XCOM ha scritto la storia del videogioco proponendo una formula capace di sublimare il combattimento a turni, di includere la distruttibilità di ogni elemento dello schermo e di creare un'atmosfera unica.
Difficile oggi, con il 3D e con un'utenza sempre più smaliziata smaliziata, riproporre la stessa formula limitandosi ad aggiornare il comparto tecnico.
Per questo 2K Marin ha deciso di cambiare tutto creando un action 3D e proponendo un'invasione aliena in chiave anni 50.
Un progetto ambizioso per un reboot rischioso che molti osservano con attenzione.
Mette quindi paura l'abbandono di Martin Slater, boss della metà australiana di 2K Marin, e sorgono dubbi circa lo stato di salute del progetto.
Ma 2K non si è fatta attendere e ha risposto prontamente all'accaduto: "Nel corso di un progetto il team di sviluppo cambia e si evolve di volta in volta. Mentre confermiamo che Martin Slater non è più con noi assicuriamo che non ci sono cambiamenti nello sviluppo di XCOM. Il progetto continua a coinvolgere il team californiano e quello australiano e al comando resta il direttore creativo Jonathan Pelling che ha già lavorato su titoli del calibro di Bioshock, Bioshock 2, Freedom Force e Tribes".
Resta comunque valida la voce, pubblicata qualche giorno fa da multiplayer.it, secondo cui la forma finale di XCOM probabilmente non sarà la stessa mostrata nel trailer pubblicato nel giugno scorso.