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Luoghi comuni

Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! è satira genuina o l'ennesimo racconto basato su luoghi comuni?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   30/05/2017

Durante l'epoca del colonialismo erano estremamente popolari i romanzi d'avventura dalla forte connotazione antropocentrica. Di fronte a trame differenti, la struttura di questi racconti era sempre molto simile: un (super) uomo occidentale incontrava dei selvaggi e, in qualche modo, li civilizzava. Alcuni si lasciavano assoggettare senza opporre resistenza, mentre altri, i cattivi, si opponevano al conquistatore. I primi solitamente venivano connotati con caratteri remissivi e virtuosi, mentre i secondi erano proni a compiere ogni genere nefandezza: dai sacrifici umani al cannibalismo, passando per stupri, magia nera e quant'altro. Ovviamente era raro che racconti simili nascessero da esperienze dirette. Nella maggior parte dei casi gli scrittori partivano da resoconti di viaggio, mescolandoli a luoghi comuni e leggende, per arrivare a scrivere storie che rispettassero esattamente le aspettative del pubblico.

Queste due ragazze ci controlleranno per tutto il gioco
Queste due ragazze ci controlleranno per tutto il gioco

Stay! Democratic People's Republic of Korea! fa qualcosa di simile: cercando di raccontare la vita in Corea del Nord, ci mette nei panni di un turista americano che va a fare visita a due suoi amici di penna. Arrivato sul posto dopo diverse peripezie, scopre che in realtà si tratta di due ragazze, oltretutto arruolate nell'esercito, che lo portano in una caserma fuori dalla capitale coreana Pyongyang. Le due hanno il compito di controllarlo e fargli visitare la nazione, conducendolo a vedere alcuni dei suoi luoghi più caratteristici. Purtroppo sin dalle prime battute è chiaro dove lo sviluppatore voglia andare a parare, dato che il protagonista si approccia con uno sgradevole senso di superiorità a ogni situazione.

Escursionismo

Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! è una visual novel classica, con sfumature da simulatore di appuntamenti. Quindi si legge molto testo e, di tanto in tanto, si fanno delle scelte. L'obiettivo nemmeno troppo velato è di avere una relazione con una delle due ragazze, facendole innamorare. L'unica variante rispetto alla formula standard del genere è la presenza di una mappa che ci consente di scegliere quali attrazioni turistiche visitare in compagnia di una delle due (mai insieme). In totale i luoghi raggiungibili sono sei (sette se consideriamo la location finale), ma nel corso di una partita se ne possono selezionare solo tre. Tra un'escursione e l'altra ci sono anche delle sequenze che si svolgono in caserma e che solitamente vedono coinvolti tutti i personaggi. A livello d'interfaccia il titolo di DEVGRU-P presenta il classico box di testo nella parte bassa dello schermo, con ai lati le opzioni disponibili durante la lettura (salvataggio, avanzamento veloce del testo, tasto skip e così via).

I fondali sono la parte più interessante del gioco
I fondali sono la parte più interessante del gioco

Da questo punto di vista Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! non si comporta in modo differente da quello della maggior parte delle visual novel, anche se, sinceramente, l'interfaccia non è gradevolissima e avremmo preferito che fosse meno visibile durante le fasi di lettura. Fortunatamente è possibile celarla alla bisogna, così si possono ammirare i bei disegni dei personaggi, con le ragazze che assumono pose differenti per sottolineare i loro stati d'animo, e dei fondali. Questi ultimi sono l'elemento più interessante del gioco, quantomeno a livello culturale, trattandosi di immagini iconiche della Corea del Nord. Certo, sono assimilabili a delle cartoline, ma danno un forte supporto all'atmosfera e aiutano a inquadrare meglio il racconto. Male, male, male le musiche, davvero bruttine e poco adatte alla storia raccontata. Il mondo delle visual novel ci ha abituato a ben altre colonne sonore. Quella di Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! sembra essere composta da brani stock che non seguono mai i toni del racconto e che anzi, spesso cozzano con esso. Probabilmente è il lato peggiore dell'intera produzione.

Il punto di vista

Ma torniamo alla narrazione. Il dialogo tipo di Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! è composto secondo uno schema che si ripete per l'intera storia: le ragazze esaltano qualche aspetto della Corea del Nord, o fanno riferimenti entusiasti al glorioso leader, ossia la macchietta Kim Jong-un, senza colpire particolarmente il protagonista, che sottolinea come in realtà ciò che dicono sia sbagliato e che l'alternativa che tanto odiano, il capitalismo, sia in realtà migliore (abbiamo i supermercati pieni, l'elettricità sempre disponibile, la libertà di parola e così via). Ora, a noi non interessa dare giudizi politici sulla situazione nord coreana, perché ci rendiamo conto che, dall'esterno, conosciamo davvero poco di quella nazione (come di molte altre, del resto). Ovviamente abbiamo un nostro punto di vista, ma non lo consideriamo particolarmente interessante o approfondito. Certo, lo sappiamo che su internet non è d'uso trattenersi dal parlare di ciò che non si conosce (ci si diventa anche webstar in questo modo), ma non saremo noi ad alimentare la barbarie collettiva cercando di ridurre una situazione complessa e drammatica, vissuta da milioni di persone, a poche parole da bar sport.

Ovviamente non mancano le scene ammiccanti
Ovviamente non mancano le scene ammiccanti

Forse è proprio per questo motivo che i toni di Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! ci sono sembrati così sgradevoli: perché nascono da una serie di luoghi comuni spacciati per verità assolute, che mettono in contatto i due mondi partendo da un senso di superiorità che si esprime nel mondo più violento e scontato possibile, culminando nell'atto di sottomissione culturale definitivo, simboleggiato dall'accoppiamento / inseminazione. Non per niente fallire nella seduzione delle ragazze porta al finale peggiore, che di fatto condanna tutti i personaggi, civilizzatore compreso. Con questo non vogliamo affermare che non si dovrebbe fare satira sulla Corea del Nord, anche se in realtà fatta da noi è più un atto di propaganda che un modo per diffondere consapevolezza e attaccare il potere (l'unico, vero oggetto della buona satira), ma solo che la satira di Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! è pessima e non smuove di un millimetro le convinzioni già ben sedimentate del suo pubblico. Paradossalmente non è nemmeno efficace in senso inverso, perché non tocca i nodi più controversi del regime di Pyongyang. Insomma, complessivamente è sterile e inefficace. Oltretutto, capito lo schema generale, l'intero racconto diventa noiosetto da leggere, al punto che all'ennesima contrapposizione dialettica tra occidente e dittatura comunista, viene voglia di saltare il testo... non è un bel complimento per un gioco incentrato completamente sulla lettura.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows XP o successivo
  • Processore Pentium 4 1.7 GHz
  • 128 MB di RAM
  • Scheda video Qualsiasi chip integrato
  • 2 GB di spazio su Hard Disk

Requisiti consigliati

  • Processore Qualsiasi cosa più potente di un Pentium 4 1.7 GHz
  • 129 MB di RAM
  • Scheda video Una qualsiasi

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 9,99 €
Multiplayer.it
4.0
Lettori (3)
7.8
Il tuo voto

Rimane poco da dire su Stay! Stay! Democratic People's Republic of Korea! e niente di troppo positivo. Esistono visual novel molto migliori, anche tra le commedie sexy, con testi scritti meglio e disegni migliori, ma non è questo il punto. Qui il problema più importante è di aver fallito completamente il colpo: voleva essere un gioco satirico contro un regime dittatoriale, ma si è ridotto a essere una raccolta di luoghi comuni che potete trovare discussi e approfonditi su qualsiasi forum di esperti di politica internazionale con la terza media.

PRO

  • I disegni sono ben fatti

CONTRO

  • Testi banali
  • Storia piena di luoghi comuni
  • Colonna sonora orrenda
  • Interfaccia visivamente ingombrante