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Il viaggio dell'Arisen

Ecco la nostra recensione del nuovo gioco di ruolo firmato Capcom

RECENSIONE di Dario Rossi   —   21/05/2012
Dragon's Dogma
Dragon's Dogma
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Un giorno come tanti in casa Capcom. Chi chiamare per un nuovo RPG fantasy in grado di rivaleggiare con i capisaldi occidentali? Prendiamo Hyroiuki Kobayashi, storico producer di serie come Resident Evil e Dino Crisis, mettiamogli accanto Kento Inoshita, nome indissolubilmente legato a Monster Hunter, e facciamo dirigere il tutto a Hideaki Itsuno (Devil May Cry). Aggiungiamo un team di centocinquanta elementi e tre anni di dura lavorazione, cosa otteniamo? La più grande sfida della casa giapponese dalla sua nascita.

Il viaggio dell'Arisen

Dragon's Dogma è figlio di molte cose, del successo riscosso da Bethesda probabilmente, ma questa è solo la punta dell'iceberg. È la dichiarazione di intenti dell'intero Giappone, del desiderio di rinnovarsi e uscire dai soffocanti schemi del gioco di ruolo orientale, e per far questo occorre una nuova identità. Chi meglio della casa di Osaka, così fortunata nell'azzeccare nuove proprietà intellettuali può vincere questa scommessa? Siamo riusciti finalmente a giocare il codice definitivo, disponibile tra pochi giorni in tutti i negozi, scopriamo se ci sono riusciti.

Le ali della libertà

Ogni grande favola che si rispetti ha un inizio, e questo inizio solitamente ha dimensioni molto piccole, come l'amato Cassardis, il villaggio dove iniziamo la nostra avventura. La placida monotonia delle giornate viene turbata dall'arrivo di un terribile drago rosso, che, non contento di spaventare a morte gli abitanti del villaggio, pensa bene di portarsi via anche il nostro prezioso cuore. Una brutta storia? Dipende dai punti di vista. Ancora stupefatti di ritrovarci vivi nonostante la privazione, scopriamo di essere dei prescelti con un legame speciale con la leggendaria creatura, ma con dettagli che scopriremo solo attraverso un lungo viaggio nelle terre di Gransys, il mondo di gioco. Assunta la nuova identità di Arisen, lasciamo per la prima volta le porte della nostra casa, ma se futuro e destinazione sono incerti, non lo è la nostra compagnia.

Il viaggio dell'Arisen

Un Arisen non è tale senza il suo pawn principale, o pedina, fedele servitore pronto a seguirlo e proteggerlo in ogni situazione e meglio ancora, decidiamo noi stessi il suo aspetto e la sua indole attraverso un completo editor. Quella che segue è una serie di missioni funzionali per imparare le dinamiche del gioco, che si traducono in qualche ora inevitabilmente lineare. Una volta arrivati a Gran Soren, la città principale del mondo, però le cose cambiano ed è a questo punto che la vera anima di Dragon's Dogma si palesa al giocatore, sfornando un open world di dimensioni ragguardevoli, completamente esplorabile e senza particolari limiti. L'impatto rimanda a Bethesda e i suoi The Elder Scrolls, non ci sono dubbi, con uno scenario particolarmente vicino a Oblivion. Vediamo quindi splendide radure, verdi e rigogliose foreste e struggenti scogliere a picco sull'oceano. Se dovessimo immaginare una temperatura per il mondo di Gransys sicuramente saremmo molto lontani dal rigido clima di uno Skyrim, tanto da invogliare a tuffarsi immediatamente in mare, una pulsione irresistibile da parte di chi scrive quando si cimenta in questo genere di titoli, non chiedetevi il perché. E proprio qui arriva una delle cattive notizie, non è prevista l'interazione con il liquido se non in maniera estremamente moderata, pena essere magicamente teletrasportati a riva dopo essere stati aggrediti da una qualche forza misteriosa. Peccato, ma ci sono tante altre cose da amare nell'ultima fatica di Capcom.

Mai più da soli

È impossibile proseguire nella recensione senza parlare approfonditamente delle pedine, una delle caratteristiche peculiari di questa produzione e ideale punto di collegamento con la saga di Monster Hunter. Oltre al pawn principale, l'Arisen può reclutarne altri due per comporre un party di quattro elementi. La scelta è ben più che vasta, oltre alla miriade di personaggi recuperabili nel mondo di gioco (dietro pecunia), attraverso l'uso di una speciale pietra entriamo in una dimensione online persistente, adibita a vero e proprio mercato delle pedine da condividere con gli altri utenti. Non è finita qui, lo spettro di possibilità si espande ulteriormente dal momento che chiunque può prendere in prestito la nostra pedina per potenziarla o dotarla di esclusivi item, oppure acquistarla a tutti gli effetti.

Il viaggio dell'Arisen

Il procedimento è agevolato da un impressionante motore di ricerca, che consente di scegliere classe, sesso e livello di abilità (nel caso preparatevi a sborsare cifre considerevoli). La validità di questa idea è apprezzabile solo dopo diverse ore spese nel mondo di Gransys: in controtendenza con la scuola del gioco di ruolo orientale, dove viene sviluppata una naturale empatia con i personaggi, Dragon's Dogma contrappone uno scambio frenetico di elementi nel party, legato alle situazioni ed esigenze. Come regola generale è necessario comporre un gruppo versatile, composto da classi diverse. Ognuna presenta un comportamento offensivo specifico che il giocatore deve sfruttare al meglio se vuole avere speranza di uscire illeso dai numerosi combattimenti. I guerrieri ovviamente prediligono le armi bianche e si gettano a capofitto nello scontro, laddove i maghi mantengono la distanza sfruttando magie curative o elementali. Anche nella gestione delle classi, l'RPG Capcom è caratterizzato da un eclettismo vertiginoso: spendendo i punti esperienza possiamo addirittura cambiarle a piacimento tra le nove disponibili, comprese le classi miste, davvero interessanti, in grado di offrire un ottimo equilibrio. Il sistema di cambio delle pedine ha sicuramente degli effetti collaterali sul coinvolgimento emotivo del giocatore, complice il blando design generale e una storia poco più che pretestuosa, anche se i numerosi dialoghi testuali dei personaggi sono realizzati in maniera davvero encomiabile, tanto da ricordare in svariate occasioni un vero e proprio MMORPG.

Obiettivi Xbox 360

Dragon's Dogma presenta i classici 1000 punti giocatore, suddivisi in 50 obiettivi. Metà di questi sono relativi alla storia pincipale, mentre è possibile acquisire i restanti svolgendo svariati compiti, dalla ricerca di tutte le locazioni della mappa fino alle follie tipicamente nipponiche, come vestire un personaggio maschile con abiti femminili, in maniera da ottenere il prestigioso obiettivo A Queen's Regalia!

Camminare fa bene

Dragon's Dogma punta molto sul sistema di combattimento, tanto da ridimensionare gli elementi da gioco di ruolo, presenti ma mai invasivi. Nonostante la chiara ispirazione, qualsiasi confronto con le produzioni Bethesda è assolutamente fuori luogo, essendo del tutto assenti gli approfondimenti sui perk maturati nelle tante edizioni degli Elder Scrolls e Fallout. Nel titolo Capcom ci limitiamo ad associare mosse speciali acquistabili nei negozi ai tasti del pad, rendendo il tutto simile a un gigantesco ed elaborato hack and slash. È però proprio in questa occasione che possiamo ammirare il lavoro svolto dai programmatori giapponesi. Sfruttando il motore grafico proprietario MT Framework, particolarmente adatto per gestire una fisica ragguardevole, il titolo propone un senso di corporeità spesso sorprendente, complici le animazioni splendidamente realizzate (perdoniamo qualche licenza tipicamente nipponica), col risultato di offrire combattimenti non solo appaganti da vedere, ma altrettanto coinvolgenti da giocare. È possibile sollevare i nemici, bloccarli per offrire i loro corpi ai compagni e addirittura arrampicarsi su quelli più grossi, come giganti o idre, per cercare il loro punto debole.

Il viaggio dell'Arisen

Il rovescio della medaglia è un senso di caos a volte fastidioso, visto che nella miriade di avversari spesso si ricevono colpi da direzioni ignote, mitigabile acquisendo speciali mosse, ma resta il fatto che chi sceglie una classe priva dello scudo deve stare molto attento a non esporsi eccessivamente. Questo finisce per esacerbare quella che si rivela più come una caratteristica, prima di un difetto. Il mondo di Gransys è tutt'altro che ospitale nonostante le apparenze, con pericoli nascosti dietro ogni angolo. Abbiamo già accennato nella nostra anteprima alla pericolosità delle notti, caratterizzate da una visibilità limitata che costringe all'utilizzo della lanterna, da ricaricare con l'apposito olio, così come l'assenza fortemente voluta da Itsuno del fast travel. Quest'ultimo può essere risolto acquistando o raccogliendo rari e limitati item nel gioco, come delle speciali pietre, ma ciò poco toglie all'esigenza degli sviluppatori di dare un taglio deciso alla produzione. Il risultato è che in Dragon's Dogma si muore tanto, a volte senza capirne il perché, spesso per semplice scelleratezza nell'esplorare senza troppe precauzioni, ma d'altronde questo era il volere preciso del produttore: enfatizzare al massimo l'avventura e le dinamiche da action RPG.

Il viaggio dell'Arisen

L'antifona insomma l'avete capita: salvate spesso. Il motore grafico purtroppo non è esente da difetti, rallentamenti e tearing sono frequenti, tanto da costringerci ad abbassare la risoluzione della dashboard a 720p per diminuirne l'intensità. Niente invece è possibile fare per l'eliminazione delle bande nere che riducono sensibilmente l'area visiva e testimoniano probabilmente una lavorazione non priva di difficoltà, vedi anche i menu spesso macchinosi e l'interfaccia grafica grossolana. La modalità principale si presenta molto lunga, ben oltre le trenta ore, con le missioni secondarie che si mescolano con la main quest senza soluzione di continuità, scenari che alternano la world map con gli immancabili dungeon e spettacolari quanto interminabili scontri con i boss, compresi un grifone e un'idra gigantesca. Una volta finito tutto rimane sempre la modalità aggiuntiva in co-op denominata Ur-Dragon, che purtroppo però non abbiamo potuto testare a causa dei server non ancora funzionanti. A margine una nota sull'audio che si presenta in inglese con i sottotitoli in italiano.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
8.5
Lettori (240)
8.8
Il tuo voto

Dragon's Dogma rappresenta uno sforzo impressionante da parte di Capcom nell'offrire non solo una produzione in grado di rivaleggiare col mercato occidentale, ma soprattutto di rompere le catene col passato. Quello che ne risulta è un action RPG fortemente incentrato sui combattimenti e il senso di avventura in una mappa gigantesca e liberamente esplorabile (se escludiamo l'acqua). Un prodotto per molti ma non per tutti, dotato di una personalità distinta e che richiede dedizione da parte del giocatore. I difetti non mancano, ma le basi per creare qualcosa di grande ci sono tutte; nel frattempo questo nuovo inizio merita di essere assolutamente premiato.

PRO

  • Ottima l'idea delle pedine
  • Un mondo gigantesco da esplorare
  • Combattimenti spettacolari...

CONTRO

  • ...ma spesso caotici
  • Checkpoint scarsi
  • Qualche problema tecnico