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Una cupa mezzanotte

L'attesa espansione di Dying Light, The Following, ci porta fuori dalle mura di Harran, a cercare una cura che non sia mera fede religiosa

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   09/02/2016

Dying Light è stato per molti versi un test di maturità per Techland, team di sviluppo che ad oggi viene considerato fra i massimi esperti del genere action survival a base di zombie, data la capacità di rendere al meglio l'intensità, il coinvolgimento anche emotivo e le dinamiche di questo filone.

Una cupa mezzanotte

L'eccellente intuizione del parkour, l'attenzione al dettaglio e il rilancio della fase notturna come elemento in grado di impaurire davvero il giocatore sono tutti aspetti che hanno contribuito alla consacrazione del titolo pubblicato lo scorso anno, e la cui esperienza è stata arricchita attraverso svariati aggiornamenti post-lancio. L'ultimo DLC, The Following, è però il più importante e ambizioso; non solo per una mera questione di numeri, ma anche e soprattutto per l'introduzione di un nuovo, vasto scenario e di una modalità del tutto inedita per esplorarlo: mettersi al volante di una potente buggy. Salta insomma l'ultimo tabù di Dying Light, in cui appunto si poteva fare tutto a parte guidare, e vengono messi sul tavolo nuovi, interessanti elementi. Basteranno per invogliarci all'acquisto dell'espansione?

The Following aggiunge ulteriori elementi di interesse a un prodotto già di per sé validissimo

Fuori di qua

L'incipit narrativo di The Following ci porta fuori da Harran, in una valle dove si dice vivano persone immuni al contagio. Armato della solita incrollabile determinazione, Kyle Crane decide di seguire le indicazioni fornitegli un uomo in fin di vita e si ritrova, dopo un rapido giro nei condotti fognari, a respirare un'aria tutta nuova.

Una cupa mezzanotte

Davanti ai suoi occhi si apre infatti una distesa sconfinata, ai cui margini si ergono montagne e laghi impenetrabili, mentre nel mezzo, sparsi qua e là, trovano posto insediamenti abitati da sopravvissuti; tutti uniti da una fede incrollabile nella "Madre", una donna misteriosa che sembra possedere il potere di arginare il virus, e che ha di fatto "miracolato" svariate persone. Per avvicinarci a questa figura dai tratti ultraterreni dovremo guadagnare la fiducia dei suoi seguaci, portando a termine una serie di missioni di vario genere: dall'eliminazione di gruppi di predoni al ripristino degli impianti idrici, dal trasporto di oggetti al salvataggio di superstiti sperduti, dalla distruzione dei nidi dei terribili Notturni allo sgombero di edifici che potranno in tal modo diventare rifugi sicuri, dove magari rintanarci quando fa buio. A fare da collante a tali meccanismi c'è naturalmente la grande novità di questa espansione, una buggy molto nervosa e divertente da guidare, capace di sfrecciare a tutto gas su asfalto, sterrato e persino erba alta, investendo alla bisogna gli zombie e fornendoci, in tutti i casi, un mezzo fondamentale per poter coprire ampie distanze in tempi relativamente brevi.

Fra vecchio e nuovo

La mappa di The Following misura praticamente il doppio rispetto a quella di Dying Light, sebbene diverse zone siano di fatto desolate, non fosse per la costante presenza di non-morti appartenenti a tutte le tipologie viste nel gioco base: lenti e veloci, militari dalla grande resistenza o agenti in tuta da decontaminazione, passando per spitter e boomer nonché per i portentosi tank.

Una cupa mezzanotte

Non a caso per confrontarsi con l'espansione bisogna disporre di un personaggio di livello diciotto o più alto, diversamente la sfida sarebbe davvero troppo ardua. I viottoli di campagna portano spesso a scoprire luoghi nascosti, magari appostamenti in cui è possibile trovare delle rivendite, nonché una parte centrale urbana in cui dar fondo al ben noto repertorio di movimenti acrobatici di cui il protagonista è capace. Anche in tale frangente l'uso del rampino si rivela fondamentale, sebbene ricorrervi finisca per sminuire il valore del puzzle solving applicato alla componente platform; mentre rimangono valide tutte le meccaniche stealth nell'approccio con i morti viventi, fattore enfatizzato anche da una delle nuove armi, la balestra, tanto letale quanto silenziosa. Abbiamo notato avamposti identici fra di loro, ma al di là di questo c'è grande varietà nei paesaggi di The Following, un design convincente che rimane sempre al servizio del gameplay, e che da questo punto di vista porta avanti l'ottimo lavoro fatto con il titolo originale.

Insieme è meglio

Come evidenziato nel nostro provato, Dying Light: The Following include una serie di sfide con protagonista proprio la buggy, da affrontare sia in single player che nel già collaudato multiplayer cooperativo. Rimane valida tutta una serie di accorgimenti per impedire comportamenti scorretti o solitari da parte degli altri utenti (vedi la possibilità di condividere o meno il veicolo), ma come sempre la migliore esperienza possibile potrà essere garantita solo da un minimo di organizzazione con gli amici.

Altrimenti ci arrabbiamo

L'introduzione della buggy rilancia un'attenzione per il bottino che, nelle prime fasi, diventa quasi maniacale. La vettura si deteriora esattamente come gli strumenti del nostro arsenale, può essere potenziata nelle componenti meccaniche ed elettroniche, ma va necessariamente riparata quando i danni da impatto cominciano a farsi gravi.

Una cupa mezzanotte

Trovarsi a corto di viti in tale frangente si rivela una disgrazia, e infatti abbiamo passato un bel po' di tempo a ripetere una delle prime missioni proprio perché l'auto rimaneva danneggiata al caricamento del checkpoint, impedendoci di sfrecciare verso il nostro obiettivo rispettando un conto alla rovescia. Presa coscienza delle esigenze di manutenzione del veicolo, nonché della necessità di rifornirlo costantemente di carburante (sebbene non si rimanga mai a secco), dovremo sovente fermarci lungo la strada per cercare nei veicoli abbandonati i componenti e la benzina che ci servono per poter proseguire in tranquillità. Gli upgrade più spettacolari, su tutte il montaggio di armi come mine, lanciafiamme o lame, si concretizzeranno secondo i termini di un albero di abilità inedito, "guida", che potremo sbloccare portando a termine piccole sfide mentre giriamo per la mappa. Non aspettatevi tuttavia di poter trasformare la buggy in un blindato, men che meno di riuscire a farlo prima della fase finale dell'avventura, che vi terrà impegnati per una quindicina d'ore laddove decidiate di non cimentarvi con tutte le quest facoltative.

Prestazioni e resa visiva

L'ambientazione di The Following apriva a tante nuove possibilità, ma anche al rischio di scadere nel generico. Techland, per fortuna, se l'è cavata molto bene, riuscendo a disegnare uno scenario convincente, diluito nei contenuti per ovvi motivi ma accattivante grazie alle sue tante sfaccettature, dalla già citata sezione urbana alle montagne e alle grotte, passando per il picco in cui si trova il santuario della Madre.

Una cupa mezzanotte

C'è davvero tanto da esplorare, sia a piedi che in auto, e la resa della vegetazione ci è sembrata ottima, complici gli effetti che costantemente "bagnano" la visuale o ci abbagliano. Una delle sequenze più evocative l'abbiamo però sperimentata di notte: essendoci attardati nel tragitto fra una missione e l'altra, con il buio incombente, abbiamo deciso di rintanarci nell'alto di una torre da caccia e di attendere lì le prime luci dell'alba, osservando i mutamenti dinamici della luce e del clima. A un certo punto una pioggia improvvisa ha tempestato le lande, illuminandole di lampi, mentre in lontananza i Notturni emettevano il loro inconfondibile verso. Quante volte capita, in un videogame, di avere davvero paura dell'ignoto? Sul fronte delle prestazioni, la versione PC da noi testata si è comportata molto bene, aggrappandosi ai sessanta frame al secondo a 1080p, con tutti gli effetti al massimo (tranne le ombre) e con la sincronia verticale attivata, senza mai un'incertezza, neppure durante le fasi più frenetiche e veloci. Certo, su determinate regolazioni non sono stati fatti passi in avanti rispetto all'edizione originale di Dying Light, e infatti figura sempre un non meglio identificato antialiasing ad ammorbidire i contorni dei modelli poligonali. Il comparto sonoro vanta peraltro un ottimo doppiaggio in italiano, con ben poche sbavature.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 10

Requisiti minimi

  • Processore: Intel Core i5 2500, AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560, AMD Radeon HD 6870
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Hard disk: 40 GB di spazio libero
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 8.1 a 64 bit

Requisiti consigliati

  • Processore: Intel Core i5 4670K, AMD FX 8350
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780, AMD Radeon R9 290
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Hard disk: 40 GB di spazio libero
  • Sistema operativo: Windows 7, Windows 8, Windows 8.1 a 64 bit

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (34)
9.1
Il tuo voto

The Following si pone come un'espansione di grande valore per Dying Light, in grado di aggiungere ulteriori elementi di interesse a un prodotto già di per sé validissimo. La trama, che ruota attorno alla misteriosa setta del sole, si dipana in maniera forse un po' essenziale, ma lascia allo stesso tempo uno strascico di piccole storie che provvedono a impreziosire la componente narrativa. Vera protagonista del pacchetto, la buggy si rivela infine una novità indovinata e resa alla perfezione nella sua fisicità, aprendo a nuovi percorsi di crescita grazie alle abilità a essa legate.

PRO

  • Mappa ampia e sfaccettata
  • Ottima l'introduzione della buggy
  • Una nuova campagna duratura e coinvolgente

CONTRO

  • Comparto online da verificare a server pieni