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Notte criminale

Late Shift si propone come il nuovo riferimento dei film interattivi?

RECENSIONE di Dario Rossi   —   30/04/2017

Chi ricorda i famosi librogame degli anni ottanta? Il desiderio di una narrativa interattiva ci porta molto indietro con gli anni, con i primi esperimenti nati per scopi principalmente educativi piuttosto che ludici, mentre il mondo dei videogiochi ha mosso i primi passi sfruttando la tecnologia laserdisc. Fanno parte di questa categoria titoli come Dragon's Lair e Space Ace, che però sfruttavano a proprio vantaggio la natura di film di animazione, o il vecchio Night Trap per SEGA CD. In questo caso però, il limite imposto dal media ridimensionava l'ambizione dei prodotti, tanto che si è preferito negli anni investire nella grafica tridimensionale. Per definizione squisitamente pratica, oggi consideriamo un film interattivo un prodotto che fa grande leva sulla sceneggiatura e un abbondante utilizzo di cutscene. La neonata CtrlMovie ha però deciso di recuperare bruscamente la vecchia scuola di pensiero, adattandola al presente grazie alle moderne tecnologie. Late Shift è il risultato di questa decisione, un vero e proprio film girato con attori in carne e ossa, qualitativamente paragonabile a una serie televisiva di medio budget, dove il giocatore stabilisce l'evoluzione della storia prendendo le decisioni nei vari bivi proposti, ovvero l'unica occasione in cui ha il modo di interagire effettivamente con il prodotto.

Late Shift potrebbe essere l'inizio di una nuova era per i film interattivi

Ero solo un parcheggiatore

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Il primo aspetto a colpire di Late Shift e l'affinità con il media a cui si ispira. Nei videogiochi siamo ormai assuefatti ad approssimazioni più o meno pesanti sul comparto narrativo e la messa in scena, in virtù di tutta la parte giocata, ma il titolo CtrlMovie non scende a compromessi in tal senso: è un film, realizzato anche abbastanza bene, con attori credibili e una sceneggiatura intricata, l'impressione iniziale è di aver avviato Netflix per sbaglio, e se sia il caso di cercare un telecomando piuttosto che il controller. La lunga e suggestiva introduzione mostra una panoramica di una Londra convulsa e attiva, mentre la voce fuori campo del protagonista ci spiega che la vita è fatta di decisioni in grado di cambiare un'intera esistenza, tracciando un chiaro parallelo col media videoludico, ed è già nel corso di questi pensieri iniziali che abbiamo la possibilità di prendere qualche piccola decisione, apparentemente innocua, prima dell'arrivo della schermata del titolo. Un particolare che salta subito all'occhio è che la scena non si ferma mai, il giocatore ha un tempo limitato, scandito da un timer, per scegliere una risposta che influenzerà lo snodo narrativo. Allo scadere del tempo, se non viene presa una decisione sarà il gioco stesso a farlo, modificando ulteriormente la trama. Questo sistema contribuisce quindi alla fluidità del film, interrotta solo da piccoli rallentamenti in occasione del cambio scena dopo uno snodo. Come detto, questa è l'unica occasione in cui il giocatore ha modo di interagire col prodotto, non c'è un inventario o un vero menu opzioni (anche se è possibile mettere in pausa), una struttura essenziale che riesce a spingere al meglio la formula film, arricchita dal fatto che siamo noi a deciderne l'evoluzione. Il protagonista è uno studente che lavora part time come parcheggiatore notturno, la sua vita è caratterizzata da una meccanica e tediosa routine, ma nel corso di una notte la sua vita cambierà completamente in seguito a una serie veramente incredibile di eventi. Tutto nasce dal furto di un auto...

Scelte

I numeri di Late Shift sono di tutto rispetto, il regista ha preparato una quantità di materiale sufficiente per una intera stagione televisiva: oltre quattro ore di girato come database per l'evoluzione della storia, che si dipana però effettivamente su una durata massima di novanta minuti, e 180 scelte differenti. Questo comporta una grande varietà di situazioni, anche location, in quanto gli scenari possono variare in base all'evolversi della vicenda, il tutto portando a sette finali differenti. In sostanza è possibile terminare la storia in meno di quaranta minuti, appena superata la prima parte, strutturalmente più lineare proprio per gettare le basi della vicenda.

Notte criminale
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Ovviamente è difficile scendere nei particolari senza rischiare spoiler, vi basti sapere che il nostro protagonista viene coinvolto suo malgrado in una rocambolesca impresa criminale, e dovrà gestirne le conseguenze dividendosi tra una pericolosissima dinastia cinese, la polizia e una improbabile relazione amorosa, anche se in questo caso le scelte prese si rivelano fondamentali. Tutto questo è solo l'inizio degli innumerevoli intrighi che ci aspettano, e che dobbiamo scoprire analizzando i particolari della trama. La soluzione migliore non è necessariamente la più ovvia, e per arrivare al finale più soddisfacente occorre una serie di intuizioni cruciali e anche sorprendenti. Ci ha stupito in tal senso la cura riposta verso bivi apparentemente inconcludenti, ma che invece hanno modo di influire pesantemente nell'economia della storia. La scelta di propendere per un action thriller piuttosto che generi maggiormente affini a una struttura dinamica, come un horror, porta benefici non immediatamente percepibili: se la prima visione risulta piuttosto lineare, con un ritmo inizialmente blando ma una buona ripresa centrale e conclusiva, è nelle partite successive che inizia il divertimento, sfruttando le informazioni acquisite in precedenza, e non ancora scoperte dal protagonista, per calibrare uno sviluppo maggiormente proficuo. Non è certo la prima incursione in un cinema "ludico", abbiamo visto la stessa struttura nel film tedesco Lola Corre di Tom Tywker, scatenata pellicola che vedeva l'attrice Franka Potente (Lola, appunto) rivivere più volte uno specifico arco temporale della storia, sfruttando un punto di salvataggio narrativo e mantenendo l'esperienza acquisita per risolvere una situazione disperata. I riferimenti filmici di Late Shift sono comunque molti, spaziando dal Fuori orario di Martin Scorsese e una evidente ammirazione per registi inglesi come Sam Mendes e Matthew Vaughn, sono diverse infatti le analogie rispettivamente con Spectre e The Pusher. Il cast vede Joe Sowerbutts vestire molto bene i panni del protagonista Matt, accompagnato dal fascino orientale di Haruka Abe e quello più anglosassone di Lily Travers (Io prima di te). La regia è di Tobias Weber.

Obiettivi Xbox One

Per conquistare i 1000 punti giocatore di Late Shift e i 20 obiettivi dovrete riuscire a sviscerare nella sua interezza l'intreccio di Late Shift, inclusi i suoi sette finali, ma anche decisioni antitetiche che ovviamente vi obbligheranno a ritornare più volte sulla stessa sequenza.

Più film che videogioco

Nonostante la qualità tecnica sia altalenante, tra qualche scena riuscita, altre più funzionali e un cast sufficiente che trova nel protagonista l'elemento più convincente, Late Shift funziona veramente come un film, con un effetto generale piuttosto impressionante e un ottimo senso di coinvolgimento, aiutato dalla scelta di non fermare mai l'azione. Alcune scelte non sono affatto semplici, il tempo per prendere una decisione risulta esiguo e ci troviamo anche di fronte ad alcuni dilemmi morali in grado di mutare in modo drastico la storia e il destino di Matt. Come detto è anche possibile terminare il gioco in tempo record e con epiloghi disastrosi, tutto dipende dalla nostra capacità di leggere i tanti particolari dell'intreccio, anche se ovviamente non manca una componente "trial & error" funzionale anche ad allungare l'esperienza generale. Il problema più fastidioso che abbiamo riscontrato è legato probabilmente a imposizioni di budget, nonostante il prodotto sia abbastanza curato, alcune scene presentano un mixing audio deficitario che impedisce di comprendere i dialoghi, in queste occasioni il volume della musica e gli effetti risulta eccessivo, fino a coprire le voci degli attori. Per fortuna la presenza dei sottotitoli in italiano (l'audio è in inglese) scongiura un difetto che avrebbe potuto rovinare seriamente il titolo. Ribadiamo i già citati, sporadici rallentamenti e perdita di sincronia in occasione dei vari snodi, provocati probabilmente dal caricamento del flusso dati in alta definizione, non è niente di particolarmente grave, ma a volte risulta fastidioso. Rivedere intere sequenze per cercare lo snodo più adatto può rivelarsi infine un'operazione tediosa, non c'è modo infatti di ricominciare il gioco da un preciso capitolo, ma si è costretti ogni volta a vivere interamente il film.

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Multiplayer.it
8.0
Lettori (11)
8.0
Il tuo voto

È difficile valutare Late Shift come un videogioco, considerando quanto poco è concesso al giocatore in termini di interazione. I suoi limiti sono però anche la sua forza principale. Se volete vivere un vero film dinamico e ben sceneggiato, dove siete voi a decidere sviluppi e conseguenze, il prodotto CtrlMovie risulta affascinante e a suo modo unico, al netto di qualche problema tecnico. Nonostante tutto, potrebbe rappresentare un nuovo inizio per il genere.

PRO

  • Buona sceneggiatura, con citazioni e diversi colpi di scena
  • Un vero e proprio film
  • Molte variabili e sette finali differenti

CONTRO

  • Qualche rallentamento nei cambi di scena
  • Problemi nel mixing audio
  • Interazione ai minimi termini