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L'architettura di Xbox One - Importanza del cloud, Kinect e altre informazioni

Una nuvola di supporto

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   22/05/2013

Subito dopo la presentazione ufficiale di Xbox One, sul medesimo palco al campus di Redmond si è tenuto uno speciale panel di ordine più tecnico per spiegare alcune caratteristiche peculiari della nuova console Microsoft.

Moderato da Larry "Major Nelson" Hyrb, il panel ha visto l'intervento di varie figure di spicco nella progettazione della console. Particolare enfasi è stata riposta nell'importanza del sistema "Azure" cloud di Microsoft, alla base della famosa necessità più o meno impellente di tenere la console collegata a internet. Di fatto, l'utilizzo del cloud espande le capacità computazionali della macchina consentendo uno spostamento del carico di lavoro dai 5 miliardi di transistor locali alla memoria garantita da 300.000 server Microsoft dedicati a Xbox One. "C'è un numero crescente di transistor nel cloud sui quali si può spostare il carico di lavoro", ha detto Boyd Multerer, "dunque, col tempo, è come se la console diventasse in questo modo più potente. Spostiamo il carico sul cloud per liberare risorse nella console".

La questione non è ancora ben definita, ma pare che tale spostamento di carico possa riguardare anche la gestione di alcune dinamiche di rendering, fisica e intelligenza artificiale, liberando i processori da parte del lavoro e rendendo la console più performante. Per quanto riguarda il Kinect 2.0, venduto insieme alla console, rappresenta parte integrante della macchina, tanto da richiedere di essere sempre collegato a questa, come già riportato. La nuova videocamera è in grado di tracciare ora fino a 6 corpi diversi invece di 2 e la sua precisione è aumentata al punto da poter monitorare dati biometrici come il battito cardiaco e addirittura analizzare i muscoli facciali capendo "se un giocatore sta mentendo". E qui le cose cominciano a farsi inquietanti, speriamo a questo punto che si possa applicare la voce di HAL 9000 alla console e siamo a posto.

Il software, come già detto, comprende tre sistemi operativi interconnessi: quello specifico di Xbox One, ("Xbox OS"), un kernel Windows custom, in grado di gestire varie applicazioni e caratteristiche multimediali e un terzo software che garantisce l'integrazione dei due sistemi e la possibilità di passare dall'uno all'altro, tutto grazie anche allo spazio concesso dagli 8 GB di memoria RAM.

Fonte: VG247