È una splendida giornata di sole, e sono le nove del mattino. Potevamo cominciare la caccia anche più tardi, ma siccome siamo dei neofiti abbiamo deciso di alzarci presto. Partiamo da un campo base con un palmare nella mano sinistra che ci mostra la nostra posizione nella riserva. La prima cosa che notiamo è la camminata, lentissima. Per fortuna c'è un tasto per correre, ma qualcosa ci dice che fare troppo baccano non sia la mossa segreta del buon cacciatore. Pigiando un po' di tasti salta fuori anche un binocolo e una macchina fotografica, oltre a un bel fucile con mirino, di quelli che dopo ogni colpo bisogna fare clack-clack per ricaricarli. Sembra esserci tutto, perciò ci incamminiamo. Superiamo splendidi prati in fiore, colline erbose, alberi abbattuti, ma di selvaggina neanche l'ombra. Ogni tanto il palmare segnala qualcosa. C'è vita nei paraggi. Ci dirigiamo in quella direzione ma nulla, tutto tace a parte il ronzio degli insetti. Dopo ventisette minuti di attesa benedetta, ci sembra che all'orizzonte qualcosa si muova. Forse è un miraggio. Tiriamo fuori il binocolo e comincia a batterci il cuore, un cervo pascola lieto! Bene, è ora di darci da fare. Per il momento è ancora lontanissimo, perciò camminiamo con calma nella sua direzione. Eccolo laggiù che tira su il muso, ci vede... e scappa. Sì, scappa il maledetto. I nostri tentativi di sparare al volo ci rimediano solo una figura imbarazzante. Per fortuna siamo in una partita solitaria. Da questo evento abbiamo tratto una lezione importante: mai cominciare a giocare se non si è provato il tutorial. Usciamo dalla partita e, con umiltà, lasciamo che il gioco ci insegni le sue regole.
Lunghe attese ma anche grandi ricompense, a patto di continuare a pagare: The Hunter è per pochi
La pazienza è la mia arma
Il tutorial la fa semplice, e in effetti non ci vuole molto per assimilare la teoria, ma la pratica è tutta un'altra cosa. Quando siamo nella riserva di caccia, pare banale dirlo, ma per prima cosa dobbiamo scovare un animale. Per fortuna c'è un sistema di tracciamento delle impronte che ci viene in aiuto. Simboli arancioni segnalano che di lì è passato un animale. Basta scoprire tre impronte consecutive dello stesso tipo per vedere comparire un cerchio sul nostro palmare. Quella è l'area in cui si trova la preda. Scoprendo nuove impronte l'area si restringe e compare la direzione in cui dobbiamo procedere.
Diventa quindi relativamente semplice delimitare il campo, ma dopo è necessario individuare visivamente l'obiettivo. Solo quando lo abbiamo inquadrato per qualche secondo con il binocolo compare sul GPS, e allora siamo liberi di passare alla terza fase sperando di ottenere il massimo del punteggio per avere seguito la procedura correttamente. L'ultimo passaggio come potete immaginare è l'uccisione, questione delicata, perché se non colpiamo la bestia in un punto vitale questa correrà via ferita. Oltre a essere poco etico, ci costringerà a un inseguimento agevolato dalla scia di sangue nella speranza di porre fine alle sue sofferenze il prima possibile. Inutile dire che in questo caso si ottengono molti meno punti. Una volta ucciso l'animale, una schermata ci mostra il punto del corpo in cui è penetrato il colpo mortale e se vogliamo possiamo anche fare una foto ricordo vicino al nostro trofeo. Reclamare il corpo è fondamentale, perché il cacciatore ligio alle regole non abbandona carcasse di animali lungo la strada. In alternativa alla procedura fino a qui elencata possiamo basarci sui rumori emessi dagli animali per scovare la loro posizione grazie al palmare, anche se molto dipende dal tipo di preda. Per cacciare gli uccelli infatti dobbiamo servirci dell'apposito richiamo, facendo poi un rumore improvviso quando siamo nei pressi dello stormo nascosto, così da spaventarli e costringerli a spiccare il volo. Ricordiamoci infatti che abbattere un volatile mentre ha le zampe a terra non ci garantisce nessuno punto in classifica. Ci sono poi esche, trappole e molti altri oggetti utili, che però si pagano, ma su questo punto torneremo più avanti. Quello che ci preme spiegare adesso è che tutte le tecniche di caccia richiedono tantissima pazienza. Questo non è un gioco d'azione, ma una simulazione accurata, perciò dovrete armarvi di tutta la vostra forza di volontà e mantenere alta la soglia d'attenzione ogni secondo del gioco, accettando di spendere anche un'ora dietro un animale sfuggente. In compenso, quando finalmente la preda crolla al suolo abbattuta, la soddisfazione che si prova è immensa. Nonostante tutte le attrezzature di cui possiamo disporre, la sfida contro gli animali è perciò ad armi pari. Delle due siamo noi quelli che devono dare fondo a tutte le energie, e questo fatto da solo ripaga gli sforzi fatti. Purtroppo, però, la bravura da sola non basta. Se vogliamo avere qualche possibilità di successo in The Hunter dobbiamo spendere soldi, molti soldi. Anche solo per cacciare qualcosa di diverso da cervi e conigli. Avrete capito che è arrivato il momento di svelare tutte le insidie della formula free to play secondo The Hunter.
Non è uno sport per precari
Se volete trarre qualche piacere da The Hunter, mettetevi nell'ottica di spendere subito una cinquantina di euro e di continuare a pagare nel corso del tempo. Già solo il fatto che non si possano cacciare più di due specie senza pagare l'abbonamento mensile dovrebbe bastare a mettere in guardia il giocatore curioso ma indeciso. Con nove euro per tre mesi si ottengono tutte le licenze necessarie, ma c'è poi il problema delle armi e dell'equipaggiamento. Vari tipi di fucile, pistole, perfino archi sono a disposizione sul mercato, ognuno con le sue aggiunte, come i diversi tipi di ottica, ma costano, e tanto.
Non penserete di abbattere un orso con gli stessi strumenti che usate per uccidere un falco, vero? Inoltre per ogni arma è necessario acquistare le munizioni, a meno di non scegliere un abbonamento premium che garantisca colpi illimitati per le diverse armi. Si parte quindi da un minimo di quattordici euro a trimestre per avere due armi extra con i colpi infiniti. Già meglio. Con l'abbonamento potremo anche creare partite private e invitare degli amici. Questo è un punto importante. Partecipare a partite di gruppo è la cosa migliore. Ci sono tantissimi giocatori da ogni parte del mondo pronti a ospitarci, ma niente supera una battuta di caccia con un amico e un paio di cuffie per parlare. Considerando i lunghi tempi di attesa e la lentezza estrema del gioco, la compagnia si rivela fondamentale. In ogni caso si può contare su una comunità attiva e presente. The Hunter è infatti lo stesso gioco uscito qualche anno fa e ora presente su Steam dopo il passaggio di consegne dal vecchio team di sviluppo al nuovo. Ma rimaniamo concentrati sulle spese. Se volete molte armi, e prima o poi le vorrete per giocare al massimo delle possibilità, allora preparatevi a superare i cinquanta euro. Ci vogliono poi le esche e tutti gli strumenti necessari per cacciare le diverse specie.
Considerate che all'inizio non si ha neppure il richiamo per gli uccelli. Ci sono meccanismi un po' infidi, tipo la possibilità di lasciare un barile pieno di esche per qualche giorno nella mappa di gioco. Mano a mano che passa il tempo si consumano delle esche, vale a dire si spendono dei soldi. Se ne abbiamo messe a sufficienza, possiamo abbreviare notevolmente il tempo di attesa per la caccia alle prede più ostiche. E in caso di pioggia o di neve? O per mimetizzarci a dovere e nascondere il nostro odore, o anche solo per sapere da che parte tira il vento? Altri soldi. Senza contare le tende per l'osservazione. Queste sono fondamentali, anche perché ci consentono di stipare la nostra attrezzatura e cambiarla all'occorrenza. Non pensiate di smontarle ogni volta: molto meglio distribuirle nei punti strategici delle diverse zone di caccia. Ed ecco che altri decine di euro escono dal portafogli. Partecipando alle missioni e alle sfide si può guadagnare denaro virtuale senza salassi, ma ci sono due problemi. Prima di tutto questo genere di moneta consente solo l'acquisto di esche, munizioni, e singole licenze a tempo vendute a caro prezzo, inoltre tutti questi eventi richiedono dopo poco qualcosa di più dell'attrezzatura base. Insomma, non vogliamo certo dire che The Hunter debba essere gratuito, ma qui non si può neppure sfiorare la sostanza del gioco senza una spese ingente che deve essere mantenuta nel tempo. Inoltre gli sviluppatori escogitano ogni mezzo per spillare euro dagli appassionati. Anche per resettare le missioni si paga, giusto per essere sicuri che non possiate fare troppi soldi con il solo sudore della fronte. Unica via per guadagnare moneta virtuale valida per ogni acquisto, partecipare a losche iniziative di siti consigliati dal gioco. Non è proprio il modo più limpido di presentarsi al pubblico.
Spettacolo naturale
Bisogna tenere presente che The Hunter è una simulazione di caccia molto seria. Cacciare gli animali in modo etico, ovvero, per cominciare, usando un'arma appropriata ed evitando che si trascinino feriti in attesa di morire è fondamentale. Se non si abbraccia questa filosofia e la competizione fra giocatori che ne deriva è impossibile godere appieno del gioco, anche spendendo tanti soldi. In compenso, se siete fra i pochi appassionati in grado di dedicare tempo e denaro a questo gioco, meglio ancora con un amico, ne ricaverete un grande piacere. Anche perché di alternative valide sul mercato non ce ne sono. Gli ambienti naturali sono spettacolari, vari e soggetti a cambiamenti atmosferici di grande effetto. Vedrete perfino le nubi scivolare davanti al sole proiettando un'ombra improvvisa. Ci sono una ventina di specie da cacciare, tutte molto curate nella resa visiva e nel comportamento, sicché ogni sessione diventa un sfida personale da preparare con cura. The Hunter si lancia nella finestra del browser e accedere ai suoi contenuti è semplice e intuitivo. Ci sono tantissime cose da fare e stimoli a proseguire, senza contare che gli sviluppatori propongono nuovi oggetti a ritmo costante. Finché i ricavi superano i costi c'è da credere che aumenteranno anche le specie presenti nel gioco e le mappe. Purtroppo, il fatto che senza spendere soldi si possa solo accedere a una demo, e la poca grazia con cui il gioco ci invita all'acquisto di nuovi oggetti fanno storcere il naso. Non è il modo giusto di rapportarsi a una fetta di mercato che, seppure di nicchia, sostiene il gioco da anni e con passione. Se un giorno arrivasse un concorrente in grado di mettere in discussione il modello di The Hunter, forse qualcosa cambierà. Per il momento, se volete una simulazione degna di questo nome, dovete accettare il modello commerciale di questo gioco e prepararvi a investire un po' di sudati risparmi.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore Dual core Intel o AMD da 2 GHz
- RAM 2 GB RAM
- Scheda video NVidia GeForce 8800, ATI/AMD Radeon HD 2400
- DirectX versione 9.0c
- Sistema operativo Windows 8/7/Vista/XP
Conclusioni
La sufficienza vuole solo mettere in guardia quei giocatori che, come noi, sono rimasti incuriositi dal gioco e spenderebbero volentieri una ventina di euro per provare ad accedere ai primi contenuti degni di interesse. Non fatelo. Ci vogliono molti più soldi per godere appieno del gioco e una costanza nella spesa che dura nel tempo. Se però non avete problemi di soldi e cercate una simulazione di caccia seria, dettagliatissima e piena di cose da fare e specie da cacciare, allora The Hunter è un'ottima scelta, oltre a essere l'unica possibile al momento. Meglio ancora se avete un amico (o più di uno) disposto a seguirvi nei lunghi appostamenti, e a spendere soldi insieme a voi.
PRO
- Tante specie da cacciare, ognuna con la propria intelligenza artificiale
- Ambienti naturali spettacolari
- Simulazione seria che regala grandi soddisfazioni
CONTRO
- Barriere d'ingresso ingiustificate
- Si ha la costante sensazione che gli sviluppatori sfruttino la passione dei giocatori per spremerli
- Alcuni oggetti costano francamente troppo
- Qua e là ci sono troppi bug grafici che denotano superficialità da parte degli sviluppatori