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C'era una volta il West

Techland torna al primo amore facendoci vivere l'epopea del vecchio bounty hunter Silas Greaves!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   22/05/2013
C'era una volta il West

Abbandonate (fortunatamente) le torride atmosfere moderne del precedente The Cartel, il franchise Call of Juarez dei polacchi Techland torna alle origini, quelle del selvaggio West con Gunslinger, un vero e proprio omaggio a coloro che amano la Frontiera, i polverosi saloon, le verdi praterie e le cavalcate al tramonto, il tutto poi condito dall'incontro-scontro con i leggendari pistoleri che tutti abbiamo imparato a conoscere in decine di pellicole hollywoodiane e perché no nel nostrano Tex. Insomma una vera e propria enciclopedia del West, impreziosita poi da un peculiare impianto narrativo, molto raffinato e inventivo, che esalta la pubblicazione in digital delivery del titolo, proposto su PC, PlayStation Network e Xbox Live.

Piombo a secchiate

Siamo ad Abilene, è il 1910. Il vecchio Silas Greaves, leggendario cacciatore di taglie entra in un saloon, e qui inizia a raccontare la sua storia a degli interessati avventori. Le missioni che compongono la campagna sono i suoi ricordi, Silas narra, anzi ci narra, con una costante voce off per tutto il gioco, la sua epopea, la sua lunga cavalcata che gli ha fatto incontrare gente come Billy The Kid o Butch Cassidy senza dimenticare ovviamente le bande di fuorilegge più pericolose dell'epoca.

C'era una volta il West

Ma i ricordi di un vecchio non sono certamente scritti nella pietra: spesso e volentieri il livello cambierà forma sotto i nostri piedi, alcuni personaggi caleranno dall'alto come proprio come la manna dal cielo, oppure se una sezione finirà male, Silas ci avvertirà che non è proprio andata così, facendoci rigiocarla come si ricorda in quel momento. Insomma una bella soluzione, straniante e usata intelligentemente con parsimonia, perfettamente inserita poi nello scontro tra la Storia, quella ufficiale e quella che Silas si ricorda a suo modo. Si rimane insomma piacevolmente sorpresi e ci si diverte nell'osservare come Techland abbia "ampliato" la marcata linearità del gameplay. Da un punto di vista prettamente ludico Call of Juarez: Gunslinger è uno sparatutto in prima persona estremamente classico e senza fronzoli, benché non manchino alcune trovate a movimentare le blande sparatorie. Proprio le sparatorie, non i duelli o gli scontri con i boss, sono la parte più debole del titolo. Di fatto la scelta di impostare il tutto all'insegna di un arcade totale, veloce e frenetico ha reso le meccaniche di gioco quasi pari ad una shooting gallery alla Mad Dog McRee, in cui l'intelligenza artificiale si limita ad alzarsi ed abbassarsi dalla coperture (lasciando quasi sempre buona parte del corpo alla nostra mercè), facendosi trovare anche ben allo scoperto per favorire preziosi headshot. Insomma lo scripting fa di tutto per permetterci di impiombare i cowboy avversari muovendoci velocemente di copertura in copertura, ma nello stesso tempo l'ariosità dei livelli e il buon numero di nemici presenti che ci attaccano da tutti i lati riescono a porre una buona sfida, sopratutto quando si va avanti nel gioco.

C'era una volta il West

A movimentare di più queste blande meccaniche, oltre a dei francamente inutili quick time event, Techland ha inserito una duplice declinazione del bullet time. La prima, "attiva", chiamata Concentrazione, ci permette di attivare il ralenty dopo una buona serie di colpi andati a segno, in special modo i letali headshot: i nemici vengono evidenziati in rosso e vanno a terra al primo colpo. Quella "passiva" ci permette di schivare un proiettile quando siamo prossimi alla morte, con una bella animazione su schermo che fa tanto Matrix. Inoltre è presente anche una leggera, ma efficace, crescita "ruolistica" di Silas. Al salire di livello è possibile accedere a tre rami distinti che aumentano l'efficacia del protagonista nell'utilizzare due pistole, fucili e shotgun, andando a sbloccare veri e propri "perks" come la possibilità di ricaricare più velocemente, di mirare meglio, di rallentare il tempo brevemente senza accedere alla Concentrazione e molto altro. In pratica si sceglie e si migliora il proprio stile di gioco, arma compresa.

Obiettivi Xbox 360

Call of Juarez: Gunslinger premia il giocatore con 26 obiettivi per un totale di 400 punti: quelli più impegnativi ci impegnano a sviscerare il gioco nella sua interezza, come il trovare tutte le pepite per avere un background completo della storia, o sbloccare tutte le abilità di crescita. Alcune sono invece discretamente impegnative, basta citare il vincere tutti i duelli in modo onorevole, ma anche sparare ad un uccello mentre si uccide il nostro avversario non è cosa di tutti i giorni.

Vecchie leggende

Dove il gioco riesce a slegarsi da meccaniche tanto veloci e frenetiche quanto tutto sommato blande e poco incisive è negli scontri con i boss e sopratutto nei duelli all'ultimo sangue. I primi sono per la maggior parte dei casi ben coreografati e ci impegnano nell'utilizzare a fondo e con cognizione di causa tutto il nostro arsenale, dalle pistole ai fucili di precisione, passando per la dinamite, rigorosamente con miccia corta.

C'era una volta il West

Riescono efficacemente a diversificare l'azione e sopratutto non vanno presi sottogamba, memori della vita facile nelle missioni, altrimenti il game over è garantito. La dinamica dei duelli è stata invece restituita mediante l'utilizzo contemporaneo due due stick. Con quello sinistro dobbiamo avvicinare la mano destra alla pistola per favorire una veloce estrazione (una percentuale ci dice chiaramente come stiamo andando) mentre con quello destro ci è chiesto di seguire e quindi focalizzarci sull'obiettivo. Non dobbiamo sparare prima che il nostro avversario faccia la prima mossa, se lo facciamo, sentendo il nostro cuore battere all'impazzata, vinciamo facile, ma diremo addio ai preziosi punti esperienza, venendo inoltre bollati di codardia. La tensione è tanta, bisogna davvero coordinarsi ed estrarre col giusto tempismo, altrimenti verremmo fatti fuori senza pietà. Oppure verremo ricordati per degli infami che uccidono senza onore. L'offerta di gioco messa in piedi da Techland non termina qui. Accanto alla campagna principale, trovano spazio la Modalità Arcade e Duello.

C'era una volta il West

La prima estremizza al massimo, come dice il nome, le basi arcade delle meccaniche di gioco, e ci invita, anzi ci spinge a correre per i livelli inanellando combo su combo per far salire il moltiplicatore del punteggio, il tutto utilizzando l'arsenale che la sfida ci mette a disposizione. Duello invece si concentra solo nell'affrontare tutte le leggende del titolo con solo cinque vite a disposizione. Anche qui riflessi e concentrazione sono necessari per arrivare alla fine. A livello visivo Techland ha utilizzato la tecnica del cel shading per portarci nel Far West. Il motore proprietario Chrome Engine fa un discreto lavoro nel mettere in scena livelli piuttosto vari e indubbiamente evocativi che fanno il paio con la buona caratterizzazione di Silas e dei fuorilegge "più in vista". Ovviamente dato il poco spazio a disposizione in un titolo in digital delivery non possiamo aspettarci nulla di eccezionale, e di fatto Gunslinger soffre di queste limitazioni, ma ha comunque un buon impatto anche se la modellazione, il dettaglio e la pulizia generale non possono non finire tra i contro a fondo recensione. Quello che più conta però, al netto delle criticità di cui sopra è che Call of Juarez: Gunslinger ci porta con efficacia nei territori di Frontiera, cosa questa che fa quasi passare in secondo piano una cosmesi buona ma non memorabile.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Digital Delivery: Xbox Live Arcade, PlayStation Network, Uplay
Prezzo: 1200 Microsoft Points, 14,99€
Multiplayer.it
7.5
Lettori (17)
7.4
Il tuo voto

Call of Juarez: Gunslinger è un perfetto esempio di sparatutto arcade, veloce e frenetico, ma proprio il suo essere "disimpegnato" mette in risalto alcune criticità a livello di gameplay piuttosto evidenti, che per nostra fortuna non sono troppo gravose nell'economia generale. Dove la produzione Techland è vincente è nel peculiare modo di raccontare la storia, davvero originale e per certi versi sorprendente e nelle scelte artistiche che ricreano un bel west in cel shading, nonostante visibili sbavature tecniche.

PRO

  • Peculiare e interessante impianto narrativo
  • Si respira proprio l'atmosfera del West
  • Gameplay arcade: veloce e frenetico...

CONTRO

  • ...ma con evidenti problemi di intelligenza artificiale
  • Sin troppo shooting gallery
  • Tecnicamente ha un buon impatto, ma dettaglio e pulizia non sono eclatanti

Call of Juarez: Gunslinger è un omaggio al vecchio West, arcade totale, ma con alcune evidenti criticità