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All’epoca lo schema di gioco era veramente innovativo, anche se non facile da digerire per chi era abituato solo a Super Mario Land ed omologhi… ricordo ancora la torre da conquistare palmo a palmo ai mostri, capendo la metà della storia perché la cartuccia era un’import americana e la mia (più o meno) quinta elementare non era ancora sufficiente a capirci granchè! L’uscita di quel gioco ha segnato il destino, per la Square, di casa ufficiale della allora stradominante Nintendo, e la conquista del mercato (per loro) locale, ovvero quello giapponese. Un fattore che ha sempre caratterizzato la casa dell’odierno The Bouncer è stato quello di prediligere nella cura e nell’uscita stessa dei giochi, il mercato d’origine della nipponicissima casa… esempio topico è proprio la serie di Final Fantasy i cui primi tre episodi, per NES, uscirono esclusivamente in Giappone. Il vero successo per l’audience mondiale sono quindi stati i seguenti capitoli, tutti per Super Nintendo: Final Fantasy IV, V e VI, da noi (con “noi” s’intende il popolo anglofono) reintitolati, appunto perché erano i primi, Final Fantasy I, II e III.
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Questi giochi presentavano caratteristiche altamente innovative come una vera e propria colonna sonora, spesso con temi ricorrenti, come nei moderni musical broadwayiani, un sistema di combattimento originale e basato sui turni, pertanto particolarmente strategico, in un mondo che solitamente relegava l’azione pura alle console e l’avventura/riflessione ai computer (eccetto la saga di Zelda). Ma il vero salto di qualità è stato l’approccio romanzato, fantastico, complesso e contorto delle epiche trame narrate nei giochi della Square… colpi di scena insospettabili, spunti filosofici anche complessi e situazioni davvero intriganti come solo quei giochi potevano avere, il tutto unito ad una durata media di tempo per finire l’avventura assolutamente improponibile rispetto ai bassissimi standard della concorrenza. Il successo fu talmente grande che Nintendo volle che proprio la Square realizzasse l’RPG del suo eroe idraulico, ovvero Super Mario RPG, decisamente il miglior gioco che abbia visto protagonisti gli intubati fratelli… altra serie discretamente famosa (anche se non della stessa qualità e complessità degli altri titoli) è quella di Seiken Densetsu/Secret of Mana (il cui prequel era proprio Final Fantasy Legends) di cui fu importato e tradotto solamente il primo capitolo, peraltro a causa delle numerosissime proteste elevate dai fan Squaresoft di tutto il mondo ma, come vedremo, questo sarà un problema ricorrente che tratteremo più avanti.
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Sullo stesso piano di importanza rispetto a Final Fantasy VI, ma con una cartuccia più capiente (32 Mbit!) e dalla grafica potenziata, era l’ancora oggi mitico Chrono Trigger, che univa effetti mai visti su un RPG Nintendo, con una musica ed una trama molto complesse, da lasciare parecchia polvere a film sul tema “macchina del tempo” come Ritorno al Futuro… ormai il sistema di combattimento era in tutto e per tutto simile a quello che avrebbero usato per quasi tutti i loro giochi successivi, con delle barre che si riempono per indicare il turno dell’omino selezionato. Quando nacque la PSX, accadde l’inimmaginabile… Squaresoft infatti dichiarò che abbandonava Nintendo per sviluppare i suoi giochi sulla allora pioneristica console della Sony, azzeccando il posizionamento su quella che sarà una delle workstation game-only più longeve e diffuse della storia videoludica…
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E’ proprio sulla Playstation che la Squaresoft ha prodotto il meglio di sé, ed in molti generi, pertanto dato che il nostro scopo è trattare di RPG, tratteremo solamente questi ultimi… e se proprio dobbiamo cominciare da qualcosa, beh, perché non parlare della continuazione della serie Final Fantasy? Il settimo episodio segnò una rivoluzione assoluta nel genere: Squaresoft segnava una pietra di paragone nella grafica 3d, nella realizzazione dei filmati FMV e nella loro integrazione nel corso del gioco, nella musica, nella storia… per farla breve un capolavoro assoluto che ha posto uno standard nella qualità che ci aspettiamo da un nuovo gioco della casa giapponese. Seguendo un ordine puramente logico, vorrei parlare prima degli altri due capitoli della saga, ovvero Final Fantasy VIII e IX: dopo i fasti assoluti del precedente, l’ottavo capitolo lasciò abbastanza delusi molti fan della serie… Squaresoft aveva infatti abbandonato il look “cute”, (“kawaii” in giapponese) del gioco, per adottare uno stile grafico “serio”. Inoltre non convinceva il sistema di evocazione, troppo sbilanciato, e gli scontri si trasformavano in un continuo uso dei “Guardian Force”, con bellissime, ma lunghissime e NON saltabili animazioni. Detto questo, è stato comunque un gioco da milioni di copie vendute, tanto per intenderci! Il recentissimo nono episodio, invece, riprende parte dello stile “carino” ma si ispira ad un altro capolavoro, realizzato sempre per PSX: Final Fantasy Tactics. Questo era un RPG/Strategico alla Tactics Ogre, ma con lo spirito e la trama degne della serie originale… innovative erano sia la possibilità di cambiare classe a piacimento e senza malus, combinandone varie per generarne altre bonus (tipo il Ninja, il Mimo, l’Evocatore) ed il sistema di combattimento totalmente a turni. Eh, già, perché nei tre episodi PSX di Final Fantasy i turni sono gestiti in modo che se ci si attarda troppo nella decisione (anche con l’apposita opzione inserita) i nemici attaccano ugualmente!
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Un altro sequel che ha trovato casa sulla console Sony è stato Chrono Cross, da molti considerato, a pari merito con Xenogears (sempre della Square) uno dei più begli RPG mai scritti… filmati mozzafiato, sistema di combattimento a combo, una colonna sonora da fare la barba alle migliori produzioni hollywoodiane. Il tutto condito da una trama molto intricata, che rivangava davvero i fasti di Chrono Trigger… Discorso a parte merita il succitato Xenogears: si tratta di un RPG/Adventure basato su una specie di robottoni (o Mechs ). Fin qui, tutto bene… il problema fu che la Squaresoft non voleva assolutamente pubblicarlo per il mondo occidentale, in quanto riteneva i contenuti filosofico/religiosi troppo difficili per un mercato non giapponese… vi lascio immaginare le proteste, che hanno portato, come già era accaduto con Seiken Densetsu, ad una pubblicazione Americana NTSC del titolo che, per inciso, ha veramente la più bella e complessa trama mai vista prima su un qualsiasi videogioco. A proposito di Seiken Densetsu e la serie Secret Of Mana, Square realizzò anche per PSX un gioco ambientato nel mondo del Mana Tree… si tratta di Legend Of Mana, un discreto RPG che, a parte la veste grafica nuova, mutua pari-pari pregi e difetti della serie, ovvero trama scontata, combattimenti troppo semplificati, brevità del gioco (almeno rispetto agli standard). Gioco di ruolo sui generis è Vagrant’s Story, molto simile come sistema a Parasite Eve I, ovvero un misto di tempismo arcade e strategico, con una trama molto elaborata e basata sul tema degli zombi stile Resident Evil. Ma con la guerra delle console di nuova generazione alle porte, poteva la ormai mitica Square stare ad aspettare? Ovviamente no! Pertanto fedele alla regola del “cambio di piattaforma” ogni tre capitoli di Final Fantasy (l’avevate notato? ) eccola approdare su PS2! Cosa ci sarà di bello? Un nuovo titolo della serie Chrono? Un seguito di Final Fantasy Tactics? No, un picchiaduro stile Final Fight mischiato ad un RPG, chiamato The Bouncer, sicuramente deludente, anche perché io l’ho finito in un’ora e tredici minuti di gioco… Ma non spaventatevi… Final Fantasy X è già uscito in Giappone e dovrebbe arrivare in Italia intorno a Luglio 2002 (a parte a casa mia che ho ordinato la versione jappo ) ed è assolutamente stupendo, anche se ispirato al filone “serio” dei Final Fantasy. Inoltre gli infaticabili programmatori (un esercito di quasi 300 persone!) stanno lavorando ai prossimi due episodi, di cui in particolare l’undicesimo sarà un MMPORG alla Ultima Online! Vedremo… di certo si sa che anche la serie Chrono avrà un seguito, mentre la casa videoludica Enix (nota per titoli del calibro di Valkyrie Profile) si è “appaltata” i diritti per altri CINQUE (5) episodi della “Xenosaga”. Concludendo, ci troviamo di fronte ad una casa videoludica che è sopravvissuta circa tre lustri e che ora può permettersi di realizzare giochi da novanta miliardi di lire, vendendo quantità di copie a sei zeri, ed incassi da otto, garantendo agli appassionati di RPG (ma non solo – cito Parasite Eve I e II, Brave Fencer Musashiden, la serie di Bushido Blade , la serie Front Mission, etc. etc. etc.) dei titoli da sempre i migliori titoli in assoluto, e dove un fiasco significa vendere un milione di copie!
E’ veramente curioso pensare che una delle più grandi case videoludiche del mondo sia partita da una mattonella grigia ed acusticamente fastidiosa (il Gameboy che io ho conosciuto era proprio così, altro che colori e tascabilità totale!), che perdipiù si “succhiava” quattro intere batterie stilo ogni due giorni… Squaresoft era infatti il logo che mostrava orgoglioso il primo, lontano cugino, di una serie per la cui realizzazione oggi vengono spesi QUARANTA milioni di dollari, ovvero il buon vecchio Final Fantasy Legends.