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BattleBlock Theater, recensione

La nostra recensione del nuovo titolo di The Behemoth per Live Arcade!

RECENSIONE di La Redazione   —   07/04/2013
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BattleBlock Theater
BattleBlock Theater
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Sebbene con soli tre titoli all'attivo, il team indipendente californiano dei The Behemoth è già diventato un'istituzione nell'universo dei titoli Live Arcade e PSN, specialmente per il successo ottenuto con Castle Crashers. La formula è piuttosto semplice e mira a creare giochi dalle meccaniche consolidate e fortemente incentrati sullo stile 2D dell'artista Dan "Synj" Paladin, foriero dell'esperienza accumulata su Newgrounds Flash. Il risultato è quello di un fumetto animato ricco di animazioni esilaranti.

BattleBlock Theater, recensione

Anche BattleBlock Theather non sfugge a questa descrizione, continuando il trend visivo della casa di sviluppo. In questo caso però si va a battere il territorio aperto da Little Big Planet, quello dei platform puzzle altamente personalizzabili e imperniati sulla comunità online. Le similitudini non si fermano qui, visto che l'opera è quasi un divertente e divertito tributo ai platform più creativi di questa generazione, a partire dal premiatissimo Super Meat Boy fino a esponenti molto meno noti, come Adventures of Shuggy e NIN2-Jump di Cave, titolo da noi già recensito e ampiamente apprezzato. Seguiteci per saperne di più.

Una folle avventura

Sebbene la natura di BattleBlock Theater sia fortemente votata all'online, gli sviluppatori non hanno ignorato le esigenze del single player, allestendo una modalità storia dalla durata variabile dalle sei alle otto ore.

BattleBlock Theater, recensione

Protagonisti del gioco sono dei buffi umanoidi di carta con teste intercambiabili, finiti in una ben poco ospitale maniero per essere rapiti da una crudele milizia di gatti, che si diverte allestendo sadiche competizioni a carico dei poveri malcapitati. Nei panni di uno dei prigionieri, dobbiamo adoperarci per salvare i nostri amici affrontando le varie prove contenute nelle stanze che compongono la casa. In ogni livello occorre raggiungere l'uscita cercando di non lasciare la pelle nelle numerose trappole presenti nei blocchi che li compongono, da letali raggi laser, seghe elettriche e spuntoni acuminati. Il vero scopo però è quello di raccogliere dei diamanti verdi disseminati nel livello, dal momento che rappresentano la moneta di scambio per liberare i nostri compagni dalle prigioni.

BattleBlock Theater, recensione

Questi oggetti sono sapientemente posizionati nelle mappe e richiedono un attento studio del level design, come se ciò non bastasse ci troviamo ad affrontare dei pericolosi mostri che ci renderanno la vita decisamente difficile. Il nostro personaggio può contare su delle mosse melee e soprattutto una serie di gadget preziosi per affrontare i nemici, come frisbee e granate, che devono essere prima acquistati al mercato nero raccogliendo dei gomitoli di lana nascosti nei livelli. L'utilizzo di queste armi si rivela fondamentale nel multiplayer, visto che abbiamo la possibilità di sceglierle a nostro piacimento per affrontare le varie modalità. La campagna single player è quindi un elemento fondamentale del pacchetto, quasi un enorme tutorial per poi affrontare al meglio i giocatori di tutto il mondo.

BattleBlock Theater, recensione

Il potere della fantasia

Altro fiore all'occhiello della produzione Behemoth è l'editor dei livelli, splendidamente realizzato e più accessibile di quello di Media Molecule, anche se le ambizioni sono ovviamente molto diverse. L'intento è quello di dare al giocatore i mezzi per allestire una mappa giocabile in pochi minuti e da poter condividere con la comunità, visto che con il semplice utilizzo dei tasti dorsali si passano in rassegna le varie tipologie di blocchi da posizionare, mentre una serie molto semplice di settaggi permette di impostare lo sviluppo verticale od orizzontale della mappa.

BattleBlock Theater, recensione

Noi siamo riusciti a costruirne una in meno di dieci minuti e che ricordava curiosamente The New Zealand Story di Taito, d'altronde siamo degli inguaribili nostalgici. Se invece non avete voglia di investire tempo nelle vostre creazioni potete limitarvi a scaricare ed affrontare quelle degli altri giocatori. Una volta terminato il single player e scatenato la nostra creatività è tempo di lanciarsi online per scoprire che è proprio questo il piatto forte del pacchetto. Siamo rimasti colpiti dal numero di modalità presenti, partendo dalla possibilità di affrontare la campagna in co-op fino a una serie di sfide, sia versus che a squadre, che dimostrano una creatività davvero considerevole. Tra le più apprezzate sicuramente si fanno notare quelle dove dobbiamo colorare i blocchi di ogni mappa dei colori della nostra squadra, o una delirante partita a calcio molto simile a cattura la bandiera, dove ogni mezzo è lecito per portarsi a casa la vittoria. Alla conclusione di ogni match segue un attento resoconto della partita, con tanto di assegnazione dei premi speciali ai migliori giocatori. Una completezza davvero encomiabile, a poche ore dall'uscita i server erano già pieni di giocatori, sicuramente un buon auspicio per il futuro di questa produzione.

Obiettivi Xbox 360

Battleblock Theather presenta 30 obiettivi per un totale di 400 punti giocatore, per conquistarli dovete affrontare tutte le modalità proposte da questo gioco, e vi assicuriamo che ci vorrà del tempo. Tra quelli più esilaranti si distinguono l'obiettivo guadagnato morendo un determinato numero di volte (premio di consolazione) o uccidendo ripetutamente il proprio compagno di squadra (il traditore). Buona fortuna!

Tutti online appassionatamente

Tecnicamente Battleblock Theather mantiene gli standard qualitativi a cui The Behemoth ci ha abituati, con uno splendido stile bidimensionale ricco di umorismo che ricorda inevitabilmente lo animazioni in Flash. L'azione viene mostrata come una rappresentazione teatrale, con tanto di pubblico urlante, delirante e fracassona, caratterizzata da un irresistibile nonsense e rinforzata da un commento fuori campo a tratti esilarante (purtroppo in inglese).

BattleBlock Theater, recensione

L'atmosfera per certi versi ricorda gli scarabocchi che facevamo sui banchi di scuola, con quella crudeltà un po' infantile in grado di strappare una risata di fronte alle tante sequenze di morte del protagonista. Sullo stesso piano si muovono le musiche, abbracciando una varietà di stili vertiginosa, dall'elettronica al folk, dipingendo alla perfezione ogni momento del gioco. L'unico difetto che ci sentiamo di muovere a una realizzazione grafica sostanzialmente perfetta è l'esasperazione stilistica, che potrebbe non piacere a tutti, ma d'altronde questo è il marchio di fabbrica di Paladin e risulta un fattore più che altro legato ai gusti personali. Per il resto Battleblock Theater non è certo un gioco che nasce da idee inedite, ma la dimostrazione di come sia possibile capitalizzare su queste idee sfornando un pacchetto ricco in termini contenutistici e aperto a tutti i giocatori.

Conclusioni

Prezzo: 1200 Microsoft Point
Multiplayer.it
ND
Lettori (9)
8.7
Il tuo voto

-

BattleBlock Theater è l'ennesima prova di uno studio che ha talento da vendere e sa prendere sul serio le produzioni pensate per la distribuzione digitale. Sebbene vagamente derivativo nelle idee, questo titolo sa ritagliarsi una sua precisa personalità grazie allo stile visivo, l'equilibrio del gameplay e la generosità contenutistica. E' difficile trovare difetti in un prodotto così accuratamente confezionato, dove l'estro artistico si sposa con un'esecuzione di precisione matematica, offrendosi al giocatore attraverso una quantità sorprendente di cose da fare. Cosa volere di più? Il prezzo richiesto, seppure non basso rimane ampiamente giustificato, fattore che ci esorta a consigliare senza riserve l'ultima fatica dei The Behemoth, a meno di non amare particolarmente il genere.

PRO

  • Ottima realizzazione tecnica
  • Level design di qualità
  • Editor semplice ma efficace
  • Tante modalità disponibili

CONTRO

  • Non originalissimo
  • Lo stile visivo potrebbe non piacere a tutti
  • Inadatto a chi odia i platform