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C'è un futuro per Metal Gear nel post-Kojima?

Metal Gear Survive è tutto quello che ci resta?

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   22/02/2018

La notizia del giorno, più che altro per lo stupore che può suscitare, riguarda l'accoglienza calorosa che il pubblico su Steam ha riservato a Metal Gear Survive, e proprio come suggerito nei commenti di tale news, proviamo a esplicitare un po' la questione che può derivare da questa faccenda. Posto che una quantità limitata di commenti su Steam difficilmente possono essere considerati molto indicativi della qualità di un gioco, c'è comunque da domandarsi se sia possibile che ci possa essere un futuro per la celebre serie. Di fatto, con il famoso e travagliato divorzio fra Konami e Hideo Kojima, la serie Metal Gear sembrava destinata alla conclusione inevitabile, rimarcata anche dall'apparente volontà del publisher di concentrarsi su altri ambiti rispetto allo sviluppo videoludico di titoli tripla A di grosso calibro.

C'è un futuro per Metal Gear nel post-Kojima?


Invece, da una parte Konami ha dimostrato di riuscire a sopravvivere, e anche benino sul fronte finanziario, anche senza l'iconico game designer alle sue dipendenze, mentre dall'altra il titolo è tornato in scena con questa nuova accezione. Metal Gear Survive è stato accolto dalla diffidenza generale, per non dire malcelato astio, dalla comunità di videogiocatori e da buona parte della critica, in quanto simbolo di tutto quello che poteva essere sbagliato nella gestione di un brand storico e amato come Metal Gear da parte di un publisher senza troppi scrupoli. Intendiamoci, è altamente probabile che i risultati non siano giunti troppo lontani dai pregiudizi, purtroppo: Metal Gear Survive è un videogioco piuttosto ruvido e con molti aspetti da smussare, ovviamente ben lontano dalla raffinatezza dei prodotti targati Kojima, ma i paragoni con questi sono anche fuori luogo. Piuttosto, ci sarebbe da pensare se sia possibile un futuro per una serie di questo calibro anche senza il suo creatore originale.

C'è un futuro per Metal Gear nel post-Kojima?


In molti casi, sia in ambito videoludico che altrove, serie già avviate e caratterizzate da una forte impronta autoriale sono riuscite comunque a trovare un sbocco su nuovi orizzonti anche slegate dalla firma del creatore, ma Metal Gear è un caso davvero particolare. In pochi altri casi è visibile un collegamento così profondo tra la visione del game designer e l'intera realizzazione del mondo di gioco, del suo immaginario e della stessa struttura ludica, tanto da rendere quasi impossibile pensare a un nuovo capitolo senza la supervisione di Kojima. D'altra parte, si tratta anche di una serie che non apre facilmente la strada ai capitoli successivi e la sua convoluta struttura cronologica ne é causa ed effetto al tempo stesso. Tutto questo renderebbe azzardato un'intromissione da parte di una qualsiasi mente diversa da quella dell'autore e d'altra parte il quinto capitolo sembra studiato proprio per porre la parola fine in maniera definitiva alla saga, dando un senso più compiuto anche alla cessazione del rapporto di collaborazione con Konami.

C'è un futuro per Metal Gear nel post-Kojima?


Sembra dunque impossibile una prosecuzione della storia con un nuovo capitolo, e le eventuali aperture future potrebbero dunque essere limitata a spin-off e simili. Altra possibilità è offerta dai remake, ormai assurti a modus operandi standard per le serie di un certo livello: tuttavia anche in questo caso risulta difficile mantenere una certa aderenza allo stile originale. Il pur ottimo The Twin Snakes uscito su Gamecube ne è la prova, con la sua rielaborazione quasi in stile John Woo delle situazioni in cui si viene a trovare Snake che i cultori della serie hanno fatto un po' fatica a digerire. Considerando tutto questo, un gioco come Metal Gear Survive potrebbe essere dunque il massimo a cui l'appassionato della serie può sperare al momento, in attesa di eventuali sviluppi sul rapporto tra Konami e Kojima o dell'entrata in scena di qualche autore che sia veramente in grado di sintonizzarsi con il particolare cervello del creatore originale.

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