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Cosa succederebbe se Ouya (o un qualsiasi altro progetto finanziato tramite crowdsourcing) fallisse miseramente e non arrivasse sul mercato?

Non era il caso di porsi prima questa domanda?

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   04/09/2012

I primi giorni del boom di Kickstarter e siti di crowdsourcing vari era impossibile porre domande critiche sul servizio senza essere subissati di attacchi e ingiurie un po' da tutti i fronti (in fondo elogiare senza porsi domande è facilissimo).

Fortunatamente il tempo è medico delle opinioni date a caldo dai cialtroni, quindi eccoci oggi con un bell'articolo di Aarti Shahani (link) che si pone una domanda fondamentale, che forse andava posta in principio: ma se un progetto finanziato tramite Kickstarter non arriva sul mercato o, meglio, finisce per non essere realizzato, che fine fanno i soldi dei 'finanziatori'?

Ovviamente realtà come DoubleFine o inXile hanno un background tale da far supporre che porteranno a termine i loro progetti, ma in casi rischiosi come Ouya? Che ne sarà dei quasi nove milioni di dollari versati per la console (sembra una cifra enorme, ma in realtà è risibile rispetto a quando Nintendo, Sony e Microsoft spendono in media per lo sviluppo e il lancio delle loro nuove macchine)?

E qui arriva il bello, o il brutto, perché a domanda precisa, il fondatore di Kickstarter, Yancey Strickler, non ha saputo rispondere che con una specie di balbettio, affermando che si tratta di un campo nuovo e che il giorno in cui accadesse una cosa del genere non sarebbe il più bel giorno della sua vita.

Anche la PR di Ouya, Tiffany Spencer, non ha saputo dire altro che faranno sempre ciò che è meglio per i loro clienti... sì, ma cosa?

Ovviamente tutti ci aspettiamo che i progetti su Kickstarter vadano sempre a buon fine, ma non sarebbe il caso di dare delle indicazioni precise su cosa fare in caso di fallimento? In fondo chi finanzia un progetto tramite Kickstarter non ne finisce per condividere gli utili, quindi perché deve subirne le perdite?

Fonte: Kotaku