Durante un'intervista pubblicata da Metro, il creative director di Borderlands 3, Scott Kester, ha spiegato perché è trascorso così tanto tempo tra la pubblicazione di Borderlands 2 (disponibile dal 2012) e quella del terzo capitolo, il cui lancio è pianificato per il prossimo 13 settembre su PC, PlayStation 4 e Xbox One.
Lo sviluppatore ha raccontato che Gearbox ha avuto bisogno di prendersi un periodo di pausa dopo aver sviluppato i primi due episodi della serie consecutivamente e che 2K Games non ha avuto niente in contrario. Stando alle parole dello stesso Kester, questa scelta avrebbe avuto influssi positivi sulla qualità generale del terzo episodio.
"Abbiamo fatto il primo e il secondo uno dietro l'altro. Ero presente e in entrambe le occasioni eravamo stanchi. Ci domandavamo se avremmo dovuto farne un altro e non volevamo, avevamo bisogno di prenderci una pausa. Se non lo avessimo fatto credo che non avremmo realizzato qualcosa di buono", ha proseguito Kester.
"2K ci ha permesso di dedicarci a Battleborn e così abbiamo fatto. Se non avessimo realizzato quel gioco, Borderlands non sarebbe stato all'altezza di quello che è ora. Ci ha fatto pensare a cose un po' diverse".
Per ulteriori informazioni su Borderlands 3 vi rammentiamo il nostro provato dell'E3 2019, a cura di Aligi Comandini. Nei giorni scorsi Gearbox ha confermato che il gioco durerà all'incirca 35 ore.