Alex Hutchinson, creative director della divisione giochi di Google Stadia, si è scagliato contro gli streamer in alcuni post pubblicati su Twitter.
"Gli streamer preoccupati che i loro contenuti vengano rimossi per aver utilizzato della musica che non hanno pagato dovrebbero preoccuparsi ancora di più per il fatto di effettuare lo streaming di giochi che allo stesso modo non hanno pagato", ha scritto l'ex creative director di Assassin's Creed III e Far Cry 4.
"Tutto ciò finirà non appena i publisher decideranno di dire basta. La verità è che gli streamer dovrebbero pagare sviluppatori e produttori per i giochi che portano in video. Dovrebbero acquistare una licenza come qualsiasi altro imprenditore e pagare per i contenuti che utilizzano."
Le reazioni alle parole di Hutchinson sono state molto ampie e generalmente negative: non sarebbe potuta andare diversamente, considerando che il creative director di Stadia Games si è scagliato contro una categoria che fa dei follower la propria base di partenza.
Così Google Stadia si è dissociata da tali dichiarazioni, esprimendo attraverso le parole di un portavoce la sua vicinanza ai creators e al lavoro che svolgono in simbiosi con gli altri attori dell'industria videoludica.