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Un'annata poco magica

Puntuale come ogni anno, Magic arriva sugli scaffali digitali. Ma com'è quest'edizione 2015?

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   23/07/2014

È sempre sorprendente constatare come Magic: The Gathering riesca a rimanere ancora oggi, a più di 20 anni di distanza dalla sua prima uscita sul mercato, uno dei giochi di carte più giocati al mondo, probabilmente addirittura quello con il primato assoluto. Ed è ancora più sorprendente notare lo sforzo di Wizard of the Coast, l'inventore del franchise, per tentare anno dopo anno, la strada del rinnovo del suo progetto digital, quel Duels of the Planeswalker che, nell'edizione 2015 è protagonista di questa recensione. È inutile imbarcarsi sulla periodica diatriba dell'obiettivo di questo videogioco, del suo confronto con Magic Online o della sua natura di Cavallo di Troia in grado di traghettare i neofiti di Magic verso la miriade di negozi sparsi in giro per il mondo per stimolarli a provare il gioco di carte fisico dopo essersi fatti le ossa in tranquillità, nella propria casetta, magari nascosti dietro l'anonimato virtuale di Internet proprio con questo Duels. Prima di entrare nel vivo della recensione vi rimandiamo quindi alla pagina Wikipedia di Magic: The Gathering nel caso vogliate saperne di più su questo fenomeno mondiale e sulle sue meccaniche, altrimenti mettetevi comodi e cercheremo di spiegarvi cosa (non) funziona di questa edizione.

Duels of the Planeswalker 2015 arriva sul mercato digital compiendo un clamoroso passo falso

La concorrenza spesso fa bene...

Magic 2015 arriva sul mercato quest'anno in uno scenario decisamente differente da quello delle precedenti edizioni. La concorrenza nel genere dei giochi di carte collezionabili è aumentata a dismisura e accanto agli ormai maturi Shadow Era e SolForge, giusto per citarne un paio, troviamo da una manciata di mesi un altro spietato avversario: Hearthstone: Heroes of Warcraft di Blizzard che proprio in questo periodo si arricchisce del primo pacchetto semi-gratuito di contenuti aggiuntivi.

Un'annata poco magica

La situazione si è insomma modificata sensibilmente rispetto al periodo in cui parlare di giochi di carte equivaleva a parlare di Magic (e viceversa) e pensare di giocare a un CCG su iPad o console voleva dire comprare e scaricare Duels of the Planeswalker. Anche, ma non soltanto per questi motivi, l'edizione 2015 si presenta estremamente rinnovata, almeno sulla carta. La prima cosa che si nota, una volta entrati in partita, è la scelta di design che ha portato ad un tabellone di gioco dal taglio estremamente minimale, completamente in bianco, nero e scala di grigi con solo la fascia dedicata ai combattimenti, colorata di rosso, che si apre e chiude durante la fase dedicata. Tutto questo per dare il massimo risalto possibile alle carte in campo e a quel minimo di effettistica che popola l'area di gioco durante le sfide. Il risultato ci ha convinto a metà perché se da un lato è sicuramente apprezzabile questo taglio grafico semplice, in linea con le scelte di design adottate da programmi e sistemi operativi in questi ultimi anni, dall'altro si poteva sicuramente fare molto di più con la visuale. Il campo da gioco continua infatti ad essere troppo distante e bisogna continuamente zoomare le carte dell'avversario, interrompendo il fluire della partita, per leggere le loro abilità e caratteristiche.

Un'annata poco magica

Continuiamo a non capire perché non sia possibile utilizzare una sorta di telecamera libera controllabile magari con il mouse oppure una visuale molto più ravvicinata sull'avversario considerato che in fin dei conti a interessarci è soprattutto lui, visto che le carte del nostro mazzo le conosciamo sicuramente meglio. E a poco serve la seconda visuale implementata dall'alto, anche questa asimmetrica e troppo distante. L'altro restyling importante riguarda i menu e più in generale la navigazione tra le varie opzioni di gioco. Da questo punto di vista, il lavoro fatto da Stainless Games, lo sviluppatore che da sempre segue la serie, è soltanto criticabile. Non tanto in ambiente touch, dove comunque l'interfaccia rimane abbastanza intuitiva, ma soprattutto su PC e console dove a pesare sono sia le lunghissime transizioni animate ogni volta che si seleziona una voce, sia la disposizione di questi menu che costringe il giocatore a perdere molto tempo per raggiungere alcune feature talvolta sbagliando anche la selezione a causa della scarsa precisione dell'hud.

...ma non stavolta

Purtroppo anche sul fronte dei contenuti non va tanto meglio. Magic 2015 offre la classica campagna suddivisa in capitoli, cinque per l'esattezza, ognuno composto da quattro sfide di difficoltà crescente contro avversari che utilizzano mazzi specifici per le tattiche adottate. Più una sorta di modalità libera che si sblocca una volta completato il Piano e che permette di partecipare a un numero virtualmente infinito di incontri casuali. Tutto questo per andare incontro alla più grande introduzione di questa edizione di Duels: lo sblocco libero delle carte attraverso booster pack. Per ogni sfida vinta guadagniamo una bustina che ci permette di avere accesso a un numero variabile e casuale di nuove carte che possiamo immediatamente inserire nel nostro mazzo o che potremo utilizzare per mettere in piedi un nuovo deck.

Un'annata poco magica

Finalmente infatti, con questa versione di Duels of the Planeswalker ci viene data la possibilità di configurare da zero, completamente, il mazzo. Dalle creature agli incantesimi, passando anche per le terre, tutto è personalizzabile con la sola regola classica delle 60 carte minime. Proprio l'interfaccia che ci consente questa operazione è probabilmente la cosa più riuscita dell'intero gioco grazie a tutta una serie di filtri che consentono di osservare la curva del mana, impostare la divisone delle terre, filtrare le carte possedute in base al set, ai colori e alle tipologie e immancabilmente di completare il mazzo automaticamente con l'aiuto dell'intelligenza artificiale. Purtroppo davanti a tanta libertà ci troviamo a sbattere la testa contro una meccanica di sblocco dei contenuti a dir poco malsana. Una volta completato il tutorial iniziale infatti il gioco ci "regalerà" uno dei dieci mazzi bicolore pre-costruiti inseriti nel gioco. A quel punto dovremo andare avanti a suon di booster pack guadagnati con le sfide vinte. Il problema è che molti degli scontri della campagna metteranno a dura prova il nostro scarso deck precostituito costringendoci ad affrontare decine e decine di volte gli scontri random o gli avversari più semplici prima di riuscire a sbloccare un numero accettabile di carte per potenziare il nostro mazzo. L'unica alternativa possibile è di ripartire "da capo" sbloccando un altro mazzo base che sostituisce il precedente (ovviamente non perdiamo le carte sbustate) nella speranza che questo si adatti meglio alle carte che siamo riusciti a vincere. Questa meccanica è al limite del grinding più selvaggio e oltre a risultare piuttosto noiosa, sa essere estremamente frustrante in alcune occasioni (qualcuno ha detto Hydra?).

Un'annata poco magica

Ovviamente una soluzione c'è: pagare. Magic 2015 viene venduto a 9,99€ su PC e console mentre su iOS può essere scaricato gratuitamente con soltanto il tutorial e il primo atto sbloccato. In più vengono offerte numerose microtransazioni (neanche così micro) per acquistare dei set di carte, le versioni foil delle stesse, tutta l'intera collezione di quasi 1000 carte per la "modica" cifra di 18,99€ (in realtà sono poco più di 300 carte diverse con le varie copie multiple) oppure dei booster denominati premium. Sì perché come se non bastasse la meccanica di sblocco descritta poco sopra, un gruppo di carte, 43 per l'esattezza, possono essere guadagnate solo ed esclusivamente acquistando le bustine speciali al costo di 1,99€ ognuna. Per farla breve, non solo si dovranno sudare centinaia di camice per avere un numero consistente e utile di carte con cui potenziare o costruire il proprio mazzo, ma se davvero si vuole completare la collezione, a un certo punto dovremo per forza aprire il portafogli. È poco comprensibile anche la scelta di Stainless Games di tagliare tutte le modalità multiplayer o aggiuntive sviluppate e implementate nelle scorse edizioni: scordatevi quindi il draft/sealed o il Two-Headed Giant o le sfide Giusto per citarne qualcuna; stavolta il multiplayer è un semplicissimo uno contro uno. E ovviamente tutte queste critiche le facciamo con un grande rammarico alla luce di un gameplay, quello tipico di Magic, che ovviamente funziona e sa dare delle enormi soddisfazioni non appena si riesce a entrare in partita e ad azzeccare la giusta combinazione di carte con cui mettere in piedi il proprio grimorio. In fin dei conti non è un caso che questo gioco di carte abbia ripreso così tanta forza sul mercato in questi ultimi anni.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780
  • Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Pentium 4 a 2.0 GHz o AMD Athlon XP 2000+
  • Memoria: 1 GB di RAM
  • Scheda video: NVIDIA GeForce 310 o AMD Radeon X1600 Pro
  • Sistema operativo: Windows XP a 32 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows , iPad (1.0.1)
Digital Delivery Steam, Xbox Store, App Store, Google Play
Prezzo 9.99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori (11)
6.5
Il tuo voto

Magic 2015 è sicuramente la peggiore edizione digital del famoso gioco di carte che, di anno in anno, ha saputo regalarci un numero considerevole di ore di gioco nonostante le scelte di design che lo hanno reso storicamente un titolo più adatto ai novizi di Magic che ai giocatori veterani. Questa volta però lo sviluppatore si è spinto troppo oltre e accanto alla feature a lungo richiesta della personalizzazione totale del mazzo, ha implementato un numero eccessivo di blocchi e limitazioni che non solo rendono frustrante il progresso nella campagna ma di fatto obbligano il giocatore a rimanere invischiato in una serie di acquisti in gioco di cui, francamente, si poteva fare a meno. Sia chiaro: se si riesce a superare questo enorme scoglio ci ritroviamo sempre e comunque davanti all'eccezionale gameplay che reso Magic il gioco di carte per definizione.

PRO

  • Piacevole e ben studiato il restyling dell'area di gioco...
  • Finalmente possiamo realizzare il mazzo dei nostri sogni...
  • La campagna single player offre un buon grado di sfida...

CONTRO

  • ...peccato che la visuale sia ancora troppo lontana e i menu siano da ripensare in blocco
  • ...ma soltanto dopo aver grindato per decine di ore o aver aperto il portafogli
  • ...mentre il multiplayer è stato inspiegabilmente castrato