Steve Jobs si sbagliava. Questa è, in estrema sintesi, il nostro giudizio su iPad Mini dopo una settimana di test approfonditi. In realtà, la dichiarazione del 2010 da parte del compianto ex CEO di Apple fu più una maniera per buttare fumo negli occhi ai competitor che una reale espressione di intenti; "[...]we think the current crop of 7-inch tablets are going to be DOA, dead on arrival" disse all'epoca, eppure già in quei mesi dentro alla società di Cupertino si iniziavano a verificare le possibilità di offrire una alternativa ai 9,7" di iPad. Abbiamo dovuto attendere la fine del 2012 per vedere concretizzate tali idee, mentre nel frattempo prodotti come il Nexus 7 e il Kindle Fire hanno dimostrato che proprio quei tablet da 7 pollici sono non solo apprezzati dall'utenza, ma capaci anche di muovere volumi di vendita enormi. E tutto questo non solo perchè costano molto meno delle tavolette più grandi, ma anche perchè sono in grado di offrire esperienze di utilizzo con compromessi del tutto accettabili, se non in certi casi quasi intangibili.
Piccolo è bello
La più grande critica rivolta a iPad Mini dal momento del suo annuncio è stata fondamentalmente legata al prezzo, ritenuto eccessivo rispetto alle offerte dei rivali sul mercato.
In effetti l'ultimo nato di casa Apple non è certo un tablet economico, ma questa è una discussione piuttosto frequente nell'ambito dei prodotti con il logo della mela morsicata; d'altro canto nella maggior parte dei casi chi apprezza la tecnologia della casa californiana trova spesso una qualità costruttiva superiore e un ecosistema coeso e affidabile, seppur chiuso (il famoso giardino recintato). iPad Mini non fa certo eccezione, e infatti è solo impugnandolo per la prima volta che si riesce a percepire il valore del lavoro dei designer; la scocca unibody in alluminio e la precisione nell'assemblaggio sono straordinari, tali da trasmettere effettivamente la percezione di un prodotto di qualità superiore e contraddistinto da una solidità eccellente. Mai, in nessun istante, iPad Mini si lascia interpretare come una versione "cheap", al risparmio, meno pregiata e pregevole del fratello maggiore. Tutt'altro. A differenza di quest'ultimo, che nella versione nera sfoggia la tinta soltanto nella cornice dello schermo mostrando invece un dorso argento, iPad Mini garantisce una continuità cromatica nella versione nera/ardesia da noi testata che si estende su tutto il corpo del tablet. Una soluzione estetica che, assieme più in generale al design della scocca, avvicinano l'aspetto più a quello di iPhone 5 che a quello dell'iPad che siamo abituati a conoscere. Un trend, questo, che con ogni probabilità verrà adottato anche nella versione da 9,7" con la prossima versione, ma che nel frattempo contribuisce a dare un ulteriore segno distintivo alle due linee di prodotto. Ovviamente esiste anche una alternativa in bianco/argento.
Esaminando il tablet ci si ritrova ripetere i soliti elogi alla qualità delle finiture e dell'assemblaggio, che non lascia spazio ad alcuna critica; spesso solo 7,2 mm, ha una parte frontale in cui lo schermo occupa una maggiore percentuale della superficie, perché la cornice (soprattutto sui lati lunghi) è molto più sottile rispetto a quella dell'iPad. E a differenza di quest'ultimo offre addirittura qualcosa in più, come per esempio la presenza, per la prima volta nella linea di tablet Apple, di una coppia di speaker stereo, che assicura una qualità del suono per molti aspetti stupefacente anche ad alti volumi. La differenza di dimensioni e peso rispetto a quello che finora era l'unico tablet di Cupertino è notevole e inizialmente spiazzante, basti pensare che parliamo di 308 grammi contro i 601 di iPad 2 e i 652 di iPad con Display Retina; esattamente come successo con iPhone 5, la leggerezza di iPad Mini è qualcosa a cui ci si deve abituare lentamente. Ma lo si fa con enorme piacere, scoprendo la possibilità di impugnare un iPad con una sola mano senza nessuna fatica, e contemporaneamente esaltando un aspetto di portabilità ora davvero notevole che permette di portare il tablet fuori casa con grande disinvoltura. L'esperienza di utilizzo di iPad Mini invece risulta, dal lato software, assolutamente familiare e inoffensiva, equipaggiando ovviamente lo stesso iOS 6 che collega l'ambiente di smartphone, iPod Touch e tablet di Apple. Chi ha già un iPad può trasferire il backup sul Mini trovandosi immediatamente una perfetta replica dei contenuti e delle applicazioni già installate, senza nessuno sforzo o difficoltà. La risposta è sempre fluida, priva di incertezze, e fedele agli standard della product line a cui appartiene. E c'è anche Siri, l'assistente vocale introdotto con iOS 6; una compatibilità inattesa viste le somiglianze hardware di iPad Mini con quell'iPad 2 che invece non ha potuto godere della feature in questione per presunti limiti tecnici.
Quanti pollici vuoi?
Dicevamo in precedenza che i materiali utilizzati rappresentano un elemento di forte distacco che va a distinguere iPad Mini dalla concorrenza, ma anche dimensioni e forma del display non sono allineati alle offerte dei precedenti tablet a 7". Questo anzitutto perchè iPad Mini di pollici ne ha 7,9, quindi quasi 8, e poi perché le proporzioni dello schermo LED IPS hanno confermato i 4:3 del fratello maggiore anziché propendere per il widescreen dei già citati Nexus 7 e Kindle Fire. Una scelta che estendere l'area di utilizzo del monitor, e che soprattutto garantisce la completa, totale e immediata compatibilità con tutte le migliaia di applicazioni iPad già presenti su App Store.
La risoluzione è infatti la stessa di iPad 2, ovvero 1024x768, e questo significa in sostanza che non è necessario alcun lavoro di adattamento per poter utilizzare le App preesistenti. Niente bordi neri, stretch o compromessi. Chi ha l'occhio lungo avrà immediatamente capito che iPad Mini non monta quindi un Display Retina: combinato con i 7,9" questo determina un valore di ppi (pixel per pollice, ovvero la densità di pixel) di 163, contro i 132 di iPad 2 e i 264 di iPad con Retina Display. Per continuare coi numeri del confronto, i ppi del Nexus 7 sono invece 216 (1280x800), 170 per il Kindle Fire (1024x600) e 216 per il Kindle Fire HD (1280x800). Questo cosa significa all'atto pratico? Semplicemente che iPad Mini ha uno schermo buono, con una convincente sebbene non straordinaria riproduzione dei colori e un angolo di visione eccellente, ma che siamo ben lontani dalle meraviglie del Retina Display e con una differenza percepibile anche nei confronti dei concorrenti appena citati. Al di là dei rumors che danno già per scontata l'inclusione di un pannello HD sulla prossima revisione del tablet, è piuttosto chiaro come Apple stia attentamente soppesando le caratteristiche da includere in iPad Mini per evitare sovrapposizioni o erosioni di quote dell'iPad da 9,7". Ma se risoluzione e nitidezza delle immagini soffrono se rapportate ai competitor, la maggiore area visualizzata grazie al formato 4:3 di fatto garantisce una più confortevole esperienza in diversi occasioni, i più evidenti legati alla navigazione web o alla consultazione delle mail.
Una menzione la meritano le fotocamere; usiamo il plurale perché, a differenza dei rivali diretti, Apple ha scelto di montare non solo quella frontale per le videochiamate, ma anche una posteriore per video e foto. Con la prima si parla di 1.2 mpx, estremamente migliore quindi delle vetuste VGA che ormai speriamo siano destinate a scomparire dal mercato; i risultati con Facetime, Skype ed equivalenti sono davvero validi. La posteriore invece è una 5 mpx in grado di registrare video in HD; la mancanza del fash a LED non ci sembra un fattore particolarmente grave considerando che si tratta comunque di una soluzione per buona parte degli utenti "di emergenza", quando non si hanno sottomano altri dispositivi per i propri scatti. La qualità è buona, soprattutto in condizioni di luce diurna, e sicuramente fotografare con iPad Mini è un qualcosa di meno improbabile rispetto a farlo con l'iPad classico.
E i giochi?
Per quanto riguarda l'ambito gaming, particolarmente caro su queste pagine, va premesso e chiarito anzitutto che iPad Mini, pur difendendosi bene, non è un mostro di potenza; sia per l'ottica di contenimento dei costi che per semplici logiche commerciali, sul suo nuovo tablet Apple ha scelto di montare quel chip A5 che equipaggia in varie versioni una moltitudine di prodotti della casa di Cupertino come iPad 2, iPhone 4S, Apple TV 2a gen e iPod Touch 5a gen.
Dai test che abbiamo condotto e dal risultato dei benchmark, possiamo affermare con buona certezza che le prestazioni di iPad Mini con i giochi sono assolutamente assimilabili a quelle del citato iPad 2, con cui l'ultimo nato condivide quindi una larga fetta della tecnologia adottata. Considerando le ottimizzazioni e l'interesse dei produttori di videogames su App Store di garantire una compatibilità il più estesa possibile, non è azzardato affermare che iPad Mini possa destreggiarsi con agilità con la maggior parte dei giochi offerti dall'enorme catalogo online e con quelli destinati ad essere pubblicati per molti mesi a venire. Anche con prodotti dall'elevato carico poligonale oggetto della nostra prova come Infinity Blade II, Real Racing 2, Need for Speed Most Wanted e Fifa 13, il tablet ha dimostrato sempre la capacità di garantire un buon frame rate senza andare mai in affanno. Inoltre, come abbiamo già fatto presente in occasione del test del Nexus 7, le dimensioni di questi tablet a 7 o 8 pollici si rivelano ottimali per ottenere la migliore esperienza di gioco, senza le costrizioni dei 4" o lì attorno degli smartphone, né le scomodità ergonomiche sulle lunghe sessioni dei tablet da circa 9".
Una ultima ma necessaria citazione della batteria, in merito a cui possiamo tranquillamente confermare le circa 10 ore medie di autonomia dichiarate da Apple; un risultato ottimo, destinato a ridursi a 7/8 ore nel caso di utilizzo con applicazioni particolarmente impegnative per il processore. Ovviamente il connettore lightning, nuovo standard di connessione in sostituzione del vecchio 30 pin, fa bella mostra di sé nella parte inferiore del tablet, limitando la compatibilità con accessori precedenti. I prezzi, con i soliti tagli di memoria da 16/32/64, partono in Italia da 329 euro con balzelli di 100 euro per la versione Wi-Fi, mentre da 459 euro per quella compatibile LTE che richiede una nano Sim come iPhone 5. In definitiva, il nostro giudizio su iPad Mini è estremamente positivo; i compromessi, rispetto allo schermo da 9,7" a cui gli utenti iPad sono abituati, risultano più che accettabili in cambio di un piacere e un confort di utilizzo molto elevato e un design di notevole valore. Non facciamo fatica ad immaginare che fin da ora più di qualche possessore di iPad possa considerare l'ipotesi di passare definitivamente a questa attraente versione da 7,9", né facciamo fatica a prevedere per l'ultimo nato di Apple un grande successo sul mercato. Se stavate valutando l'acquisto di un tablet, iPad Mini potrebbe essere una scelta da considerare molto seriamente.
L'iPad di quarta generazione
C'è stata una parentesi, durante la conferenza Apple del 23 ottobre scorso, che ha lasciato l'amaro in bocca a più di qualcuno; ci riferiamo ovviamente alla inattesa presentazione della quarta generazione di iPad, ufficialmente battezzato iPad con Display Retina. Il problema, se così possiamo etichettarlo, sta fondamentalmente nel fatto che questa quarta generazione sia arrivata soltanto 7 mesi dopo la terza, rompendo di fatto quella sorta di "patto" con i consumatori ormai abituati a contare su una durata della "vita" dei prodotti di Cupertino di circa un anno; ovvio che i più irritati siano stati gli acquirenti di iPad di terza generazione, soprattutto nel momento in cui hanno scoperto come il proprio modello sia addirittura uscito di produzione, al contrario di un iPad 2 lasciato invece a rappresentare la soluzione economica nella offerta dei tablet da 9,7" di Apple.
Che si sia trattato di una mossa poco prevedibile, se non per certi versi discutibile, c'è poco da aggiungere. Quello che possiamo certamente affermare è che le motivazioni dal nostro punto di vista non sembrano essere legate alla reale volontà da parte di Apple di ridurre la longevità di iPad 3, quanto piuttosto di allineare il prodotto di punta della propria line-up di tablet a tempistiche di aggiornamento più strategicamente favorevoli alla stagione natalizia, oltre che ad alcuni standard che si vogliono portare avanti senza tentennamenti. Ci riferiamo per esempio al connettore Lightning; probabilmente a Cupertino non volevano che l'iPad più "importante" fosse ancorato al 30 pin ancora per altri 5 mesi, dal momento che avrebbe determinato una scarsa omogeneità nell'offerta. Inoltre, non meno importante, il precedente modello offriva una compatibilità alle reti cellulari 4G solo negli Stati Uniti, mentre in questo caso le frequenze supportate sono anche quelle europee. Per tutte queste motivazioni, l'iPad di quarta generazione è un modello che non stravolge affatto il predecessore, ed anzi ne mantiene intatte molte delle caratteristiche; il design per esempio è assolutamente identico, così come peso, dimensioni e autonomia. E immutato è anche il Display Retina, con risoluzione 2048x1536 e una densità di 264 ppi; la fotocamera posteriore è la stessa identica da 5mpx, mentre la frontale ha goduto di un miglioramento passando allo standard HD da 1.2 mpx. La novità maggiore è evidentemente sotto al cofano, nello specifico legata al nuovo chip dual core A6X con grafica quad core che promette di offrire prestazioni doppie se confrontate con la terza generazione, eliminando quindi quella sorta di collo di bottiglia tra capacità del chip e rendering a piena risoluzione che si era presentata con le applicazioni e i giochi più pesanti. I benchmark confermano assolutamente che il salto in avanti è notevole, al punto da rendere l'iPad di quarta generazione il dispositivo iOS attualmente più potente sul mercato, e uno dei più performanti tablet in assoluto.
Ma è chiaro che tale potenza deve essere sfruttata, e al momento non esistono giochi tali da mettere in luce i muscoli iPad con Display Retina; durante le nostre prove abbiamo verificato una sensibile maggiore velocità nell'esecuzione delle applicazioni, ma nulla di trascendentale rispetto al precedente modello. D'altra parte l'ottimizzazione del sistema operativo di Apple è come noto particolarmente valida, e di conseguenza l'esperienza di utilizzo "normale" non presenta particolari differenze. Saranno quindi i prossimi mesi, con le applicazioni e i giochi di futura uscita, a consentirci di valutare se le potenzialità di questa nuova generazione di iPad saranno destinate ad essere effettivamente sfruttate appieno. Per ergonomia, materiali e design, rimangono invariate le valutazioni fatte in merito al predecessore. Nel frattempo ci sentiamo comunque di poter consigliare ai possessori di iPad di terza generazione di dormire sonni tranquilli, dal momento che il salto in avanti non è affatto imprescindibile. Appare invece chiaro come questo rinnovamento inatteso sia stato legato più a fattori strategici che ad una volontà di ridurre il ciclo vitale del tablet, e ci sentiamo di poter scommettere con una buona sicurezza che si sia trattata di una eccezione destinata a restare tale, riportando quindi al classico anno la longevità media del prodotto. I prezzi i iPad con Display Retina italiani rimangono praticamente invariati rispetto al predecessore, con i tagli di memoria da 16/32/64: da 499 euro con step di 100 euro per la versione Wi-Fi, e da 629 per quella + Cellular. In quest'ultimo caso il formato di Sim adottato è ancora il Micro.