Gli sviluppatori di Techland continuano a insistere sulla natura western di Call of Juarez: The Cartel nonostante l'ambientazione moderna del titolo. E soprattutto continuano a insistere sulla violenza da veri uomini incarnata dal titolo, nonostante le polemiche lanciate della sfera politica messicana che trova inopportuno includere in un videogioco contesti come Juarez. La cittadina messicana infatti è una delle capitali della droga ed è considerata la città più pericolosa del mondo con un numero di morti paragonabile a quello di una guerra.
Ebbene secondo Techland si tratta ancora del vecchio west. Posti che non sono cambiati e dove i buoni combattono i cattivi oggi come ieri. I fuorilegge sono ancora li e popolano un mondo violento e senza legge.
Ovviamente oggi a combattere i cattivi non ci sono più sceriffi ma uomini della polizia come il veterano Ray McCall, della DEA come Eddie Guerra o dell'FBI come Kim Evans. E questi tre uomini potranno cooperare attraverso 16 missioni per combattere il cartello della droga.
Insomma la visione dei ragazzi di Techland è chiara, ma paragonare il west romanzato alla situazione reale messicana appare piuttosto forzato, anche senza chiamare in causa alcuna questione morale.
Ovviamente siamo certi che anche Call of Juarez: The Cartel sarà romanzato e che in qualche modo richiamerà le atmosfere del western anche nelle ambientazioni odierne. D'altronde lo hanno già fatto centinaia di registi cinematografici ma senza avere la pretesa di dipingere la realtà.
Call of Juarez: The Cartel - Moderno ma con lo spirito del west
D'altronde dall'800 a oggi non è cambiato molto