Il miglior amico del mercenario.
Come accennato infatti ieri, l'impostazione del gioco è sthealt, per cui dovrà essere nostra cura evitare il più possibile di essere scoperti, tranne in alcuni casi quando dovremo per forza batterci contro un grande numero di nemici, da qualcuno in grado di lanciare un allarme.
Se invece le armi bianche non fanno al nostro caso, potremo imbracciare una delle due pistole disponibili, affiancando ad esse magari l'apposito silenziatore in dotazione. All'inzio di ogni missione, così come accadeva nel gioco originale, dovremo scegliere tra le armi e gli accessori che ci vengono proposti dallo "Shop" quelle che secondo noi più si addicono a ciò che ci attende, e ciò ci permette, tra le altre cose, di adattare la missione al nostro stile di gioco.
Tra le pistole, per esempio, possiamo scegliere tra la M1911A1 e la US SOCOM Mk. 23, due pistole semi-automatiche che differiscono per il tipo di fuoco (la prima singolo, la seconda doppio) e per le munizioni (7 e 12): tra l'altro la SOCOM può essere dotata di silenziatore e mirino laser nelle missioni più avanzate.
Nonostante nessuna delle due sia particolarmente potente, la loro precisione si è dimostrata utile nelle missioni al chiuso nelle quali ci si trova di fronte pochi nemici, poichè ci permette agevolmente di avere la meglio sulle guardie senza attirare troppo l'attenzione nemica.
Il miglior amico del mercenario.
Passando ai fucili, non si può non partire con un Mini Uzi ( è possibile tenerlo con una mano sola) e che permette una potenza di fuoco davvero devastante e rapida, grazie a dei caricatori da 20 proiettili in grado di sfoderare ben 1200 colpi in un minuto. Fa la sua apparizione nel gioco anche un'arma che abbiamo imparato a conoscere nel recentissimo Return to Castle Wolfenstein, l'M3A1 cimelio della seconda guerra Mondiale che ancora oggi viene utilizzato dalle forze militari per il suo basso costo. Accanto all'M590, il più classico dei fucili a pompa in dotazione alle forze di polizia americane ed alla marina, troviamo l'M4, di una potenza a dir poco devastante se abbinato al lancia granate che è possibile montare su di esso, e l'M60, un incredibile mitragliatore che, per il suo peso e per la sua potenza, è generalmente montato sui veicoli, ma che questa volta ci farà compagnia anche nella giungla colombiana.
Il miglior amico del mercenario.
Tra questi fucili, il più prezioso si è rivelato, nelle missioni che abbiamo avuto modo di provare, l'M4, per la sua velocità e per la potenza di fuoco combinata che riesce a generare grazie al lanciagranate: particolarmente utile sulle corte distanze e contro i gruppi di nemici.
Non può mancare neanche il fucile a cui i giocatori sono ormai affezionati: quello di precisione. In questo caso si tratta del MSG90A1, un fucile semiautomatico da cecchino, di stampo tedesco, che utilizza dei proiettili da 7.62mm. Dotato di un caricatore da 5 colpi, che però può essere ampliato a 20 nelle missioni più avanzate, risulta particolarmente letale anche grazie alla discreta velocità con la quale si riesce a ricaricare.
Abbiamo avuto modo di provare, durante le nostri sessioni di gioco, anche una delle arme più evolute del gioco, l'OICW (il cui acronimo significa Objective Individual Combat Weapon), una sofisticatissima strumento in grado di integrare un mitragliatore, un lanciagranate ed un fucile di precisione a ripetizione, senza tempi morti di caricamento tra un colpo e l'altro: come se non bastasse, è in grado di usufruire di un mirino laser e di una computer interno in grado di rilevare i nemici anche negli ambienti più bui.
Il miglior amico del mercenario.
Affiancate a questo arsenale di prima scelta, troviamo anche tre diversi tipi di granate: la classica a defragmentazione, una incendiaria ed una accecante, particolarmente utili se in presenza di ostaggi da salvare.
Le due ultime precisazioni che vanno fatte su questo argomento riguardano due nuove caratteristiche introdotte dal seguito: la prima riguarda la possibilità di poter imbracciare due armi nello stesso momento (si parla comunque di pistola e di mini uzi, non certo di fucili d'assalto), e la seconda, a mio modo di vedere ancora più importante, è il migliorato sistema di puntamento variabile. Infatti se il primo colpo sparato risulta particolarmente mirato, la stessa cosa non si può dire degli altri, che si perdono in un ventaglio di precisione che tende ad aumentare in proporzione al tempo nel quale si tiene premuto il mirino: davvero realistico.
Anche per oggi è davvero tutto: come avete potuto vedere anche sotto questo punto di vista Soldier of Fortune 2 si presenta migliorato rispetto al titolo originale, e sicuramente le prime impressioni destate confermano le notevoli potenzialità del prodotto. Domani torneremo a parlare del gioco approfondendo l'aspetto legato all'Intelligenza Artificiale ed al comportamento nemico, cominciando a fare i conti con le tante impressioni positive generate durante le nostri sessioni di gioco...
Il miglior amico del mercenario.
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Quello di cui ci occuperemo oggi, nel terzo appuntamento giornaliero del nostro coverage, è l'arsenale a disposizione del protagonista del gioco, John Mullins.
Come è lecito aspettarsi, neanche questa volta avremo a che fare con armi frutto di fantasia o di stampo futuristico, ma con fedeli riproduzioni di armi realmente esistenti, in dotazione generalmente ai servizi segreti, alle agenzie governative ed ai gruppi militari d'elite.
Durante l'avventura che ci vedrà protagonisti, potremo controllare 14 armi differenti tra loro, ognuna con le proprie caratteristiche peculiari ed i proprio punti di forza: tra l'altro la maggior parte di esse possiede una modalità di fuoco alternativo, permettendoci così di variare il nostro approccio tattico nel più breve tempo possibile.
Per quanto riguarda le armi bianche, avremo a disposizione un tipico coltello d'assalto, a doppia lama, che sarà possibile lanciare contro i nemici per colpire silenziosamente, ed in maniera assolutamente letale, anche dalla distanza.