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La recensione di Radiant Historia

Uno dei migliori JRPG degli ultimi anni arriva finalmente anche in Europa in versione riveduta e corretta per Nintendo 3DS

RECENSIONE di Christian Colli   —   17/02/2018

Giudicare i remake e le conversioni non è una cosa facile come sembra: bisogna esaminare vari fattori, contestualizzando la nuova proposta nel mercato in cui si colloca, senza aggrapparsi al momento in cui uscì originariamente. Può succedere che il remake o la conversione di un grande titolo possa ricevere una valutazione diversa rispetto a quella originale: è il caso di questa edizione di Radiant Historia, che arriva per la prima volta, in Europa, col sottotitolo Perfect Chronology. Il JRPG firmato Atlus, che ruota tutto intorno ai viaggi nel tempo, è uscito nel 2010 in Giappone e ha saputo distinguersi in una libreria - quella del Nintendo DS - che straripava di giochi di ruolo nipponici grazie a una trama intelligente e a un gameplay curato. Dobbiamo ammettere che la scelta di convertirlo adesso, in quello che potremmo definire il momento del tramonto per il Nintendo 3DS, un po' ci ha stupiti, ma come si suol dire... meglio tardi che mai.

Chi ha tempo non aspetti tempo

È importante sottolineare che Radiant Historia: Perfect Chronology non è un remake, ma una conversione migliorata sotto diversi aspetti tra i quali, tuttavia, non spicca quello tecnico. Se sulla splendida colonna sonora composta da Yoko Shimomura (Kingdom Hearts, Final Fantasy XV) si sprecano le lodi, lo stesso non si può dire per il comparto grafico che è rimasto sostanzialmente invariato e ricorda in maniera prepotente le sue origini, che erano già decisamente "vecchia scuola" ai tempi del lancio originale. Non che ci sia nulla di male in quel bitmap coloratissimo e animato con cura che si mescola con gli scenari poligonali, ma forse sarebbe stato opportuno rilavorare quantomeno sugli effetti grafici, specialmente in combattimento, che apparivano già piuttosto antiquati nel 2010. Atlus, dal canto suo, si è premurata di sostituire le illustrazioni che raffigurano i vari personaggi durante i dialoghi: i nuovi artwork in alta risoluzione di Masaki Hirooka non sono male, ma sfortunatamente ci sono sembrati un po' troppo generici e la matita del precedente disegnatore, Hiroshi Konishi, forse si adattava meglio alle atmosfere del gioco. Mal che vada, è possibile scaricarli come DLC a pagamento... scelta che, in tutta franchezza, abbiamo trovato agghiacciante.

La recensione di Radiant Historia

Sul fronte del gameplay, invece, lo sviluppatore ha apportato modifiche e bilanciamenti più opportuni, ma soprattutto ha aggiunto una sottotrama completamente inedita che consente di rivisitare alcuni snodi importanti della storia per scoprire nuovi risvolti. Radiant Historia, infatti, racconta le disavventure di Stocke, una specie di agente segreto di Alistel, un regno afflitto da una progressiva desertificazione di origine innaturale che sembra essere causata dall'impero di Granorg. Durante un'importante missione, Stocke si ritrova tra le mani un libro magico intitolato White Chronicle: il nostro protagonista acquisisce così la capacità di viaggiare nel tempo e raggiungere certi momenti cruciali della storia, in cui una scelta piuttosto che un'altra può comportare un'evoluzione totalmente diversa degli eventi. Accompagnato da una banda di accattivanti e ben delineati comprimari, Stocke dovrà viaggiare avanti e indietro tra le linee temporali per impedire che la guerra giunga a un epilogo catastrofico. In altre parole, potremmo dover tornare indietro nel tempo per salvare un determinato personaggio, sdoppiando quindi la linea temporale in due percorsi: in uno sarà sopravvissuto e ci darà una mano a proseguire nell'avventura, nell'altro invece resteremo bloccati per sempre.

La recensione di Radiant Historia

Durante le nostre peregrinazioni ci imbatteremo in numerosi nemici. Le battaglie si svolgono a turni su una griglia isometrica, ma ci sono due elementi davvero peculiari che le caratterizzano. Innanzitutto, il giocatore può manipolare l'ordine delle azioni scambiando il turno di uno dei suoi personaggi con quello di un altro compagno o, addirittura, di un nemico, in modo da favorire l'esecuzione di vere e proprie combo. Inoltre, è possibile "spostare" gli avversari stessi con le abilità speciali dei nostri eroi, avvicinandoli per colpirli con un attacco ad area o separandoli per indebolirli singolarmente. In sostanza, il giocatore deve manipolare con grande attenzione sia l'ordine dei turni che il posizionamento dei nemici per trarne il massimo vantaggio; questo sistema garantisce una squisita profondità strategica a un sistema di combattimento apparentemente semplice ma molto creativo.

La recensione di Radiant Historia

Intendendo rendere questa edizione appetibile a più giocatori possibile, Atlus ha implementato tre livelli di difficoltà scimmiottando Intelligent Systems e Fire Emblem, ma il risultato lascia un po' a desiderare. Tralasciando il livello intermedio, che sarebbe quello originale, e un nuovo livello di difficoltà molto alto per i veterani e gli esperti dei JRPG, il livello Friendly avrebbe dovuto essere pensato meglio: in buona sostanza, permette di evitare qualunque combattimento semplicemente colpendo i nemici con la spada di Stocke. Se nelle altre impostazioni ciò concede l'iniziativa in battaglia, a livello Friendly il nemico semplicemente scompare nel nulla e il giocatore guadagna punti esperienza e bottini come se lo avesse affrontato sul campo. In questo modo, il giocatore che decide di ricorrere a questo stratagemma finisce col trasformare Radiant Historia in una specie di visual novel. Da una parte, si tratta di un sistema che consente di evitare i combattimenti nelle zone già esplorate, specie quando si ripercorrono alcuni snodi temporali, ma dall'altra avremmo preferito un compromesso migliore o, più semplicemente, la possibilità di cambiare livello di difficoltà in qualsiasi momento, cosa che non si può fare. In ogni caso, Radiant Historia è un titolo bilanciato e permissivo: peccato solo che non sia stato localizzato in italiano: a conti fatti, la lingua inglese potrebbe essere l'avversario più ostico per chi non la mastica bene.

La recensione di Radiant Historia

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (10)
7.8
Il tuo voto

Radiant Historia è oggi, come nel 2010, un piccolo gioiellino che gli appassionati di JRPG non dovrebbero lasciarsi sfuggire. Certo, devono essere consapevoli che il look un po' antiquato nasconde una storia avvincente e un gameplay ricco di spessore, nonché una delle soluzioni più originali in fatto di storie in cui si viaggia nel tempo. Una maggiore accortezza da parte di Atlus - e qualche ritocco in più alla grafica - avrebbe reso questa edizione assolutamente imprescindibile, ma siamo contenti che in un modo o nell'altro Radiant Historia sia arrivato pure qui, mentre il sole cala sulla libreria di Nintendo 3DS, per ricordarci ancora una volta che favolosa console sia stata.

PRO

  • Meccanica del viaggio nel tempo originale e intelligente, perfettamente integrata nel gameplay
  • Sistema di combattimento intrigante e profondo
  • Colonna sonora eccezionale, arricchita dal doppiaggio esclusivo di questa versione

CONTRO

  • A volte non è ben chiaro l'obiettivo o il "nodo" necessario a sbloccare la situazione
  • La politica dei DLC è poco condivisibile
  • Graficamente sente tutto il peso dei suoi otto anni