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Tengami, recensione

Si accende la spia/Colpi sul touch screen/E già finisce tutto

RECENSIONE di La Redazione   —   20/11/2014

Signori, avete appena letto la prima recensione videoludica al mondo scritta sotto forma di haiku (magari non propriamente rispondente alle vere regole dell'haiku, ma abbiate pazienza, si fa quel che si può), il famoso breve componimento poetico giapponese risalente al XVII secolo che tanta fortuna ha avuto in patria e, da qualche decennio, anche nel mondo occidentale. Questo non solo perché l'opera prima di NyamYam, studio britannico creato da ex membri di Rare, è ambientata in un lontano e favolistico Giappone, e difatti a ogni fine livello ci propone pure una poesiola su questo stile, ma anche a causa della leggerezza, l'ermetismo e, ahimè, la brevità che la contraddistinguono. Già disponibile da un po' su sistemi iOS, Tengami approda su Wii U senza alcuna modifica sostanziale, fatta eccezione per un prezzo più alto.

Tengami è l'opera prima di uno studio di artisti ex Rare, a cui evidentemente manca un game designer.

Fiori di ciliegio

Basta guardare le foto qua in giro, e meglio ancora un qualsiasi trailer, per rendersi conto subito di una cosa: Tengami ha un impatto grafico eccezionale.

Tengami, recensione

E questo non in virtù di miliardi di poligoni o tecnologie dal nome strano che permettono di riprodurre con assoluta fedeltà i pori della pelle del protagonista, bensì di una direzione artistica sorprendente, che fonde con sapienza i tratti ora leggeri ora netti, ora coloratissimi ora più soffusi, ma sempre incredibilmente poetici e d'atmosfera, della tradizionale pittura e delle stampe giapponesi, con il concetto di libro animato, quei libri, per intenderci, che quasi sicuramente tutti noi abbiamo avuto da bambini, che si aprivano e al posto delle semplici figure spuntavano fuori (pop-up books, si chiamano non a caso in inglese) delle vere composizioni tridimensionali di carta, che riproducevano paesaggi o architetture, che cambiavano di pagina in pagina e che, nelle opere più complesse e meglio realizzate, si potevano pure modificare all'interno della stessa pagina. L'intera avventura, che sostanzialmente è una classica punta e clicca, pare svolgersi all'interno di un libro del genere, con le ambientazioni che cambiano dando vita ad un piacevolissimo effetto e a molti enigmi basati su questo concetto. Si parte benissimo insomma, si è immediatamente trasportati nella meravigliosa atmosfera, a cui contribuisce pure il reparto audio. Le musiche sono di David Wise, pure lui ex Rare, autore tra l'altro della colonna sonora di Donkey Kong Country e quindi una specie di garanzia, che però a quanto pare non si trova sempre a proprio agio con una strumentazione tradizionale giapponese, specie quando la adopera per comporre motivi moderni e molto tendenti al pop. In ogni caso anche l'acustica è da promuovere, più che per le musiche, comunque ascoltabili nel peggiore dei casi, per l'uso sapiente dei silenzi e di effetti sonori molto d'atmosfera, come il placido muoversi dell'acqua in una grotta, sottolineato dall'eco e niente più.

Harakiri

L'esperienza inizia in modo talmente efficace che quasi non si fa caso al fatto che in realtà non sappiamo esattamente cosa stiamo facendo. L'avventura parte con il nostro baldo samurai seduto in meditazione sotto un albero di ciliegio completamente spoglio; a un certo punto si alza e se ne va, cominciando a girovagare, seguendo le indicazioni del pennino, per una splendida, buia foresta, seguito da un lupo bianco un po' irritabile.

Tengami, recensione

Solo alla fine del primo livello scopriamo quale sia il suo reale obiettivo, ovvero trovare quei fiori di ciliegio che restituiranno all'albero di prima la perduta primavera. Per un gioco del genere, che così tanto punta su ambientazione e atmosfera, e che si rifà nello stile a quelli che sono comunque libri, ossia i raccontatori di storie per eccellenza, rinunciare a raccontare una storia è una mancanza non da poco. Non ci riferiamo al metodo: lasciare tutte le premesse narrative in secondo piano, lievi, che intervengono solo ogni tanto con delicatissimi intermezzi e addirittura con un haiku, è una scelta potenzialmente valida che ben si accorda allo stile generale del prodotto. Ci riferiamo invece al merito, che non è nulla più che un debole pretesto per introdurci negli splendidi scenari, quando, proprio in virtù della notevole componente visiva e atmosferica, avrebbe potuto osare molto di più. Eppure, fedeli al concetto "miyamotiano" secondo il quale "gameplay comes first", potremmo ancora passarci sopra se la sostanza del titolo fosse almeno paragonabile alla sua cornice estetica. Purtroppo non è così. L'esplorazione degli scenari, in realtà linearissimi, comincia piacevolmente proprio perché gli scenari sono così belli; ma ben presto ci si accorge che su livelli piuttosto estesi i punti sensibili, nei quali succede qualcosa, sono molto pochi, e la lentezza del protagonista, che presenta solo una velocità nella sua andatura, diventa presto estenuante. Poi, ogni tanto, arrivano gli enigmi: in realtà ce ne sono due o tre tipologie diverse che si ripetono in continuazione (neanche tanto poi, ma questo solo in virtù della brevità dell'esperienza), e molti sono o talmente evidenti da risultare privi di mordente, oppure semplicemente incomprensibili, salvo poi risultare anch'essi evidenti se si fa uso dell'apposita opzione "Indizi".

Tengami, recensione

I migliori sono quelli, prevedibilmente, che si basano sulla meccanica da libro animato, per esempio con lo scenario che cambia di volta in volta permettendoci di costruire una strada verso un punto altrimenti irraggiungibile, ma anche questi non vanno oltre un mero "trial and error" che smette di essere interessante dopo la prima volta. Tengami insomma si accartoccia nel suo stesso concetto di base di leggerezza risultando, coi suoi enigmi sporadici e nel migliore dei casi non eccezionali, intervallati da lunghe e tediose camminate, un'esperienza veramente lieve e ben poco sostanziosa, e compie definitivamente harakiri quando si arriva al finale in brevissimo tempo. Decisamente troppo poco anche per il prezzo di 4 Euro e mezzo su App Store, figuriamoci se su eShop lievita fino a 8! La versione Wii U avrebbe dalla sua anche una sorta di obiettivo secondario che consiste nello scovare i dieci "Timbri Miiverse" nascosti negli scenari, che come dice il nome stesso permettono semplicemente di condividere la scoperta nel social network Nintendo, anche qui troppo poco, nonché la possibilità di usufruire dell'HD per ammirare al meglio i meravigliosi fondali, che davvero non smetteremmo mai di lodare. Effettivamente lo spettacolo sul televisore è magnifico, vibrante, mozzafiato e delicato al tempo stesso; ma allora perché non prevedere un sistema di controllo alternativo a quello col pennino? Certo, quest'ultimo è immediato e perfetto per il tipo di gioco, ma su GamePad la grafica, che rimane splendida, non rende altrettanto. C'è da dire, in effetti, che le lunghe camminate da un enigma all'altro permettono senz'altro al giocatore di spostare lo sguardo dal pad al grande schermo, e almeno di rifarsi gli occhi in mezzo a tanta pochezza e noia. Verrebbe voglia di fare degli screenshot di quello che si vede sullo schermo, stamparseli a grandezza naturale e addobbarci casa e ufficio; allora, però, potevano proporci direttamente questo, una collezione di splendidi scenari nipponici, senza far finta di costruirci un gioco intorno.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Wii U
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 7,99 €
Multiplayer.it
5.0
Lettori (1)
3.4
Il tuo voto

Leggendo di NyamYam si viene a sapere che è composto sì da ex Rare, ma fondamentalmente artisti e programmatori. Forse è proprio la mancanza di un game designer degno di questo nome a produrre la dicotomia di un gioco tanto incantevole da guardare quanto noioso e inconsistente da giocare. È un vero peccato, perché con gli asset grafico/sonori a disposizione si può puntare a molto, molto di più, anche senza restare confinati nell'ambito in fin dei conti ristretto di un servizio di digital delivery quale l'eShop. Così com'è, e al prezzo al quale è proposto, risulta veramente difficile consigliare Tengami a qualche categoria di videogiocatore; magari, se potete, recuperatelo su iPad a un prezzo decisamente minore, tenendo però sempre ben presente che non va oltre una, peraltro brevissima, esperienza estatica per gli occhi.

PRO

  • L'idea del libro animato è originale
  • Scenari meravigliosi, evocativi e d'atmosfera

CONTRO

  • Lunghe e noiose camminate tra un enigma e l'altro
  • Enigmi pochi e privi di mordente
  • Esperienza di gioco inconsistente ed estremamente breve