La settimana ormai trascorsa ha visto scorrere numerose notizie come sempre notizie al mondo dell'intrattenimento che sempre seguiamo ed in qualche caso anche afferenti a realtà a noi distanti ma non per questo prive di interesse. Noi cerchiamo, come di consueto, di fare un piccolo riepilogo delle notizie che per un motivo o per l'altro ci sono rimaste impresse, nel tentativo di intrattenervi piacevolmente lasciando da parte, per una volta, le solite ed a volte tediose discussioni su chi ha detto questo, chi ha fatto una pernacchia a quell'altro, chi copia e chi si sente copiato, chi ce l'ha più lungo ed a chi pende un po' più a destra o un po' più a sinistra (per par condicio) e insomma tutte le solite querelle che condiscono l'ambiente videoludico e che tutti amiamo raccontare e discutere ma che in una notizia a settimana preferiamo volutamente ignorare.
Cominciamo quest'oggi con una notizia fresca fresca che per quanto parli di fatti molto distanti da noi riteniamo comunque piuttosto importante per quello che significa e che dovremmo considerare come un monito.
Si tratta della scelta del colosso di Google che annuncia di voler abbandonare definitivamente il panorama cinese a partire dal prossimo 10 aprile. La decisione di enorme rilievo deriva da uno scontro fra il motore di ricerca occidentale ed il regime di fortissima censura di Pechino e coinvolge anche i recenti e discussi casi di violazione degli indirizzi di Gmail di alcuni attivisti per i diritti umani. La notizia al momento non ha conferme ufficiali ma solo indiscrezioni che sembrano in ogni caso essere piuttosto attendibili del China Business News e riportate poi dal Financial Times.
Non stiamo certo parlando di una decisione presa alla leggera, soprattutto se consideriamo le quote di mercato attuali di Google in Cina che oscillano fra il 25 ed il 30%, che passeranno probabilmente alla concorrente locale Baidu con il motore di Microsoft, Bing, che cercherà sicuramente di assorbirne una fetta.
Al di là delle considerazioni finanziare che sono ovviamente di assoluto rilievo considerando che stiamo parlando di colossi commerciali, vorremmo riflettere sulle conseguenze di un regime che opera uno stretto controllo censorio rendendo difficilissima la vita di chi cerca di fare informazione libera o di sfruttare strumenti che permettano di far conoscere le realtà del proprio paese. Il regime cinese è sempre stato noto per la sua durezza e la sua resistenza ad una relativa occidentalizzazione, ma è sempre bene tener presente che molti di quelli che indichiamo come "mali" potrebbero affliggere anche i nostri apparentemente liberi universi se non facciamo del nostro meglio per mantenere vitali la nostra capacità critica ed il nostro diritto ad un'informazione libera.
"Qualcuno", tanti anni fa, cantava: "anche se vi credete assolti siete lo stesso coinvolti".
Perdonate quest'umile newser per avervi richiamato a temi di maggiore importanza in questa sede normalmente dedicata ad un intrattenimento "leggero", ma che ci volete fare... a volte mi scappa. Mi volete bene lo stesso, vero?
Jaason! Jaaaaaaaaaason! JAAAAAAAAASOOOON!
Veniamo a cose più leggere e decisamente a noi più congeniali. Ormai abbiamo giocato tutti (o almeno tutti quelli che hanno ceduto al suo fascino) ad Heavy Rain. E chi non ci ha giocato ne avrà sentito parlare fino alla noia, perciò non è davvero il caso di stare a fare presentazioni.
Una delle caratteristiche più amate ed allo stesso tempo criticate del gioco è certamente la sua natura di "film interattivo" e l'enorme coinvolgimento emotivo che è capace di generare nel giocatore. Senza mettersi a fare spoiler sulla storia, uno dei momenti centrali della sua narrazione è quello in cui un angosciato padre perde di vista il proprio figlio dentro un affollatissimo centro commerciale e come tutti i padri farebbero si mette alla sua ricerca urlandone il nome a gran voce. Sono due gli omaggi che in chiave ironica sono stati fatti a quelli che in realtà sono momenti di una certa tensione nel gioco. Il primo è un giochino in flash dal nome "Press X To Jason: The Game". Si tratta di un prodotto che non vuole cercare di intrattenere nessuno ma solo di farci fare una sana risata e di sfogare i nostri click compulsivi con uno stile davvero geniale. Quanto velocemente riuscite a premere "X" per chiamare il povero, smarrito, Jason? Avvertenze per l'uso: contiene inevitabilmente uno spoiler di dimensioni gigantesche, non lo fate se volete giocare ad Heavy Rain e non l'avete ancora iniziato.
Il video girato dai ragazzi di X-Play contiene decisamente meno spoiler, ma non per questo è meno spassoso. Si tratta di un breve sketch comico che ci porta a chiederci se sia la vita ad imitare l'arte o l'arte ad imitare la vita. Eccezionalmente ben realizzato e con estrema povertà di risorse, val davvero la pena di uno sguardo. E di una risata liberatoria.
Ah, una cosina, ma resti fra noi: a me il clown fa davvero paura. Per me è tutta colpa sua.
Red Ring of DEATH!
Ed infine, per concludere, vi riportiamo l'irriverente opera di un designer, tal Alexis Vanamois, che evidentemente deve aver fatto la terribile esperienza comune a molti (troppi) utenti delle prime Xbox 360, il tanto temuto RROD, il cerchio della morte. Ossia, per chi incredibilmente non sappia di cosa sto parlando, la sfilza di quattro lucette rosse che quando appaiono sulla nostra console ne indicano uno stato di salute che si potrebbe eufemisticamente definire "compromesso". A quel punto che si fa? Quel che tutti ormai sappiamo bene: si impacchetta il tutto e si manda a mamma Microsoft per risolvere il problema, che sia riparando o sostituendo la console. Vanamois, un po' per sdrammatizzare ed un po' per ironizzare sul disagio di cui molti hanno sofferto, ci propone la sua versione del "pacchetto" in cui confezionare le nostre defunte console. Defunte, per l'appunto. Ma se dovessero risorgere evitate di infilargli un paletto nel chip, potrebbe essersi trattato solo di morte apparente.
Buon finesettimana!