Per Samsung il dado è oramai tratto. Dopo il successo dell'originale Galaxy Note, una scommessa sulla quale in pochi credettero dall'inizio, il colosso coreano si è letteralmente fatto strada all'interno di un nuovo segmento di mercato:
quella che sulle prime può sembrare una bizzarra via di mezzo tra uno smartphone e un tablet ha venduto parecchio, oltre dieci milioni di pezzi nella sua prima incarnazione, e non c'è alcun motivo per fermarsi. A dodici mesi di distanza il Samsung Galaxy Note II è stato lanciato in grande stile, con uno schermo (ancora) più grande e diverse novità sia sul fronte hardware, sia su quello software. Si tratta di un prodotto particolare, inadatto alle esigenze di tutti, ma se non ci si lascia intimorire dalle dimensioni c'è parecchia sostanza all'interno di una soluzione che non si ferma al display da più di cinque pollici ma lo utilizza come punto di partenza per spingersi dove altri device non possono arrivare.
Più di una revisione
Estratto dalla scatola, una confezione fin troppo spoglia per un dispositivo del genere, il primo particolare che risalta è l'ottimo utilizzo dello spazio: le dimensioni di 151x80x9.4mm non differiscono da quelle del suo predecessore ma ospitano uno schermo più grande, che raggiunge i 5.55 pollici con un rapporto di 16:9 ed una risoluzione di 1280x720. Il display Amoled non ha subito solo un cambio di formato e dimensioni, ma si avvale anche di una tecnologia sub pixel diversa. Samsung ha sviluppato una soluzione non pentile che differisce anche dalla classica matrice RGB: il rischio di fastidiose distorsioni cromatiche è stato in larga parte evitato e la resa del pannello, per colori e reattività, è davvero ottima.
La densità per pollice di 263 punti non è certo da record ma anche considerando le dimensioni maggiorate, quindi la distanza di utilizzo superiore, non ci si può certo lamentare per la poca definizione delle immagini. La qualità costruttiva, così come i materiali, è assimilabile a quella del Galaxy S III: solida, insomma, ma non certo sofisticata come quella dei telefoni e tablet Apple che da questo punto di vista restano un passo avanti. La dotazione esterna, fatta eccezione per i tasti fisici laterali, comprende una fotocamera da 8 megapixel e l'ingresso mini USB con supporto allo standard MHL per la trasmissione dati. Android 4.1.1, installato di default, è mosso dal processore Exynos 4412 Quad: il system on chip ha un quad core Cortex A9 overclockato a 1.6GHz mentre la scheda video ARM Mali-400 MP si occupa delle operazioni di calcolo grafico. Due sono i gigabyte di ram. Sedici quelli di memoria della versione testata anche se lo slot micro SD permette di espanderla di altri 64GB. Siamo grosso modo in cima alla piramide hardware Android, insomma, anche se una dotazione di qualità non avrebbe certo valore se non fosse per un software altrettanto evoluto. La batteria da 3100 mAh è un upgrade significativo rispetto al primo modello e ci ha aiutato parecchio ad arrivare a sera senza alcun tipo di problema. Anzi ci è capitato più volte di avere ancora circa metà della batteria a disposizione nonostante l'uso intenso fatto per navigare, leggere mail e accedere ad un buon numero di app. Sia in wi-fi che sulla rete 3G.
Un'esperienza diversa
Nonostante ci siamo fermati a testare la versione 4.1.1 di Android, mancando di poco l'oramai imminente aggiornamento successivo, le prestazioni generali del Samsung Galaxy Note II non lasciano adito a perplessità. L'interfaccia custom di Samsung, TouchWiz, è presente ancora una volta accompagnata da tutta una serie di applicazioni più o meno utili. Se si può discutere la necessità di intasare il dispositivo con versioni meno performanti di software presenti su PlayStore, non si può però che apprezzare come nel corso degli ultimi due anni il launcher proprietario installato sui Galaxy sia cresciuto in termini di reattività, opzioni e semplicità d'uso.
Un percorso fatto a braccetto con il sistema operativo, che qui fa un passo in avanti ulteriore dovendo supportare il pennino nascosto dentro la scocca del telefono. S-pen torna esteticamente quasi invariato: come in passato dispone di un tasto funzione laterale, completamente in plastica e accompagnato da una vibrazione all'atto di estrarlo dal terminale. Il funzionamento è pressoché identico ma la risposta, specialmente quando si muovono le icone o ci si sposta tra le pagine, è parecchio migliorata. Le applicazioni dedicate sono cresciute di numero ma, per quante se ne possano aggiungere anche sviluppati da terze parti, è chiaro che il Galaxy Note II sempre dipenderà dagli sforzi di Samsung.
Ancora una volta la app che ci siamo trovati ad usare più spesso, di gran lunga, è stata S-Note che, oltre ad una serie di pre-set tutti nuovi, si avvale di inedite funzioni come il supporto a formule matematiche customizzabili. Il pennino, le dimensioni generose e il conseguente ingombro sono aspetti che non rendono immediato l'utilizzo degli aspetti peculiari del telefono, almeno durante le presissime ore d'uso. Ci vuole un po' di tempo per farci la mano e padroneggiare al meglio novità ma è probabile che una volta acquisita sufficiente confidenza, si decida di non tornare più indietro. Samsung Galaxy Note II eccelle anche in tutte quelle attività che beneficiano direttamente di uno schermo tanto grande, come la fruizione di video e la lettura di pagine web, mentre il peso non indifferente di circa 180 grammi e l'ingombro fanno da contrappeso alla valutazione sull'esperienza di gioco, che comunque resta lontana da essere il principale stimolo all'acquisto.
In conclusione
Dopo aver pubblicato negli ultimi mesi diversi articoli dedicati ai più recenti dispositivi Android resta poco da dire, se non constatare come, soprattutto in ambito smartphone, l'offerta sia oramai equiparabile alla concorrenza Apple. Purtroppo gli sviluppatori terze parti, specialmente in ambito gaming, non prestano ancora la stessa attenzione ad entrambe le piattaforme ma le cose stanno rapidamente migliorando.
Samsung Galaxy Note II non aggiunge nulla o quasi a quanto già detto, ad esempio, in occasione dell'uscita del Galaxy SIII, ma prende una direzione differente che gli permette di tornare a rivendicare uno spazio che occupa in (quasi) totale solitudine. Rispetto al suo predecessore le novità sono relativamente limitate ma significative: l'hardware si è aggiornato restando al passo con i tempi e la suite di software è stata rivista con alcune piccole aggiunge. Rimane un prodotto per un pubblico dalle esigenze precise, non giovanissimo e disposto a sacrificare la portabilità in favore delle dimensioni. Se vi individuate all'interno di questa nicchia, dovrebbe trattarsi di un facile acquisto.