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PlayStation ha perso la causa contro un produttore di cheat

PlayStation ha perso una causa legale intentata a un produttore di cheat per MotorStorm, vecchio gioco uscito su PSP e PS2.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   18/10/2024
Uno dei giochi di cui venivano realizzati i cheat: motorstorm
MotorStorm: Arctic Edge
MotorStorm: Arctic Edge
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PlayStation ha perso la causa legale contro Datel, un famoso produttore di cheat per videogiochi. Lo scontro si protratto per più di dieci anni, con la casa di Action Replay che ha ricevuto una sentenza favorevole dalla Corte di giustizia europea, come leggibile nella sentenza pubblicata ieri.

I trucchi e gli add-on di terze parti per console PlayStation non violano necessariamente la legge dell'Unione Europea. La causa era nata dalla vendita da parte di Datel di trucchi per il gioco MotorStorm: Arctic Edge per PSP del 2009 (fu pubblicato anche su PS2). Il cheat in questione permetteva ai giocatori di utilizzare boost / turbo illimitati bypassando le restrizioni imposte dal gioco.

Vince Datel

Da qui la causa, con Sony che sosteneva che il suo copyright era stato violato e che il trucco "si agganciava come un parassita" al software. In realtà, il cheat di Datel non modificava il software, ma giocava con il codice memorizzato nella memoria della PSP, come spiegato da TorrentFreak nel 2023.

Sony aveva ricevuto una prima sentenza positiva, ma Datel aveva fatto ricorso, a seguito del quale la sentenza era stata annullata, perché il trucco in questione eseguiva "comandi paralleli sulle variabili memorizzate nella memoria principale". Visibilmente insoddisfatta della decisione, Sony è arrivata fino alla Corte di giustizia europea, che ha infine sentenziato a favore di Datel.

Detto questo, Sony può legalmente bannare i giocatori per l'uso di trucchi sia offline che online. La sentenza riguarda esclusivamente chi i trucchi li produce. Il problema per Sony è che Datel ha realizzato le sue modifiche senza toccare il software, in pieno accordo con le leggi europee sul diritto d'autore.

Le cose cambiano con i giochi solo multiplayer, tuttavia, perché i trucchi vanno a rovinare l'esperienza di chi gioca legalmente. Nel caso di specie, un avvocato ha paragonato i giocatori che usano boost offline a qualcuno che prende un libro e salta le pagine.

"L'autore di un romanzo poliziesco non può impedire al lettore di saltare alla fine del romanzo per scoprire chi è l'assassino, anche se questo potrebbe rovinare il piacere della lettura e vanificare gli sforzi dell'autore per mantenere la suspense", ha spiegato l'avvocato Maciej Szpunar.

Né Sony né Datel hanno commentato la sentenza.