Leisure Suit Larry in the Land of the Lounge Lizards: Reloaded (questo il titolo completo) nasce su Kickstarter. Probabilmente prima di decidere l'avvio della campagna di raccolta fondi il buon Al Lowe avrà visto il successo di Double Fine Adventure, ora Broken Age, e si sarà convinto che anche per il buon Larry era il tempo di tornare al suo glorioso passato dopo alcuni episodi che avevano fatto scempio del personaggio in modo apparentemente irreversibile.
La proposta era chiara: realizzare un remake del primo episodio che ne riprendesse lo stile visivo, pur aggiornandolo, e la struttura dei puzzle, pur con un'interfaccia moderna. Su questo punto non ci potevano essere fraintendimenti: Al Lowe voleva riportare Larry a casa a ogni costo, ossia ridargli il suo posto in un'avventura comica piena di puzzle spaccacervello e dialoghi brillanti, con il sesso sempre di sottofondo (e non solo). A questo punto occorre chiedersi cosa si aspettasse un sacco di altra gente, visto che proprio l'aver mantenuto le promesse fatte su Kickstarter pare sia stata la maggiore colpa di un titolo che sta ricevendo votacci un po' ovunque. Aprendo Metacritic si nota una strana scissione tra i voti della stampa, quasi tutti molto critici (tranne alcune eccezioni) e quelli dei videogiocatori, alcuni davvero estasiati dall'opera di Al Lowe. Chi ha ragione? Be', diciamo che il giudizio sul gioco dipende in buona parte dalla prospettiva da cui lo si osserva. È inutile girarci intorno: un videogiocatore moderno potrebbe trovarlo letteralmente orrendo. Cosa sono tutte quelle icone che compongono l'interfaccia? Perché deve selezionarne una per compiere ogni azione? Perché gli enigmi sono così difficili e non ci sono aiuti tali che mi permettano di andare avanti senza rimanere bloccato da qualche parte? In un'avventura grafica si può addirittura morire? Ma la morte non era stata abolita per legge? E così via.
Se fate parte del pubblico ideale di Leisure Suit Larry: Reloaded adorerete il titolo, altrimenti...
Il cinghialone bianco
Pensandoci bene però, se giocando ci si pongono tutte queste domande significa che non si è parte del pubblico ideale cui Leisure Suit Larry: Reloaded è rivolto, ovvero a persone che volevano rivivere un'avventura che li costringesse a passare lunghi minuti su un singolo problema, che li mettesse in difficoltà in ogni modo e che presentasse un'interfaccia capace di essere essa stessa un enigma, che poi è quello che accadeva all'epoca in cui il primo Larry apparve sul mercato.
Il nuovo Larry è quindi il gioco perfetto per il suo pubblico, formato da una nicchia non sappiamo quanto consistente di persone, ma comunque presente, che però è costretta a subire i giudizi di una stampa che solitamente si rivolge a un pubblico molto diverso; pubblico che oltretutto ignorerà il gioco a prescindere (come poi era preventivato). Chi ha voluto e aspettato Reloaded voleva una sceneggiatura divertente e sopra le righe, con descrizioni buffe di oggetti e situazioni improbabili e con dialoghi pieni di doppi sensi e sottigliezze. Voleva probabilmente un titolo che andasse oltre la noiosa logica tradizionale, sicuramente più accessibile ma di fatto limitante, e che tornasse a mettere la creatività di fronte alle esigenze commerciali. Sono quelli che hanno pagato per vedere realizzato il gioco e che ora non ci stanno a essere sezionati dal mercato canonico proprio perché il mercato canonico li ha di fatto emarginati per anni.
Parlare male del povero Larry sarebbe facile come bere un bicchier d'acqua, e alcuni difetti gravosi ce li ha guardandolo da qualsiasi ottica, come ad esempio il sistema economico basato completamente sul caso (slot machine e altri giochi d'azzardo) che rende tedioso l'accumulo delle somme necessarie ad acquistare gli oggetti che ci servono per andare avanti nell'avventura, oppure la mancanza di qualche animazione in punti in cui se ne sentirebbe la necessità. Ma per il resto non dobbiamo dimenticarci che ci troviamo di fronte a un prodotto mirato e che come tale va giudicato. In fondo è come se si dovesse parlare di un simulatore di volo o di un gestionale: conta quello che ne penserebbe l'appassionato di COD giocandoci, per quanto la testata su cui si scriva possa essere rivolta proprio a quel modello di pubblico, oppure bisogna cucire la recensione addosso agli appassionati del genere, che in questo caso sono anche i committenti dell'opera?
Come vedete ci troviamo ad affrontare una questione molto complessa partendo da un prodotto che è già ben definito di suo. Chi sta recensendo il gioco era molto piccolo all'epoca dell'uscita del primo episodio originale. Lo recuperò qualche anno dopo in modo rocambolesco, perché la fama di Larry brillava allora per tutto il mondo videoludico (formato più che altro da qualche rivista e da pochi appassionati).
Oggi viene quasi voglia di confrontare Leisure Suit Larry: Reloaded con il prototipo dell'avventura di successo: The Walking Dead, di cui è da poco uscito il DLC 400 Days. Ecco, per il tempo di un singolo videogioco il buon Larry ci ha fatto dimenticare che oggi per avventura grafica si intende un lungo filmato che ammette solo qualche sparuta interazione da parte dell'utente, utile a modificarne leggermente lo svolgimento, ossia in cui il ruolo del giocatore, consapevole e complice, è diventato quello dello spettatore. Difficile, ingenuo per certi aspetti, bacato per altri, ma pieno di passione e di voglia di impegnare l'avventuriero in un mondo di incastri non banali, l'ultima opera di Al Lowe non ammette compromessi. Non vi piace l'interfaccia ad azioni? Non consideratelo. Non vi piace dover ragionare sugli enigimi (i puzzle non sono illogici, sono solo molto difficili, tutto qui)? Snobbatelo. Non vi piace l'idea di un gameplay che riprenda un passato di cui non vi interessa davvero nulla? Lecito, ma che ci fate qui? Se siete stati attratti dal nome di Larry è perché ricordate i primi titoli della serie (gli ultimi sono davvero pessimi) e questo è un vero e proprio manuale del personaggio e di come erano concepite le avventure di un tempo. Sinceramente sarebbe stato troppo facile stroncarlo senza provare a capirlo, ma una volta compreso, diventa impossibile considerarlo un prodotto non riuscito proprio per gli obiettivi che si era posto.
Conclusioni
Probabilmente vi starete chiedendo se valga la pena o meno preoccuparsi della verginità del buon Larry Laffer nel 2013. La risposta non è né semplice, né scontata. Se fate parte del pubblico ideale del gioco lo adorerete e quelli che per il resto del mondo sono difetti a voi sembreranno il pregio più grande. Al Lowe ha pensato il gioco per voi e dovreste prenderlo a occhi chiusi, a prescindere da quello che ne leggerete in giro. Se invece disprezzate o, più semplicemente, ignorate quel passato continuate a farlo, perché qui non troverete niente che vi possa convincere a cambiare idea e, anzi, Leisure Suit Larry: Reloaded sembra fare di tutto per rafforzarla. Guardate quindi al voto non tanto come a un giudizio definitivo sul gioco, ma a un valore molto medio che invita alla lettura della recensione per scoprire a quale parte di pubblico si appartiene.
PRO
- Avventura vecchio stile come non se ne vedevano da anni
- Dialoghi e situazioni molto divertenti, in puro stile Al Lowe
- Non la finirete certo in un giorno
CONTRO
- Per alcuni lo stile è fin troppo vecchio
- Il sistema economico è terribile da qualsiasi punto di vista
- I prerequisiti per amarla sono appannaggio di una nicchia molto ristretta
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7-3770K @ 3.50GHz
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX680
- Sistema operativo Windows 8
Requisiti minimi
- Sistema operativo: Windows 8/7/Vista/Xp
- Processore: 1.8 o 2.5 Ghz
- RAM: 2 GB
- Scheda video: con 256 MB di memoria compatibile con DirectX 9.0c
- Spazio su disco: 4 GB
- DirectX: 9.0c
- Varie: Raccomandato l'uso di un joypad simil-Xbox 360
Requisiti consigliati
- RAM: 4 GB