Un gioco brillante?
Shining Soul II conserva la stessa formula Diablo-style del predecessore. Per chi non conoscesse Diablo, basta dire che si tratta probabilmente del più famoso gioco d'avventura disponibile su Personal Computer, un prodotto semplice e contemporaneamente complesso che pone l'accento della sua essenza ludica sull'azione e sull'esplorazione, ma sopratutto sul potenziamento dei personaggi in uso. Ecco, Shining Soul condivide praticamente la medesima formula: il giocatore sceglie un personaggio fra quelli disponibili, ed esplora una serie di ambientazioni ed aree pullulanti di mostri, raccogliendo item, power-up, armi e aumentando di livello, per acquistare le abilità e le skill (magie, attacchi speciali, nuovi super-attacchi e altro ancora) utili ma non necessarie alla prosecuzione. Ogni personaggio incarna uno stile di gioco diverso, tramite l'ormai vetusta divisione in classi: in particolare, all'Arciere, Mago, Dragonico e Guerriero di Shining Soul si aggiungono in questo sequel il Ninja, il Monaco, lo Stregone e il Barbaro. Purtroppo nel primo Shining Soul la differenziazione tra le classi non era poi così marcata, e rappresentava uno dei punti deboli del prodotto, ma pare che Sega questa volta abbia bilanciato meglio le differenze fra gli eroi. Come nel prequel, comunque, Shining Soul II non offrirà solo azione&distruzione, ma anche sequenze più calme tipiche degli RPG, durante le quali il giocatore dovrà esplorare piccoli paesi interagendo con i civili al fine di apprendere utili informazioni sull'avventura e sulle sfide da affrontare. Anche in questo caso, Sega farà meglio a rivedere l'impostazione di queste fasi di calma piatta, che in Shining Soul erano praticamente ridotte all'osso...
L'Anima di un gioco non è la grafica...
Anche questa volta Sega offre un sipario tecnico degno di nota. La grafica infatti è decisamente curata sia per quanto riguarda le ambientazioni, vaste e dettagliate, che per gli sprite, di grosse dimensioni, animati molto bene e dal design raffinato quanto tipicamente nipponico (va' comunque detto che lo stile grafico adottato è il classico super-deformed). Per quanto riguarda, invece, il lato sonoro, già il primo Shining Soul offriva brani ben composti e sempre adatti, per cui è improbabile che la tendenza si inverta, anche se non impossibile (Castlevania: Harmony of Dissonance insegna). Insomma, dopo il deludente Shining Soul, Sega sembra intenzionata a colmare le pesanti lacune di uno dei titoli più attesi dai suoi fan in un seguito che ripresenta la medesima struttura e, per la verità, ben poche innovazioni. Per fortuna, Shining Soul II offrirà ancora una volta la possibilità di giocare in quattro contemporaneamente, tramite il collegamento di altrettanti GameBoy Advance (e relative cartucce, of course), quindi chi ha apprezzato questa feature nel primo capitolo può cominciare a trepidare in attesa di un sequel che a discapito del titolo non sembra essere, comunque, troppo brillante...
Il primo Shining Soul rappresentò per l'utenza videoludica orfana delle console Sega un vero miracolo: la saga Shining, cominciata su Megadrive e proseguita su Saturn, otteneva finalmente un nuovo seguito. Un seguito diverso, un gioco per Gameboy Advance, la console portatile di Nintendo, dall'impostazione ludica più arcade e dalle premesse strabilianti. Ma la missione di Sega fallì clamorosamente: Shining Soul si rivelò un gioco solo discreto, minato da molti difetti (in primis l'assenza di una trama solida, punto di forza del resto della serie) e rivalutato solo dalla divertente modalità multiplayer. Un vero peccato, sopratutto considerando la qualità tecnica decisamente sopra la media. Ora, dopo un anno, Sega ci riprova: mentre le speranze di vedere Shining Soul in lingua inglese diventano sempre più deboli, il seguito fa capolino nelle nipponiche release list estive...