"Devi uccidere il mostro e salvare il regno! Sei la nostra ultima speranza, buona fortuna!" Questa la stringata presentazione che introduce Journey Below e lascia ben intendere lo spirito spartano che caratterizza tutto il gioco di Ravenous Games. Con cotanto background, non stupisce che in questa sorta di dungeon crawler si debba, essenzialmente, solo saltare e attaccare i nemici con il giusto tempismo.
Il gioco è in effetti un ibrido tra le caratteristiche tipiche dell'action RPG roguelike e l'endless runner, o meglio una declinazione di quest'ultimo genere all'interno di una cornice che lo inquadra nell'ambito degli RPG, in qualche maniera. Non bisogna farsi tradire dalle apparenze: Journey Below è semplice come concept e meccanica ma non semplicistico nella sua realizzazione. In effetti, l'intrinseca limitazione di un sistema di controllo che consente solo di saltare e attaccare, mentre il movimento del personaggio principale è automatico e cambia direzione con la collisione di qualsiasi ostacolo, introduce in verità uno studio piuttosto attento al level design, in maniera da creare una sfida che possa risultare interessante e impegnativa ma anche bilanciata, in un contesto così basilare. È questo equilibrio che rende Journey Below godibile, in fin dei conti, derivato anche dalla scelta di non affidarsi alla generazione casuale dei livelli - una volta tanto - e di fornire al contrario un'esperienza di gioco volutamente limitata nel suo svolgimento, con una quantità di schemi da completare prefissata. Si tratta infatti di procedere per 12 livelli a difficoltà progressiva avanzando nell'esplorazione della grande caverna che fa da scenario all'azione, fino allo scontro con il suddetto mostro finale che rappresenta la conclusione dell'esperienza di gioco, o almeno della sua versione principale.
Journey Below è un interessante esperimento di ibridazione tra roguelike ed endless runner
Sempre più giù
L'idea principale dello scendere sempre più in fondo nella caverna alla guida di un personaggio che non si può fermare ricorda in parte il concetto alla base dell'ottimo Downwell, diventato un vero e proprio cult nell'ambito indie e mobile, ma il paragone tra i due titoli si ferma perlopiù a questo punto di contatto ideale, perché le situazioni di gioco e la meccanica del gameplay risultano poi piuttosto differenti.
Ci sono degli elementi ruolistici in Journey Below che assumono una grande importanza nel gioco, e sono concentrati soprattutto al termine di ogni livello, con la scelta offerta al giocatore di far evolvere il protagonista con l'acquisizione di vari perk cumulativi (attacchi più potenti, ulteriori cuori, accumulo ulteriore di punti etc.) che modificano sostanzialmente l'efficienza del cavaliere. Il problema è che con la morte di questo, ovvero quando si subiscono tanti danni da azzerare la barra dei cuori, il game over cancella qualsiasi progresso fatto fino a quel momento costringendoci a ripartire da zero. Il classico principio del roguelike, insomma, con il gioco che ci costringe a tentare la progressione all'interno dei 12 livelli in un'unica e intensa partita fino allo scontro finale. È chiaramente un gioco limitato in termini di longevità, anche se l'introduzione del complesso sistema di raccolta punti con moltiplicatori annessi e le classifiche online possono mantenere alta l'attenzione anche dopo aver concluso la storia una o più volte, ma certo bisogna dimostrare un attaccamento notevole. A rimarcare lo stile semplice e privo di fronzoli anche la veste grafica di Journey Below, che come si conviene ormai a produzioni di questo tipo presenta la classica caratterizzazione stilizzata in pixel ispirata ai giochi dell'epoca 8-bit, anche in questo caso semplice ma di sicuro impatto positivo.
Conclusioni
Un gioco che richiede sostanzialmente solo di saltare e attaccare è facile che sia anche semplice al livello strutturale, e così è Journey Below, in grado di catturare da subito ma anche di aver poco da offrire dopo qualche ora di gioco. Il meccanismo della crescita del protagonista attraverso i perk funziona bene fin quando non ci si rende conto che le scelte in verità sono poche, così come limitati sono anche i livelli che compongono la storia. Tuttavia, finché dura è un gioco piacevole e coinvolgente ed è facile pensare che nel prossimo futuro anche i problemi della varietà e della quantità dei livelli potrebbero essere risolti attraverso DLC. In ogni caso, ci sentiamo di premiare questa interessante variazione sul tema dell'endless runner, anche per via dell'innegabile impegno messo dagli sviluppatori nello studio del level design.
PRO
- Buono il mix tra endless runner, action RPG e roguelike
- Level design ben calibrato in accordo coi controlli
- Buoni i sistemi di progressione e raccolta punti
CONTRO
- Dopo poche ore ha mostrato tutto quello che ha da offrire
- La personalizzazione del protagonista è limitata
- Piuttosto corto se non ci si fa prendere dalla corsa al punteggio