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Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent

Nello stand Ubisoft ed in quello Microsoft, Splinter Cell Double Agent faceva bella mostra di sè, e ovviamente non potevamo non provarlo.

ANTEPRIMA di Pietro Quattrone   —   12/05/2006

Giocheremo sia nelle missioni come un terrorista, sia da vero e proprio agente del governo.

Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent
Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent
Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent

Prova su strada

Due livelli erano giocabili sullo showfloor, ambientati in ambienti climatici assolutamente diversi tra loro, il primo in un paese caldo, africano, mentre il secondo tra i ghiacci del Polo o della Siberia.
Il livello sicuramente più impressionante che abbiamo visto è quello “artico” che inizia con un salto col paracadute da un aereo in quota. Tutto quello che compare su schermo in quei frangenti è in real time, non è un filmato, anche se la qualità grafica è eccezionale, e a dimostrazione di ciò potremo muovere Sam in libertà durante la caduta. Decideremo noi quando tirare la cordicella del paracadute, con tutti i problemi che ne deriveranno. La corda, infatti, non riuscirà ad aprire il paracadute e ci troveremo, senza ulteriori informazioni, a decidere cosa fare, tastando il nostro corpo virtuale in cerca di una soluzione, quasi fosse una sorta di minigioco, che ci permetta di modificare la terribile situazione. L’unica speranza è quella di aprire il paracadute di emergenza altrimenti il game over è assicurato. Una volta arrivati sulla terra ferma verremo sferzati dal vento gelido, che farà sventolare la tuta bianca di Sam e tutti i suoi accessori, la neve diminuisce la visibilità e la sensazione che abbiamo provato è stata proprio quella di un freddo penetrante fin nelle ossa.

Prova su strada


Eliminate di soppiatto, in perfetto stealth mode, due guardie che pattugliano la zona, ci troveremo a nuotare nelle gelide acque artiche. Anche in questo caso la parte grafica è eccezionale, la resa visiva del ghiaccio è perfetta, con bellissime sfumature sulle tonalità del bianco-grigio-azzurro, l’acqua intorno a Sam sarà piena di bolle di ossigeno, ossigeno che è necessario per la sopravvivenza. L’avanzata continuerà in direzione della base nemica, sempre sott’acqua, cercando di trovare dei buchi attraverso i quali respirare. Nelle zone in cui il ghiaccio è meno spesso vedremo muoversi, attraverso il ghiaccio le ombre dei nemici in superficie, a questo punto dovremo rompere il fragile “strato” e trascinare la vittima nelle acque gelide, come dei predatori, una sorta di Orca Assassina che spunta dalle acque in un attimo e fa sparire la sua preda.
Nel complesso il comparto tecnico di tutto il gioco è di primo livello, forse manca un po’ l’effetto stupefacente delle immagini del primo Splinter Cell per Xbox, ma qui siamo di certo in presenza di un motore di gioco davvero di primo piano. Vogliamo comunque ricordarvi che l’importanza che gli sviluppatori di Ubisoft Shangai hanno dato alla trama del gioco, è totale, avendo provato a rivoltare una serie che capitolo dopo capitolo sembrava assomigliarsi sempre troppo. Ci è stato confermato inoltre, che pur non essendoci troppe cutscene la tendenza a realizzare una specie di film, o meglio un videogioco movie-style, è stata decisiva.
Splinter Cell: Double Agent tornerà sui nostri schermi, pardon nelle nostre console (nessuna esclusa), nel mese di settembre, con il pieno supporto al gioco online che ha caratterizzato gli ultimi episodi sviluppati in casa Ubisoft.

Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent
Tom Clancy's Splinter Cell: Double Agent

Il ritorno di Sam Fisher

Le premesse per un grande gioco ci sono tutte, soprattutto la profondità della trama sembra qualcosa di veramente eccezionale. Mentre Sam è in missione sua figlia muore, il nostro super soldato cade in depressione e, dopo essere stato messo in “attesa” dalla NSA rientrerà come agente sul campo, sotto copertura. In carcere dovrà infiltrarsi in una organizzazione terroristica, inizierà allora il lavoro più difficile, evitare di essere scoperto, tradire un amico per salvare una nazione? Tutelare gli affetti più cari o la sicurezza del Paese? Saremo noi a decidere tutto ciò, e lo faremo spesso durante l’intera durata del gioco, in quelli che in Ubisoft chiamano “directed moments”, momenti fondamentali per lo sviluppo della trama, nei quali dovremo agire senza troppi ripensamenti.
Ovviamente, quindi, giocheremo sia nelle missioni come un terrorista, sia da vero e proprio agente del governo. Cambieranno non solo gli strumenti e le nostre armi, ma anche il nostro modo di comportarci. Tutto il gioco è strutturato in maniera differente dagli episodi precedenti, e gli scenari saranno tantissimi e molto diversi fra loro, come visto nei livelli presenti in fiera.
Sam non si è mai comportato con così tanta crudezza, gli scontri corpo a corpo sono di una bellezza ed eleganza davvero esaltanti, ma al contempo molto violenti.
Innanzitutto la novità principale per quanto riguarda la versione per Xbox 360 riguarda la assenza quasi completa di un hud su schermo, le informazioni “vitali” sono praticamente assenti e dovremo capire da soli come gestire la situazione. In alcuni livelli saremo completamente armati, in altri invece potremo usare solo la nostra astuzia.