10

Vita da lince

Sarà riuscito Shelter 2 a risolvere i problemi che affliggevano il primo capitolo?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   16/03/2015

Shelter era di una semplicità unica. Qualcuno lo potrebbe definire semplicistico nel suo voler mettere il giocatore nei panni di un piccolo tasso che deve sopravvivere alle avversità della natura, riuscendo a nutrire i suoi cuccioli, senza però tirare in mezzo le complicazioni che il ruolo imporrebbe. Nonostante tutte le critiche, l'opera di Might and Delight ha ottenuto un buon riscontro di pubblico, tale da convincerli a mettere in cantiere un seguito. In Shelter 2 si cambia animale, stavolta siamo una lince, sempre con prole, e si cambia completamente struttura di gioco. Dimenticatevi la linearità del precedente capitolo, con sfida di difficoltà crescente gestita su livelli progressivi, e benvenuti in un mondo aperto in cui scorrazzare liberamente. All'inizio dell'avventura la nostra lince deve trovare un rifugio dove partorire, dopo essere scappata nella notte da un branco di lupi, quindi deve portare alcune prede ai suoi cuccioli per farli crescere. Quando saranno abbastanza grandi e forti la seguiranno per il vasto mondo finché non saranno adulti e potranno dare vita a una loro discendenza. Insomma, l'obiettivo principale da perseguire è farli sopravvivere ai predatori e alla fame, un po' come accadeva nel primo episodio, con la differenza che una lince non è un tasso e per nutrirsi deve cacciare.

Abbiamo recensito Shelter 2 scoprendo che a volte anche le linci possono inciampare

Vuoto cosmico

Probabilmente gli sviluppatori hanno pensato di poter risolvere i problemi del primo Shelter ampliando il mondo di gioco e rendendo più dinamico il rapporto dell'animale protagonista con la natura, scegliendo una specie ottima sia nel ruolo di preda, sia in quello di predatore. Purtroppo la nostra lince, a parte cacciare o scappare, non sa fare assolutamente nient'altro.

Vita da lince

Qualcuno deve essersene accorto quando si è deciso di spargere per la mappa degli oggetti collezionabili come riempitivo per far passare il tempo al giocatore. In realtà all'inizio cacciare è un'attività interessante, con gli animaletti della foresta che scappano in ogni direzione cercando di sfuggirci e la lince che li azzanna impietosamente uccidendoli, per poi divorarli o portarli dai cuccioli, sempre che la barra della stamina glielo permetta e non debba fermarsi a riprendere fiato. Ahinoi, l'eccitazione dura poco e ben presto ci si rende conto che lo stesso sistema di caccia è davvero limitato, con la maggior parte del tempo che la si passa a inseguire prede, senza preoccuparsi di dove ci si trova. Teoricamente è presente un sistema stealth che dovrebbe consentire alla lince di assalire il cibo ancora vivente di sorpresa, ma è gestito direttamente dall'intelligenza artificiale e funziona male, facendoci scoprire nella maggior parte dei casi. A funzionare male è anche la gestione della mappa e della quantità di animali cacciabili. Forse è un vezzo simulativo non aver reso la distribuzione di prede omogena per tutta la mappa, però ci sono alcune occasioni in cui il vuoto che ci troviamo ad ammirare diventa fonte di profonda frustrazione. Ad esempio ci è capitato più volte di vedere morire di fame i nostri cuccioli perché non siamo stati in grado non di catturare, ma di trovare prede per interi minuti. È realistico? Sicuramente, ma avremmo preferito delle dinamiche di gioco meno affidate al caso, con il giocatore ridotto a volte all'impotenza di fronte all'inclemenza della natura. È una metafora della vita? Forse sì, o forse è solo programmazione frettolosa.

Predatori e prede

Collegato al problema precedente c'è quello dei predatori. Per inciso si tratta soprattutto di lupi, che puntano a nutrirsi dei cuccioli della lince.

Vita da lince

Poco male, non fosse che in moltissime occasioni riescono a uccidere i lupacchiotti all'improvviso, senza che si sia potuto intuire o percepire l'aggressione, magari perché impegnati in un inseguimento. Come prima: è realistico, almeno idealmente, ma funziona in termini di gioco? La domanda non è inutile, anche perché si tratta davvero delle uniche due meccaniche di Shelter 2, e a conti fatti funzionano entrambe a metà. Per il resto non aspettatevi di fare altro, quindi non sperate in vie di fuga dalla monotonia del gameplay, che rimane immutato dall'inizio alla fine: che si sia prede o si sia cacciatori, si deve semplicemente correre. In un quadro simile a poco serve lo stile grafico accattivante, vicino a quello cut-out di Tearaway, perché manca davvero tutto il resto. In un certo senso Shelter 2 non presta fede nemmeno a quello che vorrebbe essere, visto che simula pochissimo la vita della lince nei suoi vari aspetti, limitandosi a rappresentarne uno solo. Peccato, perché andare in giro a esplorare la mappa non è nemmeno male, visto che alcuni paesaggi sono davvero belli, ma è impossibile ignorare quanto sia sotto sfruttato il mondo aperto.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7 -4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 8.1

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP SP2
  • Processore: Intel Core 2 Duo E4500 @ 2.2GHz o AMD Athlon 64 X2 5600+ @ 2.8 GHz
  • Scheda video: GeForce 240 GT o Radeon HD 6570 - 1024 MB (1 giga)
  • RAM: 2 GB
  • Spazio su disco: 2 GB

Conclusioni

Multiplayer.it
5.8
Lettori (4)
7.2
Il tuo voto

Shelter 2 dà l'idea di essere stato sviluppato in fretta e furia riprendendo buona parte del lavoro fatto con il primo capitolo, ma senza riuscire a sfruttare decentemente le novità introdotte, come il mondo aperto. Per questo motivo risulta essere un titolo affascinante, ma acerbo, incapace di rappresentare pienamente il suo soggetto cardine. Lo stesso atto del cacciare, vista la limitatezza dei movimenti, diventa monotono dopo pochissimo tempo, e visto che si può fare solo quello, a questo punto non vale nemmeno la pena specificare che ve lo consigliamo soltanto se siete dei grandi appassionati di linci.

PRO

  • Stile grafico
  • Il tentativo di migliorare il precedente episodio

CONTRO

  • Le poche cose da fare creano monotonia
  • Prede e predatori sono spesso troppo imprevedibili
  • La mappa è vuota