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Vincere la paura del buio nella recensione di Yomawari: Midnight Shadows

Una particolare ma interessante avventura horror dal Giappone

RECENSIONE di Davide Spotti   —   27/10/2017

Lo scorso anno, proprio in questo periodo, pubblicavamo la recensione di Yomawari: Night Alone, particolare survival horror per PC e PlayStation Vita ideato dalla sviluppatrice Yu Mizokami in collaborazione con Nippon Ichi Software. Intriso di riferimenti alla mitologia orientale, il titolo basava il proprio impianto concettuale sull'ancestrale paura del buio che solitamente si prova in tenera età, mettendoci nei panni di una minuta e indifesa bambina. Ebbene, esattamente dodici mesi più tardi Yomawari: Midnight Shadows riparte da quelle basi raccontando una nuova storia che intreccia i destini di altre due giovani protagoniste, per la prima volta anche su PlayStation 4.

Storia di un’amicizia

La piccola Yui ha appena imparato a conoscere il mondo, eppure la vita è già stata sufficientemente dura nei suoi confronti. Prima la perdita del padre, poi quella del cagnolino Kuro al quale si era affezionata così tanto, e ora quel senso di solitudine sapendo che Haru, la sua migliore amica, molto presto cambierà città e forse un giorno si dimenticherà di lei. Lo spettro della solitudine è difficile da accettare, ma Yui decide lo stesso di trascorrere un'ultima serata a fianco della sua compagna di giochi. Insieme decidono di dirigersi in cima alla montagna che sovrasta la piccola cittadina, dove hanno in programma di assistere a uno spettacolo pirotecnico. Quando i fuochi terminano e le due bambine si stanno incamminando verso casa mano nella mano, una voce sinistra le fa esitare sul da farsi. Yui vuole andare a controllare da sola e suggerisce ad Haru di nascondersi in un cespuglio in attesa del suo ritorno. Come è facile intuire le cose non andranno affatto per il verso giusto e le strade delle due ragazzine si separeranno in circostanze misteriose.

Vincere la paura del buio nella recensione di Yomawari: Midnight Shadows

L'incipit narrativo è funzionale alla rinnovata struttura di gioco che delinea Midnight Shadows rispetto al predecessore. Haru si metterà alla ricerca dell'amichetta scomparsa, ma in determinate fasi del racconto il giocatore vestirà anche i panni di Yui, nel tentativo di intuire cosa stia accadendo e dove sia effettivamente finita la bimba. Proprio come accadeva in Yomawari: Night Alone, bisognerà esplorare la mappa della città nel bel mezzo della notte, armati solo di una torcia, cercando di eludere le pericolose presenze che si celano nelle tenebre. Quel senso di incombenza e angoscia che avevamo già sperimentato, viene anche in questo caso trasmesso dall'input sonoro delle pulsazioni cardiache - trasmesse con efficacia dalla vibrazione del DualShock 4 - che si possono percepire quando una minaccia si nasconde nei paraggi. Quando le entità iniziano a inseguire le protagoniste per ucciderle, le pulsazioni diventano sempre più forti e incessanti, limitando ulteriormente la capacità di movimento del fruitore. Anche in questo caso non si ha a che fare con barre di energia o punti vita: un colpo equivale a morte certa e obbliga a ripartire dal checkpoint più vicino. Dal momento che Yui e Haru sono sostanzialmente indifese, il principale strumento a propria disposizione prevede un'oculata gestione dei movimenti, affidata all'indicatore della stamina che appare nella parte bassa dello schermo. In alternativa si può decidere di spegnere la torcia e di muoversi a piccoli passi per non farsi individuare. Gli unici oggetti che si possono adoperare per acquisire un po' di vantaggio sono dei sassi o degli aeroplanini di carta recuperati da terra, che in certi casi servono a distrarre le entità che si materializzano lungo la via. All'occorrenza è ancora possibile rifugiarsi in luoghi sicuri come cespugli, scatoloni o armadietti, in attesa che all'esterno la situazione torni tranquilla, almeno in apparenza.

Vincere la paura del buio nella recensione di Yomawari: Midnight Shadows

Trofei PlayStation 4

Box Trofei: Yomawari: Midnight Shadows propone 34 Trofei, tutti segreti ad eccezione del Platino. Alcuni sono strettamente legati al completamento della storia, altri vengono sbloccati dopo aver reiterato determinate azioni. Viene ad esempio tenuto il conto del numero di volte che si muore, del numero di volte che ci si è nascosti e così via.

Il pericolo si annida dove meno te lo aspetti

Rispetto a Yomawari: Night Alone, la principale novità di questa nuova avventura riguarda l'introduzione di una serie di livelli ambientati all'interno degli edifici, che si alternano senza soluzione di continuità alle sequenze vissute per strada. Ben presto ci si rende conto che questa contrapposizione ha giovato all'esperienza nel suo complesso, garantendo un discreto passo in avanti rispetto alle sensazioni monolitiche che ci aveva trasmesso la precedente avventura. La presenza di due personaggi e una migliore contestualizzazione delle situazioni che si verificano contribuiscono a mantenere vivo l'interesse e la curiosità del giocatore più a lungo. Le fasi al chiuso prevedono di base la fuga dalle presenze oscure, ma gli approcci e le azioni da compiere si rivelano più varie e ben delineate. Pur essendo raddoppiata di dimensioni, la struttura della mappa si è mantenuta sostanzialmente immutata: proseguendo un passo dopo l'altro nell'attività di ricerca si riescono a individuare nuove strade e ci si può fare un'idea un po' più precisa dei luoghi che si stanno attraversando. Anche l'aspetto dello scenario non mostra grosse varianti, ripartito ancora tra le normali strade del centro abitato e le zone boscose situate ai bordi della mappa.

Vincere la paura del buio nella recensione di Yomawari: Midnight Shadows

Di nuovo è possibile salvare la partita raggiungendo una delle piccole statue disseminate per il territorio, che vanno attivate investendo delle monete. Contestualmente ci si può teletrasportare da un punto nevralgico all'altro per evitare di ripercorrere inutilmente le zone già esplorate a fondo. Ciò nondimeno non mancano alcune differenze anche su questo versante; rispetto a prima è aumentato il numero di monete che può essere recuperato da terra, perciò non si rischia di rimanere a secco quando si arriva in prossimità di un salvataggio. Al contempo sono stati introdotti semplici ma efficaci indizi utili a indirizzare il giocatore in un senso o nell'altro. Più nello specifico, la presenza di corvi sulla strada è indice che ci si sta spostando nell'area corretta, mentre nelle fasi al chiuso la medesima funzione viene svolta dai ratti. In vari momenti della storia interviene anche il simpatico cagnolino Chaco, che va seguito per accedere alle fasi successive del racconto. Al di là delle modifiche e dei miglioramenti apportati, Yomawari: Midnight Shadows rimane ancora orientato verso dinamiche "trial and error". Sovente bisogna avere la pazienza di imparare i percorsi più favorevoli e soppesare la strategia più idonea al superamento di ogni pericolo, tenendo presente che se una determinata minaccia sembra insormontabile è solo perché non ci si sta muovendo verso la meta corretta. L'atmosfera silenziosa di Night Alone si è mantenuta inalterata; la deliberata assenza di una colonna sonora permette di esaltare i rumori ambientali, per questo è particolarmente indicato giocare indossando un paio di cuffie. Il rumore dei passi, le pulsazioni cardiache sempre più frenetiche e i suoni sordi delle creature sono infatti più che sufficienti a provocare reazioni emotive nel giocatore. Si conferma inoltre l'assenza della localizzazione in italiano, sebbene i testi siano molto basilari e non richiedano una conoscenza approfondita della lingua per essere compresi.

Conclusioni

Versione mostrata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store
Prezzo 29.99 €
Multiplayer.it
7.8
Lettori (6)
7.3
Il tuo voto

Yomawari: Midnight Shadows riesce a migliorare l'esperienza precedente con un'azzeccata alternanza delle attività da portate a termine. Lo spirito deduttivo che qualificava Yomawari: Night Alone è rimasto immutato anche in questa nuova avventura, ciò nondimeno l'esperienza di gioco si è rivelata più bilanciata e interessante da seguire fino al suo epilogo. Detto questo, è essenziale tenere ben presente che stiamo parlando di un'opera di nicchia, concepita per chi apprezza un approccio di natura horror molto compassato, dove le strategie elusive e il ragionamento hanno la predominanza assoluta. Se è questo che andate cercando, non rimarrete delusi.

PRO

  • Efficace nel generare ansia e apprensione
  • Alternanza tra le fasi esplorative per le strade e quelle negli edifici
  • Migliora il primo capitolo sul piano narrativo

CONTRO

  • Non particolarmente longevo
  • A tratti è ancora frustrante