Tutti lo vogliono morto, ma nessuno sa perché. Neppure i suoi nemici. Lui è un eroe senza nome, riconoscibile da un particolare: la sciarpa scarlatta copiata senza vergogna da Hotsuma di Shinobi (PlayStation 2, 2002). Forse l'idea di un personaggio solo contro tutti è una proiezione del solitario sviluppatore di Intrusion 2, il russo Aleksey Abramenko. Questo determinato game designer pubblica nel 2008 Intrusion, un browser game in flash che raccoglie molti consensi. Da quel giorno si mette a lavorare senza pause per dare alla sua opera un seguito che possa gareggiare con i giganti del genere, come l'inossidabile Metal Slug. A distanza di quattro anni Intrusion 2 è una realtà. E non teme confronti.
Aleksey Abramenko ha fatto diverse scelte di stile. La prima riguarda i controlli.
Con la tastiera muoviamo l'eroe e con il mouse prendiamo di mira i nemici. In alternativa il gioco supporta il gamepad e possiamo perciò fare tutto con le due levette. La precisione garantita da un puntatore indipendente introduce il fattore strategico, raro negli sparatutto a scrolling orizzontale. Per esaltare ancora di più lo spirito tattico di Intrusion 2 il geniale Abramenko ha fatto poi un'altra scelta cruciale: ha introdotto una fisica impossibile. Possiamo spingere un masso gigante in testa ai nemici, gettare casse in acqua e rimbalzarci sopra come fossero tappeti elastici o calciare via i corpi dei caduti, diventati di colpo marionette senza fili. Ciò significa che non sappiamo mai come reagirà lo scenario alle nostre piroette belliche, perché tutto si muove in libertà. Gioia del caos allo stato puro. Infine ci sono i veri protagonisti di Intrusion 2, i boss di fine livello.
Su questi avversari straordinari, sulla fisica di gioco e altro ancora torniamo a parlare tra poco. Facciamo invece un primo appunto. I controlli potrebbero essere più veloci nella risposta, in particolare il salto, che ci è capitato di dover premere due volte nelle situazioni più concitate. Per fortuna è un evento raro. Comunque è meglio aprire il paracadute e rimandare i discorsi, perché Intrusion 2 riprende da dove ci aveva lasciati il predecessore, con il nostro eroe che cade dal cielo dopo un'epica battaglia con il boss di fine gioco.
Datemi una railgun e vi solleverò il mondo
Intrusion 2 comincia con un primo livello blando dove è soprattutto la fisica a stupire. Poi arriva l'incontro con il lupo gigante, uno dei "mezzi" disponibili nel corso del gioco. Goffo e spassoso nelle piccole manovre diventa però una furia se lanciato a tutta velocità. È capace di balzi poderosi e fa dei soldati un sol boccone. La seconda sorpresa del gioco è il boss del terzo livello: uno scontro titanico su piani diversi che culmina nella folle discesa a bordo di uno dei suoi rottami, usato come slitta. Durante la corsa, ninja sullo snowboard cercano di affettarci, paracadutisti bombaroli volteggiano sulla nostra testa e serpenti-robot si liberano all'orizzonte del rivestimento metallico per tuffarsi nella neve sotto i nostri piedi e balzare fuori all'improvviso.
Da qui in poi Intrusion 2 è un alternarsi di scontri e pause tattiche.
La fisica infatti non è una frivolezza, ma un elemento di gioco. Si possono seppellire nemici sotto massi di granito, chiudere robot tra i rottami e mitragliarli, balzare in testa a creature meccaniche per evitare i loro artigli o semplicemente chinarsi dietro un barile per proteggersi. Anche i nemici più complessi fanno ampio uso dello scenario. C'è un robot simile a un felino dotato di grandi braccia che raccoglie quello che trova e lo scaglia contro di noi, palloni fluttuanti che emettono fiammate dal bocchettone e missili da rispedire al mittente a suon di pistolettate. Sono solo alcuni esempi, ma dovrebbero chiarire quanto la fisica sia importante in Intrusion 2. Una sana alternativa al sordo avanzare senza mai lasciare il grilletto. Ci sono perfino alcuni basilari enigmi ambientali per variare il ritmo di gioco.
La fisica di Intrusion 2 ci ha conquistato e strappato più di una risata. Anzi è proprio uno spasso vedere con quanta facilità il nostro peso fa oscillare un container gigante. Ma a qualcuno potrebbe anche non piacere.
Soprattutto perché in alcuni casi può capitare di lottare per raccogliere un'arma incastrata tra i rottami o sbloccare un montacarichi preso tra barili e corpi ammassati. Su questo punto abbiamo solo un consiglio da darvi: provate la demo.
Comunque a parte qualche piccola imprecisione tutto funziona bene. Gli unici limiti sono dovuti al fatto che a parte le musiche, composte da Android, un gioco così complesso è stato sviluppato da una persona sola. I livelli infatti sono soltanto nove, con tre boss in tutto. Ogni livello è abbastanza lungo, ma sarebbe stato bello avere più nemici diversi da combattere. Neve, alberi, interni di fabbricati, ponti e acqua con tanto di piranha meccanici sono alcuni degli elementi che ravvivano la corsa al boss finale, ma che non bastano a distinguere i livelli tra loro. In compenso il gioco offre numerose risoluzioni in full screen e gira a 30 fps stabili. Niente male, ma nelle situazioni più caotiche sarebbe stato fantastico averne il doppio.
Sono io il boss
Lo vedete nell'immagine qui sopra: è il primo boss del gioco. Non sottovalutatelo. All'inizio sbarca solo truppe pronte a farci la pelle, ma presto tira fuori altri assi nella manica. Per distruggerlo del tutto bisogna arrivare molti piani di roccia più in basso quando, ridotto a un rottame, ci insegue travolgendo lo scenario e sparando missili come se non ci fosse un domani. Fino a quando finalmente distruggiamo le cabine del pilota e del navigatore. Tosto e infido. Ma non è nulla se paragonato all'ultimo boss, un robot che sembra uscito da un film di animazione giapponese. Enorme, con molti attacchi diversi e all'apparenza indistruttibile. Quello finale è senza dubbio lo scontro più spettacolare mai visto in un run'n'gun.
L'aspetto più interessante dei boss, oltre al fatto che rappresentano tutti e tre una lunga sfida articolata, è che fanno pieno uso della fisica confusionaria del gioco. E richiedono un uso attento di tutte e cinque le armi a disposizione. Il nostro eroe può infatti contare sulla pistola (anche in modalità akimbo) un mitra, una railgun, un laser e un lanciabombe. L'arsenale poteva essere comunque più vasto. Anche sotto questo aspetto Intrusion 2 paga il prezzo di essere stato sviluppato da una persona sola.
A livello normale ci vogliono dalle tre alle cinque ore per finire il gioco. È vero che c'è una barra di salute, ma bastano pochi colpi per finire morti stecchiti. Per fortuna la curva di difficoltà è calibrata alla perfezione. Gli scontri con i boss sono divisi in più fasi - a eccezione del secondo - e lungo i livelli ci sono diversi checkpoint, sovente presidiati da cecchini bastardi pronti a toglierci l'ultima tacca di vita a un passo dalla bandierina. La sfida è un crescendo di divertimento e non di frustrazione e il gioco invoglia a fare un secondo giro a difficoltà elevata senza che diventi un incubo. Intrusion 2 propone il meglio del suo genere e ha il coraggio di mettere tutto sotto sopra. Manca di personalità artistica ma ne ha tantissima a livello di gameplay. Se amate i run'n'gun o vi piace un'interazione profonda con gli elementi in gioco, mettete da parte otto euro e fate tuonare quelle pistole.
Conclusioni
Intrusion 2 ci ha spiazzati. All'interno di un genere che non vede nuove stelle da molto tempo, il titolo di Aleksey Abramenko è una supernova. Sparatorie frenetiche, corse pazze a bordo di una slitta improvvisata, cavalcate in sella a lupi giganti e devastazione a bordo di robot sono alcuni dei momenti di esaltazione di Intrusion 2. Il tutto integrato con una fisica caotica che mette sotto sopra gli scenari. Ma soprattutto ci sono battaglie epiche contro boss memorabili, uno dei quali così alto da stabilire un record nei run'n'gun. Gli unici limiti sono legati alla produzione. Tanti anni di lavoro hanno dato i loro frutti ma una persona sola non fa miracoli. C'è quindi ancora posto per altri livelli, una modalità co-op, nuovi nemici e qualche rifinitura. Aleksey Abramenko, se ci senti questo messaggio è per te: mettiti subito sotto e regalaci Intrusion 3!
PRO
- Sfide epiche contro i boss
- Fisica rocambolesca
- Si cavalca un lupo gigante
- Tattico e frenetico insieme
CONTRO
- Breve
- Qualche volta la fisica è d'intralcio
- Pochi nemici diversi tra loro
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i7-2600K 3.40GHz
- RAM: 8 GB
- Scheda video: GeForce GTX570
- Sistema operativo: Windows 7 64 bit
Requisiti minimi
- Processore: 2 GHz
- RAM: 1 GB
- Spazio su Hard Disk: 50 MB
- Scheda video: almeno 64 MB di RAM
- Sistema operativo: Windows XP, Vista, 7