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Lavorare su esclusive è stressante, secondo Ninja Theory

A volte l'aspetto promozionale supera l'attenzione al gioco

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   19/11/2009

Il co-fondatore di Ninja Theory Tameem Antoniades ha rivelato in un'intervista pubblicata da Eurogamer.net che ci sono alcuni lati negativi nel fatto di lavorare in esclusiva per una console.

Non si tratta dei semplici risvolti economici dati dall'impossibilità di uscire sulle altre piattaforme, ma di vere e proprie pressioni psicologiche esercitate sul team che possono inficiare anche la qualità finale del prodotto.

Secondo Antoniades, a volte c'è una tale pressione nel cercare di utilizzare il gioco per dimostrare le capacità di una macchina che si finisce per sminuire altri aspetti del gioco stesso e relegarli in secondo piano rispetto al mero aspetto estetico o alla funzionalità che un gioco assume nel meccanismo della console war.

"Si ottiene un bel po' di attenzione come sviluppatori esclusivi, cosa che è ottima", dice Antoniades nell'intervista, "ma dall'altra parte ci sono stati un bel po' di sentimenti anti-Sony che sono stati rivolti contro di noi, cosa che c'è parsa ingiusta". In ogni caso, l'obiettivo principale di Ninja Theory rimane "la costruzione di un gioco esaltante", cosa con cui si trovano più a proprio agio nella loro attuale situazione svincolata da una singola piattaforma. I Ninja Theory stanno attualmente lavorando ad Enslaved, un action game che trasporta il canovaccio storico della leggenda del "Viaggio in occidente" (lo "scimmiotto di pietra") in un contesto futuristico e post-apocalittico.

Lavorare su esclusive è stressante, secondo Ninja Theory