Aspettando la Rivoluzione: affermazioni varie su Nintendo Revolution
Due personaggi illustri all'interno di Nintendo hanno recentemente esposto alcune considerazioni in merito alla nuova console della casa di Kyoto, ancora per lo più avvolta da un alone di mistero che la fa assomigliare più ad un progetto militare top secret che ad una console da gioco. Ma se Revolution sarà davvero in grado di fare quello che tutti sperano, si può capire la reticenza di Nintendo a rivelare più di qualche dettaglio sulle sue effettive capacità.
La prima intervista che prendiamo in considerazione è quella concessa da Shigeru Miyamoto a Business Week Online, in cui alcune affermazioni del guru dei videogiochi sono da brivido, per ciò che lasciano intuire in tema di innovazione.
"Ho sempre pensato che i videogiochi sarebbero stati in grado, un giorno, di rompere le barriere imposte dallo schermo televisivo e di usare tutta una stanza. Ma preferisco non dire altro sull'argomento" ha buttato lì Miyamoto, chiudendo il discorso con il giusto tempismo per far crescere ancora l'attesa e la curiosità per Revolution, affermando poi la volontà di Nintendo con la nuova console di cercare di espandere il target dei videogiochi comprendendo anche coloro che attualmente ne sono disinteressati o li hanno lasciati per mancanza di stimoli. Una missione peraltro già compiuta in parte dal grande successo di Nintendo DS, la cui nuova interfaccia sembra essere stata la giusta formula per conquistare grandi fette di pubblico, soprattutto in Giappone.
In seguito è stato Jim Merrick, direttore del settore Marketing di Nintendo of Europe a svelare qualche altro dettaglio della misteriosa creatura della grande N in un'intervista alla rivista spagnola Meristation.
Precisando la precedente asserzione di Satoru Iwata, presidente di Nintendo, che aveva svelato l'intenzione di concentrare gli sforzi per un lancio worldwide in contemporanea per Revolution, Merrick ha illustrato che l'idea è quella di far rientrare le uscite della console nei vari mercati in un arco di 14 settimane, poco più di tre mesi, molto meno rispetto a quanto il pubblico occidentale era abituato ad aspettare. Fermo restando, in ogni caso, la fine dell'anno fiscale (31 marzo 2006) come data minima in prossimità per l'uscita del nuovo sistema.
Altri particolari sono stati svelati riguardo alla connessione wifi di Revolution, che sarà compatibile con la chiavetta USB in produzione per Nintendo DS e funzionerà in alcuni casi proprio come il servizio del portatile, con una copia sola del gioco necessaria per il multiplayer, limitatamente ad alcune situazioni (probabilmente si tratterà di una configurazione in LAN). Inoltre, i vecchi titoli scaricabili attraverso il nuovo servizio Nintendo, non avranno restrizioni regionali ma saranno universalmente compatibili.
La reiterata scelta di non mostrare nient'altro che la console stessa e il controller trova spiegazione nella politica di Nintendo di non voler creare chiacchiere sul nulla (più o meno così Merrick riassume tutti i discorsi tecnici sulla potenza dell'hardware tanto cari a Microsoft e Sony) e nel voler mostrare solo prodotti completi e giocabili, unico modo per far realmente apprezzare al pubblico il lavoro svolto. A quanto pare, nessun materiale nuovo verrà mostrato fino al 2006.
Si prospetta ancora una lunga attesa prima di vedere che cosa si cela negli studi di Kyoto...