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Nintendo 3DS XL

Bigger is better? Dopo il DSi XL, Nintendo anche col 3DS torna a proporre una versione maggiorata del suo portatile. Ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   23/07/2012

La storia insegna che le revisioni dei portatili Nintendo sono una pratica non solo comune, ma praticamente obbligatoria e scontata; nè Game Boy, nè GBA, nè DS hanno fatto eccezione, e di certo nessuno ha mai pensato che il 3DS andasse contro a tale tradizione. Eppure l'annuncio del Nintendo 3DS XL ha lasciato più di qualche utente perplesso, se non addirittura deluso; presentato durante un Nintendo Direct di fine giugno per un debutto europeo previsto soltanto un mese dopo, l'XL ha infatti evitato di correggere quello che da molti è stato ritenuto come il principale difetto dell'originale, ovvero l'assenza della seconda levetta analogica, delegando anche in questo caso il compito ad una apposita versione dell'efficace ma tutt'altro che graziosa periferica Circle Pad Pro. Ancor più scalpore ha poi fatto la scelta di escludere il caricabatterie dalla confezione di vendita, adducendo motivazioni legate al contenimento dei costi e all'inutilità dello stesso per chi già possiede il primo 3DS. Dopo un test approfondito, ecco le nostre valutazioni.

Dov'è il mio secondo analogico?

Idealmente è piuttosto facile fare un parallelismo tra il Nintendo 3DS XL e il DSi XL rilasciato a inizio 2010; entrambi infatti vanno a porsi come una alternativa alla versione "tradizionale" del rispettivo portatile, senza alcuna ambizione e volontà di andarlo a sostituire. Si tratta di un ampliamento del ventaglio dell'offerta, perfettamente sensata dal momento che consente all'utente finale di poter scegliere liberamente tra una maggiore portabilità o piuttosto una più piacevole esperienza di gioco derivante dagli schermi più grandi. Pensate a un computer portatile venduto in diversi tagli di pollici per il monitor, o una automobile con differenti motorizzazioni: ecco, il concetto è grossomodo quello. La differenza sostanziale tra le due versioni extra large è fondamentalmente nel fatto che mentre il DSi XL ha raggiunto il mercato verso la fine del ciclo vitale del portatile, come quarta versione (5 anni dopo il primo DS) quando i miglioramenti tecnici erano già stati apportati in precedenza, nel caso del 3DS XL la situazione è sostanzialmente differente, col 3DS uscito da poco più di un anno e con un hardware ancora sotto alcuni aspetti migliorabile.

Nintendo 3DS XL

Ma con l'evoluzione del ciclo vitale dell'handheld tridimensionale ancora tutta da scoprire, di fronte a un mercato del divertimento tascabile profondamente cambiato e infine con la risorsa degli aggiornamenti firmware capace in parte di ridurre la necessità di modifiche hardware frequenti, sarebbe sbagliato voler imporre alla realtà di oggi un corso analogo a quella di ieri. Sbagliato e soprattutto riduttivo nei confronti del 3DS XL che, ve lo diciamo subito, è una gran bella console. La caratteristica principale, si sa, sono le dimensioni degli schermi maggiorati del 90% rispetto alla versione classica: 4,88 pollici per quello superiore, 4,18 per il touch screen inferiore. La risoluzione è però rimasta la stessa, con una inevitabile quindi riduzione della densità dei pixel (PPI) che passa da 132.15 a 95.59; tanto per capirci, il retina display dell'iPhone 4S coi suoi 326 ppi è su un altro universo, così come i 220 ppi di PS Vita. Ciò nonostante, oltre al fatto che il portatile Nintendo non ha mai fatto della forza bruta un suo punto di forza, va detto che non si percepisce un particolare degradamento della qualità dell'immagine rispetto al 3DS.

Nintendo 3DS XL

Di converso la maggiore superficie fa bene ai giochi, che rispondono al "doping" di pollici in maniera decisamente convincente; benché la valutazione debba per forza di cose sottomettersi ai gusti personali, da parte nostra abbiamo trovato l'esperienza su 3DS XL senza dubbio preferibile e più gratificante. Anche la migliore tecnologia antiriflesso, che riduce addirittura al 3% la capacità riflettente rispetto al 12% del 3DS, contribuisce a rendere le sessioni di gioco più piacevoli. Restando sul discorso degli schermi, concludiamo la descrizione segnalando sia una luminosità del tutto analoga a quella del 3DS, sia un mantenimento della tecnologia resistiva per quanto riguarda l'lcd inferiore; l'effetto 3D infine è soltanto leggerissimamente più stabile (soprattutto alle inclinazioni verticali), richiedendo comunque un perfetto allineamento con gli occhi dell'utente. Positivo il dettaglio dello slider di gestione del 3D, ora con una corsa più lunga e soprattutto uno "scatto" nel passaggio al 2D, che diventa così più chiaro ed evidente.

Grosso è bello

Il 3DS XL è ovviamente anche più grande nelle dimensioni, misurando 156 x 93 x 22 millimetri, contro i 134 x 74 x 21 del 3DS; all'atto pratico significa sostanzialmente identico spessore, e grossomodo un paio di centimetri in più in lunghezza e larghezza. Ci sono anche 100 grammi extra, eppure la nuova console Nintendo non risulta né sgraziata né poco confortevole; al contrario, le differenti scelte stilistiche nello chassis offrono un aspetto assolutamente gradevole, compatto, con linee più arrotondate negli angoli e l'utilizzo di plastiche opache rispetto alle lucide del predecessore. Il posizionamento centrale della batteria del corpo inferiore garantisce un baricentro e un equilibrio ottimale. La dimensione della cornice dello schermo superiore è stata poi decisamente ridotta, e questo grazie all'utilizzo di piccoli speaker dalla forma allungata anzichè rotonda, comunque in grado di mantenere la qualità del suono del predecessore. L'alloggiamento del pennino, ora non più telescopico, è stato riposizionato sul lato corto destro, così come lo slot per la scheda SD.

Nintendo 3DS XL

Anche quest'ultima ha goduto della cura ricostituente, passando da 2 a 4GB per quanto riguarda la memoria inclusa nella confezione; considerando la crescita e lo sviluppo del negozio online, e soprattutto il fatto che a partire da questa estate inizieranno ad essere distribuiti in via digitale anche i giochi retail Nintendo, si tratta di una novità gradita. Tra gli "spostamenti" poi, va segnalato anche il jack per le cuffie, che è rimasto nello stesso lato del 3DS ma è ora decentrato verso l'angolo sinistro. E non è tutto: come ha chiarito una interessante puntata di Iwata Asks il d-pad, i bottoni frontali e gli L/R hanno goduto di un aumento di dimensioni e spessore, per un confort maggiore in-game. Anche Start, Select e Home sono stati ridisegnati, e la differenza è assolutamente percepibile. Per quanto riguarda la batteria, le dimensioni del 3DS XL hanno consentito di utilizzarne una di capacità superiore; ciò nonostante, allo stesso tempo le misure degli schermi richiedono un consumo maggiore fondamentalmente a causa della retroilluminazione. Benché gli ingegneri di Nintendo abbiano adottato una nuova tecnologia di riduzione del consumo, le differenze nella durata complessiva sono sì percepibili ma non molto distanti dal primo 3DS. Considerando tutto lo spettro di possibili varianti legate al tipo di utilizzo, alla luminosità e all'attivazione del 3D, siamo attorno all'ora e mezza di durata in più. Ma una delle scelte più discusse in merito al lancio del 3DS XL è stata certamente quella di non includere il caricabatterie nella confezione di vendita. Quest'ultima, in quanto a povertà di contenuti, è veramente sorprendente: oltre alla console e alla manualistica non c'è infatti nulla, nemmeno la base di ricarica anch'essa venduta separatamente. Sul caricabatterie Nintendo ha voluto giustificare la scelta sostenendo sia una valutazione di contenimento dei costi, sia il fatto che la compatibilità con quelli di 3DS, DSi e DSi XL renda di fatto più che probabile che un videogiocatore possieda già un caricabatterie in casa adatto allo scopo. Malgrado ciò, in realtà è più facile pensare che buona parte dei possessori di portatili Nintendo abbiano venduto le precedenti console per acquistare le nuove, eventualità ancor più possibile considerando la retrocompatibilità di 3DS e XL con il precedente DS. Visto il costo esiguo del caricabatterie, è complicato quindi ritenere la scelta di Iwata (è stata sua infatti la decisione) del tutto sensata. Un ultimo appunto lo merita infine il processo di trasferimento dati da un precedente 3DS, destinato a interessare chiunque abbia intenzione di fare l'upgrade verso l'XL; il procedimento, decisamente lungo e poco pratico, nel nostro caso (ma leggendo in giro per la rete non siamo gli unici) non è andato a buon fine imponendo di ripetere il download di tutti i giochi precedentemente scaricati dall'eShop, con relativa perdita dei salvataggi. Chi ha confidenza con il tutt'altro che snello e rapido negozio online del 3DS può ben capire quanto tempo sia necessario perdere per raggiungere lo scopo, con una frustrazione resa ancora maggiore dal fatto che il processo di trasferimento formatta completamente la console di origine. Se possiamo permetterci, il nostro consiglio a Nintendo è di assumere urgentemente qualche ingegnere di talento in più per rinnovare il software di sistema, probabilmente allo stato attuale dei fatti uno dei limiti maggiori del suo handheld.
In conclusione, considerando il prezzo di vendita di 199 euro destinato comunque ad essere ritoccato in basso grazie a offerte e promozioni dei vari negozi, possiamo ritenerci soddisfatti dell'esperienza avuta con il Nintendo 3DS XL; all'interno di una filosofia, lo ripetiamo, che intende espandere e non rinnovare l'offerta del 3DS, l'XL rappresenta non un mero esercizio di "rigonfiamento" del portatile tridimensionale, bensì un convincente e riuscito sforzo produttivo che più di qualcuno potrà trovare semplicemente "migliore" rispetto al classico 3DS sotto la maggior parte dei punti di vista. Per noi è stato sicuramente così.