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Google Stadia è partito da Chromecast, ora punta a un miliardo di giocatori con Star Labs

Il passato e il futuro di Google Stadia emergono in alcune informazioni che parlano delle origini della piattaforma con Chromecast e dei progressi che dovrebbe portare il team Star Labs.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   03/10/2019

Varie nuove informazioni sono emerse in queste ore su Google Stadia con il press tour organizzato per diverse riviste internazionali, in particolare britanniche, che si sono soffermate su questioni come le origini della piattaforma, nata da Chromecast, e il suo futuro che comprende anche la sperimentazione degli Star Labs.

Secondo quanto riferito da The Information, i primi tentativi di entrare nel mondo videoludico con un servizio specifico sono stati effettuati da Google direttamente con Chromecast, cercando nuove implementazioni della piattaforma in termini videoludici ma senza raggiungere grandi risultati. L'idea che emerse era la necessità di spingersi oltre.

La massima espressione di questa spinta verso il futuro dei videogiochi da parte di Google Stadia sono oggi gli Star Labs, ovvero il team di sviluppo che si occupa di idee ancora in forma di prototipo, destinate a rappresentare delle innovazioni importanti per il mercato dei videogiochi. È qualcosa di diverso e parzialmente staccato da Stadia Games and Entertainment, la divisione di sviluppo videoludico dall'impronta più tradizionale, insomma.

Gli Star Labs sono più focalizzati su idee più lontane nel tempo e sperimentali: la missione dichiarata di questo team è il raggiungimento del "prossimo miliardo di giocatori", che potrebbero arrivare espandendo i confini del videogioco tradizionale e abbattendo le sue tipiche barriere che possono impedire l'accesso di altri utenti non ancora interessati. Tra i campi di ricerca degli Star Labs c'è l'intelligenza artificiale e la possibilità di interagire in nuove maniere come il linguaggio naturale.