Ritorno al Passato...
A dire la verità, appena accesa la console sono stato preso dalla curiosità di vedere l’introduzione. Curiosità direi soddisfatta a metà, vista la brevità e la realizzazione della stessa: il logo del gioco, la scritta scorrevole che passa davanti e l'ombra di un giocatore che dopo aver fatto una battuta si gira ad esultare, tutto qua. Magari sarebbe stata ben gradita qualche animazione oppure un'introduzione più stilosa, più accattivante e colorata, ma il team ha preferito non concentrarsi tanto su quest’aspetto e la sensazione che se ne ricava è di sobrietà massima. La musichetta è carina e la grafica dei menu anche: Master Series, Esibizione, Multigiocatore, Opzioni e Crediti. Mi tuffo nella prima opzione. Stagione corta o lunga? Lunga dai... ho tempo!
E' qui che il tarlo del "già visto" si insinua silenzioso nella mia mente: è un GBA o un GameGear? Pare di tornare indietro nel tempo… Osservando il personaggio che controllo non posso non notare le buone animazioni, quindi scuoto la testa e continuo nella sfida. La battuta ricalca fedelmente il metodo usato in Virtua Tennis: premere, far arrivare la barra dell'energia più in alto possibile facendo attenzione a non farla ridiscendere in basso, rilasciare.
La realizzazione tecnica, così come la presentazione lasciava presagire, è anch'essa spartana e semplice. Fondamentalmente non è un male: cosa bisogna mettere in un gioco di tennis oltre al campo, i giocatori e la pallina? Null'altro… Ma il punto non è questo: manca qualcosa che faccia esclamare "Accidenti, ganzo!", mancano i particolari, mancano i tocchi di stile. Si sente la mancanza di un'introduzione alle partite (magari con l'ingresso dei giocatori), un replay, una zoomata, una sezione d’allenamento magari con la possibilità di creare e potenziare il nostro omino… Anche il reparto sonoro è semplice, pure troppo: non ci sono nemmeno i rumori delle scarpe da ginnastica che stridono sulla superficie del campo (un classico) e tutto si limita al rumore della racchetta che colpisce e il rimbalzo della pallina in terra. Ah, il commentatore che comunica il punteggio c'è.
I giocatori selezionabili, infine, sono frutto della fantasia malata dei programmatori, non è sfruttata alcuna licenza ufficiale del circuito tennistico, purtroppo.
...e la Sostanza Rimane quella
Già, la sostanza. La sostanza quale dovrebbe essere? Divertirsi…
In questo, Tennis Master Series riesce bene: rimanendo attaccato ad uno stile di gioco classico e ormai ben testato, da una parte diverte ancora come 10 anni fa, dall'altra però non riserva grosse sorprese.
I campi sono tanti e variegati: cemento, terra, erba, c'è tutto, ed ogni superficie ovviamente implica un differente comportamento della pallina al rimbalzo. Coreograficamente un campo non fa differenza dall'altro, purtroppo: l'inquadratura è così vicina da lasciar fuori gli spalti e non permettere quasi di distinguere uno stadio dall'altro (Anche per questo una presentazione ci sarebbe stata bene). I tasti usati nel gioco sono tutti quelli che offre la consolina Nintendo: A per il colpo normale, B per il pallonetto, R per il taglio e L per il Top Spin; come in Virtua Tennis, la posizione del corpo ed il momento nel quale si scocca il colpo influiscono profondamente sull'efficacia del colpo. Il sistema di controllo del giocatore è molto preciso, fortunatamente, così come il sistema di indirizzamento del tiro: non di rado mi è capitato di spedire la palla fuori dal campo per aver ecceduto nella pressione del direzionale.
Il cardine del gioco è il torneo Master Series che vi vedrà impegnati in una serie di campionati ad eliminazione diretta da svolgersi in ogni campo disponibile: ogni vittoria porta dei punti che vanno a registrarsi in una classifica generale, e alla fine dell'ultima competizione il vincitore è ovviamente il giocatore che ha collezionato il punteggio più alto.
Di tutt'altra sostanza il multiplayer che ho provato personalmente con un amico: esilarante e longevo al massimo, come nella miglior tradizione dello sport simulato elettronicamente, credo che l'eventualità di giocare con gli amici a questo gioco sia il motivo principale che dovrebbe spingere qualcuno a comprarlo, a meno che non sia un vero appassionato/malato di tennis…
Commento
Tennis Master Series è un prodotto molto classico, su questo non ci sono dubbi. Così come non ci sono dubbi sul fatto che si poteva fare di più, molto di più, perché a questo punto ci potevamo trovare di fronte ad un piccolo gioiellino del tennis videoludico: le premesse e le basi c'erano tutte, ma sono state in parte tradite. Una realizzazione approssimativa e semplice fa da cornice ad un gioco tutto sommato divertente e coinvolgente, longevo solo nel multiplayer, dove dà veramente il meglio di sé.
Il titolo in questione si va a scontrare sul mercato con il diretto rivale, Virtua Tennis GBA, e dal confronto ne esce tutto sommato sconfitto, peccato.
Pro
- Buon sistema di controllo
- Tutto sommato divertente
- Esaltante e longevo in multi...
- ...ma breve in singolo
- Realizzazione grafica frettolosa
- Sonoro anonimo
- Poche opzioni di gioco
Ho ancora vivido nella memoria il ricordo dell'ultima volta che giocai a tennis su un portatile: Wimbledon su GameGear. All'epoca un vero must del divertimento, per me, e ne passarono di anni prima di reimpugnare tra le mani una croce direzionale allo scopo di dare qualche colpo ad una pallina, almeno quanti mi separavano dal bellissimo e divertentissimo Virtua Tennis… Mettendoci dentro anche il grande Super Tennis del Super Nintendo sono quindi questi gli elementi che mi permettono di giudicare un nuovo prodotto dello stesso genere: oggi, nel 2003, mi trovo di fronte ad un nuovo videogioco tennistico sul piccolo e versatile portatile Nintendo, Tennis Master Series, ed una sensazione tremenda di deja vu mi assale spingendo su ON l’interruttore del GBA…