finale inesistente (un messaggio scritto di congratulazioni) per completare il quadro. Di poca influenza i due sottogiochi e pressoché inutili i quattro filmati tratti dal film, anche se realizzati davvero bene e molto divertenti.
Se solo fosse stato un po' più curato, questo titolo avrebbe facilmente avuto un voto distinto, ma così non può che attestarsi che su una quasi sufficienza. Un acquisto consigliato solo ai più piccoli fans del nemico di Capitan Uncino...

Pro
+ Buona grafica
+ Musiche originali

Contro
- Azione a tratti legnosa e ostica
- Schema di gioco monotono e ripetitivo

"Dove il Sogno Diventa Realtà..."

Terminava così una canzone che era possibile ascoltare nel primo (e bellissimo) film di Peter Pan prodotto dalla Disney: non ricordo il resto delle parole, solo il finale, che mi è rimasto nel cuore lasciandomi la speranza di trovare un giorno la "mia" Isola Che Non C'è... Al di là delle mie turbe psichiche quello di Peter Pan è certamente uno dei personaggi a cui più ci si può affezionare, battuto però (secondo il mio parere un po' astruso) dal Capitan Uncino, senza dubbio il cattivo meglio disegnato e caratterizzato dalla casa di Topolino (ma anche la strega di Biancaneve e Crudelia Demon non sono da sottovalutare…). Tornando nell'ambito videoludico, il titolo di cui mi appresto a svelarvi pregi (pochi) e difetti (molti) è tratto direttamente dal seguito di quel cartone, Peter Pan: Ritorno all'Isola Che Non C'è. La trama, in breve, tratta di Peter Pan che torna a visitare Wendy, ormai cresciuta, maritata e con due bambini: questi, che rispondono al nome di Jane e Danny, non si lasciano certo sfuggire la possibilità di seguire Peter Pan verso quel mondo di cui hanno sempre sentito parlare. Il folletto svolazzante a sua volta non si tira certo indietro e li accompagna verso l'Isola Che Non C'è; ma appena arrivati, il diabolico Capitan Uncino rapisce Trilli e, come se non bastasse, anche i bimbi sperduti risultano scomparsi. Ecco dunque che il nostro eroe, privato per giunta della sua facoltà di volare per l'assenza della polvere creata dalla fatina, dovrà cercare i suoi amici per tutta l'isola e riuscire a liberare Trilli. Ce la farà?! Ce la farà, ce la farà...