Bioshock (detto anche System Shock 3)
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Ci sono titoli di eccezionale qualità che pur riscuotendo notevoli consensi non arrivano a vendere un numero di copie sufficiente da entrare nell'immaginario simbolico collettivo e diventare sinonimo di capolavori anche presso i profani.
In questi casi i titoli in questione vanno a occupare la scomoda posizione di "giochi per intenditori", quel genere di prodotti che un cultore di un particolare genere dovrebbe come minimo procurarsi, ma che hanno scarsa penetrazione nei confronti del pubblico più ampio.
System Shock 2 in particolare, nonostante il gran numero di riconoscimenti fra cui quelli di gioco dell'anno 1999 presso molteplici testate, vide la sua stella eclissarsi fin troppo rapidamente, lasciando però dietro di sé uno zoccolo duro di fedeli appassionati che fino ad oggi ne hanno atteso un seguito senza mai perdere la speranza.
In verità è il caso di dire che Bioshock sarà più realisticamente un successore "spirituale" di SS2, dal momento che non si ambienta neppure nel medesimo universo fantascientifico, prediligendo il classico setting alternativo da Seconda Guerra Mondiale in pieno stile Return to Castle Wolfenstein, pieno di Nazisti impegnati in esperimenti genetici all’uopo di creare mostri-soldati imbattibili.
Quel che conta però è che Irrational promette di rimettere sul piatto il premiatissimo mix di azione, narrativa e atmosfera che resero (e rendono tutt'ora) System Shock 2 il miglior RPG in prima persona di sempre.
Anelato.
Battlefield 2
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Un titolo rimasto a lungo sulla bocca di tutti è senz'altro Battlefield 1942, uno di quei prodotti multiplayer che di tanto in tanto appaiono e causano massicce migrazioni di utenti da un gioco all'altro.
Ora che ambientare FPS nella Seconda Guerra Mondiale sembra essere - finalmente - passato di moda, Battlefield torna ai suoi fan in versione "guerra moderna" che vede i due schieramente opposti rispondere ai nomi dell'Esercito USA e di una non meglio identificata "Coalizione Mediorientale".
E’ chiaro l'innovazione videoludico-tecnologica più rilevante degli ultimi anni è stata l'introduzione di motori fisici di una certa accuratezza, che a loro volta hanno sviluppato il gameplay più di quanto quest’ultimo abbia saputo evolversi da solo.
Un assaggio di tutto questo l'abbiamo già avuto giocando in multiplayer Far Cry e Half Life 2, ma immaginate le potenzialità espresse da un titolo come Battlefield 2 che prevede fino a 100 giocatori per server, con Campi di battaglia non semplicemente enormi come avviene in molti altri giochi, ma effettivamente divertenti, colmi di edifici e ponti da radere al suolo a suon di esplosioni reali o semplicemente speronandoli con i nostri mezzi di trasporto.
Ciascuna mappa infatti sarà popolata da veicoli civili (spesso dotati di armamento di fortuna) che potremo utilizzare a volontà e che vanno ad aggiungersi a quelli militari in dotazione a ciascuna forza in conflitto, che vanno dai carri armati agli elicotteri fino ai moderni caccia a reazione.
Con un'engine grafico ad alto contenuto tecnologico e un motore fisico che calcolerà anche il movimento degli elmetti investiti dalle esplosioni, possiamo solo immaginare lo spettacolo che sarà assistere a una battaglia in Battlefield 2.
E qui entra in gioco l'idea di Battlefiled TV, una piattaforma espressamente dedicata alla registrazione di replay delle partite online, da salvare in pochi MB e condividere in rete, fungendo anche da efficacie mezzo di individuazione dei cheaters.
Durante la riproduzione di questi filmati infatti il punto di vista sarà completamente libero, con la possibilità di apprezzare addirittura la posizione dei singoli proiettili bloccati a mezz'aria da un fermo-immagine.
Appetitoso.
Tempus fugit
Il tempo passa e anche la nostra piccola rassegna sul meglio che ci porterà l'anno nuovo giunge al suo quarto appuntamento. Sono stati 12 mesi decisamente intensi, che nello specifico del mondo PC hanno visto materializzarsi molte chimere per anni inseguite e mai viste da vicino. Ma ora che anche questa sciarada è giunta alla sua fine, è il momento di guardare avanti, fiduciosi che ancora una volta giungerà un buon raccolto.
Che le danze abbiano inizio!
Call of Chtulhu: Dark Corners of Earth
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I giochi di ruolo "puri" sembrano attraversare una fase di stanca, almeno a giudicare dalla loro pressoché totale assenza dai nostri schermi negli ultimi dodici mesi. Non a caso ci troviamo ora a parlare dell'ennesimo progetto che mira alla (ri)scoperta della formula alchemica che permetta di miscelare elementi RPG, action e avventura in un gioco dal gameplay equilibrato e coerente.
Che alla Bethesda ci stiano riuscendo o meno è troppo presto per dirlo, anche se tecnicamente siamo già abbastanza in ritardo visto che il gioco è in sviluppo da parecchi anni e non sarà certo il suo appeal grafico che farà parlare di sé. Se però dimostrerà di avere un gameplay solido e funzionale, Bethesda si ritroverà con in mano un potenziale blockbuster perché al resto penserà l'affascinante ambientazione ispirata ai libri di Lovercaft.
Chiunque abbia avuto la fortuna di passare qualche ora rabbrividendo sulle crepuscolari pagine del buon vecchio H.P.L. non potrà che attendere felicemente una trasposizione videoludica "ufficiale" della visionaria realtà colma di occulto dello scrittore inglese, i cui "seguaci" come Clive Barker hanno a loro volta scritto libri che hanno ispirato videogiochi di successo (vi ricordate Undying?).
Il fatto stesso che uno dei tratti caratterizzanti del protagonista sia la sua progressiva discesa lungo la spirale della follia dovrebbe rassicurarci sulla fedeltà con cui sono stati ritratti lo spirito e l'atmosfera dei Miti di Chtulhu lungo i 12 livelli di questa “survival horror” d'azione.
Pauroso.
Tabula Rasa
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Dopo 2 decenni di carriera e innumerevoli pietre miliari nella storia dei videogiochi, Richard Garriott è rimasto per anni lontano dai riflettori.
La sua volontà, dopo aver praticamente creato dal nulla il genere MMORPG, di fare un nuovo passo avanti nello sviluppare il concept di "RPG online" pare averlo portato a maturare la necessità di un punto d'incontro fra gli esempi attuali e i classici giochi di ruolo single player che sono stati il suo pane ai tempi di Origin.
Qui entra in gioco Tabula Rasa, titolo che mira a rivoluzionare in più modi entrambi i generi finora citati.
L’architettura del gioco è costruita attorno a un hub centrale (The Sanctuary) popolato da enormi isole fluttuanti che rappresentano i personali domini dei giocatori, i quali saranno poi in grado di teletrasportarsi a volontà per l'universo, azzerando i tempi di viaggio tipici del MMORPG medio, e raggiungendo in un istante qualunque amico presente nella sua friends list.
Tabula Rasa è infatti ambientato in un futuro ricco di mistiche tecnologie e dottrine filosofiche in grado di conferire a pochi eletti (i giocatori) status e poteri quasi divini.
Inserito nel contesto di una guerra santa combattuta fra le stelle per il trionfo del bene sul male, il gameplay possiederà tre facce per ciascuno dei tre tipi di locazioni presenti: campi di battaglia in cui affrontare mostri e creature malvage in compagnia degli amici; arene dove sfidarsi fra giocatori in tornei e scontri articolati secondo regole dall'elementare deatmatch al più tattico dei teamplay; infine aree espressamente dedicate al gioco di ruolo più tradizionale, caratterizzato da un vero e proprio approccio di tipo narrativo, scriptato e di stampo cinematografico a supporto dello sviluppo del plot del gioco.
Queste ultime aree, pensate per giocatori in solitario o piccoli gruppi fino a 6 psrtecipanti, dovrebbero essere l'elemento più caratterizzante di Tabula Rasa nonchè il fattore discriminante che nel corso dei mesi lo hanno reso - assieme all'ambientazione alternativa allo sword&sorcery tradizionale - così interessante ai nostri occhi.
Promettente
Guild Wars
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Parlando di MMORPG atipici, è interessante notare le diverse strade intraprese da altrettanti sviluppatori per concepire il genere in modo alternativo. Gli ex-ragazzi prodigio di Blizzard, fondatori di ArenaNet Inc. e responsabili dell'ampiamente atteso Guild Wars, sembrano interessati a un tipo di gameplay affine alla modalità multiplayer di Diablo 2.
L'elemento "persistente" nell'architettura di questo Mass-MOG fantasy saranno sostanzialmente i singoli personaggi dei giocatori, i quali dovrebbero teoricamente vantare uno dei sistemi di sviluppo e crescita più completi visti finora.
Avendo come obiettivo quello di offrire un'esperienza di gioco immediata ed estremamente orientata alla competizione, la piattaforma Arena.Net (il riferimento alla più celebre Battle.net non è assolutamente casuale) offrirà la possibilità di cercare automaticamente partite in cui inserirsi in base alla modalità prescelta, secondo una logica altrettanto vicina al mondo degli FPS.
Posto che l'immediatezza sembra essere il requisito principale, trova giustificazione la scelta di limitare i personaggi a soli 20 livelli di esperienza: in questo modo ogni giocatore non si troverà legato per la vita al primo personaggio che andrà a creare, ma potrà generarne di nuovi e competitivi in tempi relativamente brevi, a tutto vantaggio della varietà, della sperimentazione e del divetimento per molteplici ragioni.
Aggiungiamo un comparto tecnico decisamente gradevole e una tecnologia di rete che nei brevi test effettuati pare essersi comportata ottimamente e otteniamo un attore di una certa caratura pronto a scendere in campo nel mondo dell'online.
E non sottovalutiamo la competitività di un titolo che non richiederà alcun abbonamento mensile per essere giocato!
Interessante.
Quake 4
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Che Quake 4 vada o meno a colpire gli scaffali quest'anno è in verità pura speculazione, ma dal momento che Doom 3 ha ormai fatto il suo ingresso sulla scena, non c'è teoricamente una ragione per cui Quake 4 non dovrebbe fare altrettanto entro i prossimi 12 mesi.
Sviluppato dalla fidata spalla Raven Software, il gioco non solo impiegherà l'ultimo engine made in Id Software, ma andrà a riesumare la vecchia ambientazione di Quake 2, del quale sarà più che un mero sequel ma una vera e propria continuazione che avrà luogo a poche ore di distanza dalla nostra vittoria sugli Strogg.
Pare infatti che non ci siamo del tutto liberati della minaccia di questi energumeni alieni e robotizzati che amano riciclare la materia organica delle razze sottomesse: questa volta però l'offensiva saremo noi ad intraprenderla, partecipando a una campagna militare contro il loro pianeta natale.
Poco o nulla si sa in merito alle nuove armi - anche se pare certo il ritorno dello sparachiodi di Quake - mentre è stata annunciata la presenza di veicoli, almeno nelle missioni singleplayer.
La modalità multigiocatore infatti pare sia stata voluta di stampo classico, in stile Quake 3 Arena, anche se è probabile che vedremo implementata una qualche forma di teamplay.
Terremotato.
Runaway 2
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Che meraviglia una nuova avventura e con la grafica "cartoonesca" dei vecchi classici per giunta, non la plasticosa CG che domina questo settore ormai di nicchia.
E non stiamo neppure parlando di un'avventura qualunque, ma del seguito di Runaway ad opera della spagnola Pendulo Studios, già autrice del piacevolissimo Hollywood Monsters e ora alle prese con il sequel del suo più grande e meritato successo.
E se pensate che parlare di "successo" per una piccola “arretrata” avventura grafica sia dire troppo, potreste non sapere che Runaway ha venduto circa mezzo milione di copie in tutta l'Europa!
Ancora una volta ci metteremo dalla parte di Brian e Gina nelle loro avventure in giro per il mondo dall'Alaska alle Hawaii, forti dello stile ironico e scanzonato che è un po' il requisito fondamentale del genere.
E se volete saperne di più, c'è sempre la nostra anteprima...
Genuino
Splinter Cell: Chaos Theory
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Ad esclusione del prevedibile ritardo di pubblicazione, dai tempi della nostra ultima anteprima non è più stato detto molto in merito al prossimo Splinter Cell.
Evidentemente la macchina dell'hype deve ancora mettersi a regime per quanto riguarda il nuovo titolo firmato Tom Clancy, e tutt'ora Ubisoft è giustamente impegnata nel battage pubblicitario di altri titoli altrettanto meritevoli d’attenzione (Prince of Persia: Spirito Guerriero su tutti).
Se però non ci sono novità da riportare, gioverà ricordare quali sono i capisaldi su cui la nuova avventura di Sam Fisher punta per ribadire il ruolo da protagonista del brizzolato agente NSA nel panorama degli stealth game.
In primo luogo l'evoluzione tecnologica: nuovo engine e grafica in gran spolvero per uno dei titoli più esteticamente promettenti della prossima stagione.
Seguono una trama che viene garantita ancor più appassionante dei precedenti due capitoli e ultime - ma non ultime - le novità sul fronte del gameplay.
Non solo nuove mosse acrobatiche e tecniche mortali, ma anche nuove armi (il tanto agognato pugnale) e un motore fisico credibile che aprirà nuove porte dal punto di vista tattico.
Infine ci si aspetta un migliorato bilanciamento dell'intera questione "uccidi in silenzio, trova l'anfratto buio, nascondi il cadavere". D'ora in avanti potremo essere traditi da tracce di sangue e oggetti lasciati in disordine, così come la "scomparsa" di una sentinella dall'abituale posizione potrà mettere in allarme i suoi colleghi.
Di carne al fuoco sembra essercene a sufficienza, basterà un'ultima dose di pazienza per testarne effettivamente il sapore.
Letale
Stalker: Shadow of Chernobyl
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Stalker è da qualche anno oggetto di attenta curiosità da parte dalla stampa, vuoi perché si tratta di un progetto molto promettente che vuole ibridare elementi FPS ed RPG come pochi altri titoli hanno fatto con successo in passato, vuoi per l'ambientazione per molti versi fascinosa ed elettrizzante dal punto di vista videoludico.
Stalker: Shadow over Chernobyl ha luogo - come dice il nome - presso l'ex centrale ucraina protagonista di uno dei due gravi incidenti nella storia del nucleare (l'altro fu a Three Mile Island), nonchè di un'ulteriore catastrofe in procinto di verificarsi (almeno secondo gli sviluppatori del gioco) nel 2006.
In un unico immenso livello di 30 chilometri quadrati ci attenderanno mostri mutanti, tesori e manufatti tecnologici da riscoprire, sottrarre e vendere con profitto in quella che dovrebbe essere la redditizia attività di una sorta di "Indiana Jones dell'inverno nucleare".
Non mancherà la concorrenza degli altri Stalker, da cui potremo attenderci reazioni ostili come la possibilità di costruire delle collaborazioni.
Nulla si sa di un'eventuale storyline complessa che narri i retroscena della catastrofe (la trama cospirativa è comunque dietro l'angolo, come sempre), ma possiamo consolarci guardando le ottime foto: ormai i prodigi grafici non ci impressionano più, ma Stalker difficilmente potrà deludere da questo punto di vista e le molteplici trasformazioni subite negli ultimi anni dimostrano la volontà di GSC di mantenere tecnicamente aggiornato il suo gioco nonostante i ritardi.
Avvincente.
The Movies
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Secondo titolo Lionhead di questa rassegna, The Movies è uno dei pochi titoli "nuovi" (non seguiti) di quest'anno, quindi non citarlo sarebbe stato quantomeno criminale.
Un secondo elemento a renderlo irrinunciabile materia di disquisizione è il fatto che esso rappresenta il ritorno dell'ex guru di Bullfrog al genere gestionale "puro" (o quasi), dopo aver lasciato il segno con uno dei più belli e geniali di tutti i tempi, Theme Hospital.
Del celebre simulatore di ospedale, The Movies dovrebbe mutuare innanzitutto l'impareggiabile verve comica, ma sembra derivarne anche alcuni aspetti di design generale, come l'ampio spazio lasciato ai singoli dipendenti al lavoro, alla loro personalità e al loro umore... un po' il tratto in comune di tutti i giochi di Molineaux. A complicare ulteriormente le cose interverrà anche il concetto di "indole" dei personaggi, che li indurrà, nell'ambito del loro lavoro, a comportarsi meglio in alcuni aspetti piuttosto che in altri.
Il chiaro esempio è quello dell'attore comico, che si troverà a disagio se costretto ad indossare un abito troppo serioso, mentre in un costume da pollo darà il meglio di sé con un'interpretazione ornitologica degna di un Oscar.
Una novità ancor più sostanziale sarà la gestione delle inevitabili compulsioni autodistruttive che finiranno, presto o tardi, per cogliere gli attori più famosi al nostro servizio.
Programmi di disintossicazione e psicoterapia contro l'assuefazione sessuale saranno all'ordine del giorno per evitarci lo spettacolo di una star ubriaca o sotto l'effetto di stupefacenti che vaga per il set causando danni.
A tutto questo andranno ad aggiungersi tutte le cure e le coccole indispensabili per mantenere felici i vip più capricciosi o gli interventi chirurgici necessari per mantenerli in forma o per migliorarne la presenza sul set.
A quanto pare The Movies non pecca certo per mancanza di contenuti e si concende anche il lusso di introdurre qualcosa di realmente nuovo nel mondo dei simulatori gestionali. L'output finale del nostro lavoro - il film insomma - non solo potremo farlo apprezzare da amici e familiari, ma potrà essere ufficialmente condiviso su internet e il successo riscosso dovrebbe assicurarci denaro virtuale da spendere in contenuti aggiuntivi per il gioco stesso, come costumi, arredamenti per i set e così via.
Imperdibile.
Non è ancora finita!
Procediamo con la consueta panoramica di quelli che consideriamo outsider ovvero giochi dalla data di uscita dubbia al di là di ogni ragionevole aspettativa o appartenenti alla precedente stagione videoludica e semplicemente in attesa di porting su piattaforma Windows.
Proprio a questo proposito non possiamo non citare GTA: San Andreas (aggiungilo ai tuoi giochi Favoriti), uno dei migliori titoli del 2004 che non vediamo l'ora di provare su PC. Se ne riparlerà per questa estate.
Voci insistenti danno in via di sviluppo Age of Empires 3 (aggiungilo ai tuoi giochi Favoriti)da parte dei soliti ragazzi di Ensemble Studios, con una prospettiva di pubblicazione per la fine dell'anno che ci auguriamo venga rispettata.
Non è ancora finita!
Ben due titoli dedicati all'universo di Matrix dono attesi per quest'anno: uno è l'omonimo MMORPG sviluppato da Monolith, l'altro è un ipotetico seguito (o alternativo titolo singleplayer) di Enter the Matrix, che ci auguriamo possa contribuire a migliorare le condizioni di un franchise ben poco sfruttato videoludicamente a dispetto delle potenzialità.
In merito al tanto chiacchierato Unreal 3, c'è da dire che non è stato in alcun modo confermato il suo sviluppo, nel senso che il primo gioco che andrà a sfruttare il nuovo Unreal Engine 3.0 (il cui impiego commerciale è comunque atteso non prima del 2006) pare non apparterrà alla celebre saga Epic e potrebbe anzi rivelarsi non essere neppure un FPS convenzionale. Staremo a vedere.
Non è ancora finita!
In una rassegna dei titoli PC più attesi non può mancare il prossimo capitolo della serie Pro Evolution Soccer, il quinto per la precisione. Poco si sa sui dettagli del gioco, ma sebbene non ci aspettiamo rivoluzioni, si tratta comunque di un appuntamento da non perdere per gli amanti dei titoli sportivi.
Altrettanto dicasi per Team Fortress 2. Sei anni di sviluppo per un gioco più volte ricominciato da zero e semi accantonato da Valve per concentrare le risorse su Half-Life 2.
Ora che il capolavoro dei geniacci di Seattle è stato finalmente rilasciato, il loro prossimo progetto ufficiale è proprio il completamento di questo seguito a lungo rimandato.
Chiudiamo le danze con una menzione speciale e un premio.
Dal momento che anche stavolta non ci sembrava adeguato stilare una classifica dei giochi più attesi (i gusti sono gusti...) abbiamo preferito eleggere un unico vincitore per la categoria di Gioco meno atteso del 2005.
Il titolo non poteva che andare a... Duke Nukem Forever (aggiungilo ai tuoi giochi Favoriti)!
Duke, grazie per averci fatto sognare. E niente altro.
Black & White 2
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Difficile dire che tipo di percezione abbia attualmente il pubblico per Black & White, a distanza di anni rimasto un titolo sostanzialmente incompreso, forse proprio perchè incomprensibile in alcune pionieristiche scelte di game design tutt'ora insuperate tanto per coraggio che per mancanza di criterio.
Nei suoi oltre tre anni di sviluppo, il sequel in arrivo ha dato prova di voler correggere le pecche del predecessore prima ancora di perseverare nel suo impegno creativo.
Ci aspettiamo un gioco che focalizzi in modo nitido le componenti strategiche del gameplay; in questo senso la qualità dell'interfaccia sarà cruciale, e sebbene venga tutt'ora pubblicizzata l'adozione di una qualche soluzione rivoluzionaria basata esclusivamente sul mouse, confidiamo che stavolta il risultato si riveli più fruibile e coerente che in passato.
Sono previste nuove opzioni per la costruzione di edifici, che a seconda della categoria – industriale, decorativo, ecc. - influenzeranno l'umore e la produttività dei cittadini in pieno stile Sim City. Senza contare che dall'architettura che adotteremo nel costruire le nostre città, dipenderanno le loro prestazioni una volta sotto assedio. Ovviamente però il nucleo attorno il quale dovrà ruotare il gameplay sarà la gestione della nostra Creatura.
Anche in questo caso pare che la tendenza sia di fare quel mezzo passo indietro necessario per far rientrare il gioco in logiche più tradizionali e funzionali.
Sarà ancora possibile istruire il nostro animaletto in stile "cane di Pavlov" con guinzagli, carezze e sonori schiaffoni, ma non dovremo affidarci completamente alla sua dubbia intelligenza anche sul campo di battaglia. Sarà infatti possibile dare ordini estremamente precisi, come difendere una particolare posizione, cercare un oggetto o guidare un esercito sotto le mura di una città.
La bontà dell'esecuzione di tali direttive sarà però influenzata dalla bontà dell’addestramento ricevuto, quindi l’aspetto “tamagotchi” del gioco dovrebbe manenere il giusto peso.
Intrigante