Ne resterà uno solo
Probabilmente l'unica cosa che accomunerà Mortal Kombat e Tao Feng sarà la violenza inaudita e spesso gratuita che caratterizzerà i combattimenti, caratteristica esaltata anche grazie al realismo con cui verranno procurati e visualizzati i danni fisici. Per la prima volta, in un gioco di questo tipo, si potrà decidere di condurre degli attacchi mirati, atti a colpire e indebolire varie parti del corpo. Le ferite inferte all'avversario, non solo saranno visibili, ma avranno conseguenze evidenti e irrimediabili sul modo di combattere dello stesso. Rompere un arto significherà indebolire in modo significativo il proprio avversario, il quale continuerà il combattimento ma avrà un handicap evidente che influenzerà negativamente la sua tecnica e la sua forza. Ferite e lacerazioni del corpo procureranno danni minori ma saranno visualizzati con dovizia di particolari, grazie all'utilizzazione del multitexturing e del bump mapping. Un altro aspetto che rende Tao Feng davvero interessante è rappresentato dall'elevato grado di interattività con l'ambiente esterno: gli elementi del fondale non saranno solo dei meri oggetti statici utili solo per abbellire l'area di gioco, ma potranno essere rotti (finestre, bottiglie, mobili, muri, mattonelle, etc.) oppure utilizzati per difendersi o per effettuare mosse particolari. Ad esempio, alcuni combattenti particolarmente agili, potranno utilizzare i muri per effettuare delle capriole all'indietro per posizionarsi alle spalle dell'avversario, in perfetto stile Matrix. Tutto ciò rende i combattimenti molto esaltanti e spettacolari: vedere il proprio avversario tenersi la spalla sanguinante dopo averlo scaraventato in una finestra i cui vetri, poco prima, sono andati in frantumi è davvero un'esperienza appagante. Per uscire vincitori bisognerà sconfiggere il proprio avversario in un unico match, e ciò avverrà quando la sua barra energetica sarà nulla oppure con una quantità di energia insufficiente a permettere il proseguimento dell'incontro. Quindi niente tempo e soprattutto niente vittorie al meglio dei tre incontri, tradizionale caratteristica dei picchiaduro di stampo arcade. La lista dei colpi è davvero ricca ed inoltre sarà differenziata per ciascuno dei dodici personaggi selezionabili; le combinazioni di più colpi potranno essere effettuate ritmando in modo opportuno i tasti necessari ad eseguire le singole mosse e non attraverso una serie di combinazioni di tasti e direzioni. Colpi speciali e prese spettacolari potranno essere eseguite solo avendo a disposizione la necessaria quantità di punti "Chi", una sorta di mana che si riempie in funzione dell'abilità dimostrata durante i combattimenti. Tale energia potrà anche essere utilizzata per recuperare l'energia vitale perduta e ciò aggiunge una componente strategica che rende ancora più interessante questo gioco.
La grafica di Tao Feng
Il gioco si svolge in Metrochina, un futuristico mondo alternativo dall'atmosfera dark tipica della letteratura fantascientifica cyberpunk. Gli incontri si svolgeranno in 12 arene di grandi dimensioni, in cui saranno presenti diversi ambienti tra loro collegati, così come visto in Dead or Alive 3. La realizzazione tecnica degli ambienti di gioco si gioverà delle potenzialità grafiche di Xbox, per cui non solo avremo strutture ed oggetti costituiti da un elevato numero di poligoni ma anche texture in alta risoluzione ed effetti di luce ed ombre calcolati in tempo reale, sapientemente utilizzati per rendere l'atmosfera dark voluta dai designer. Ciascun personaggio avrà un'ossatura composta dai 10.000 ai 15.000 poligoni, sarà ricoperto da più di uno strato di texture e i vestiti indossati saranno dotati di una dinamica realistica a tal punto che potranno lacerarsi sotto l'azione di colpi o di urti con oggetti presenti sullo sfondo. Dal punto di vista tecnico Tao Feng non ha nulla da invidiare a DOA3, qualche dubbio si può avere sui movimenti dei lottatori che, dai video visionati, risultano a volte privi di qualche frame necessario a garantire la naturale continuità degli stessi, ma da qui all'uscita del gioco ci sarà il tempo sufficiente per correggere tutte le imperfezioni.
Studio Gigante è una giovane software house fondata da John Tobias che, per chi non lo sapesse, è stato uno dei creatori di Mortal Kombat, picchiaduro che, pur non nascendo sotto la bandiera del Sol Levante, è stato in grado di ritagliarsi un posto di tutto rispetto tra i vari Street Fighter degli anni 80-90. Ora la storia potrebbe ripetersi grazie a "Tao Feng: fist of the lotus", fighting game sviluppato proprio con l'intento di rivoluzionare il genere e di scalfire, come il suo illustre antenato, il dominio dei vari Virtua Fighter, Dead or Alive e Tekken. Per riuscire nell'intento John ha scelto Xbox, da lui considerata la piattaforma ideale per dare vita ai suoi concept "rivoluzionari".