Il puzzle gaming ha perduto l'autorevolezza di cui godeva un tempo. Un genere celebrato ma via via soffocato dalle migliaia di cloni che si sono moltiplicati grazie al costo esiguo e a una facile popolarità. Di tanto in tanto compare però qualche rara perla che, per cura e completezza, riesce a spiccare dalla massa arrogandosi una giusta dose di merito e attenzione. COGS fa parte di questo esiguo gruppo a pieno diritto.
Ve lo ricordate il gioco dei 15? Da piccoli l'avete sicuramente avuto per le mani. Si tratta di un solitario meccanico piuttosto diffuso, almeno fino a qualche tempo fa, le cui origini risalgono alla fine del diciannovesimo secolo. Come suggerisce il nome la versione base è composta da un quadrato con quindici tasselli numerati disposti lungo quattro righe e quattro colonne. Uno spazio resta vuoto e consente di far scivolare i tasselli. L'obiettivo è quello di mettere in sequenza i numeri nel minor numero di mosse possibile. COGS ne è l'evoluzione digitale. Un tipo di evoluzione che il suo creatore, Sam Loyd, difficilmente si sarebbe immaginato nel lontano 1878.
Semplicemente complesso
Il semplice solitario immaginato da Loyd esplode nelle tre dimensioni. Il quadrato si fa rettangolo, poi si trasforma in cubo, in prisma, carretto, marchingegno. Ci sono tubi da collegare per far partire astronavi e ci sono ingranaggi da posizionare per dar vita a carillon, orologi e meccanismi di ogni sorta. Gli enigmi aumentano, uno per ogni faccia dell'oggetto, e si collegano l'uno all'altro generando schemi imponenti che non si limitano a collegare diversi piani ma si sviluppano anche in profondità. Non sono rari ingranaggi che si sviluppano su tre livelli e tubi che si snodano in orizzontale e in verticale costruendo enigmi che, almeno al primo impatto, sono in grado di spiazzare anche i videogiocatori più smaliziati.
Per nostra fortuna per cinque anni i ragazzi della Lazy 8 Studios si sono impegnati a fondo su una voce fondamentale per questo genere: la difficoltà. COGS è squisitamente bilanciato e la scelta di basarsi su un puzzle relativamente elementare ha permesso di costruirvi sopra intrecci logici complessi la cui risoluzione è appagante pur restando alla portata di tutti. La faccenda si complica quando interviene la scelta di tempo. Di tanto in tanto saremo chiamati a replicare alcune melodie concatenando alcuni ingranaggi collegati a campanelle. In questo caso la semplice logica è la base di un processo che ci chiama a correggere millimetricamente la tempistica con cui produrre una melodia. Per certi versi si tratta di una vera e propria sfida che mescola due logiche differenti ed è anche l'unico caso in cui il tipico nervosismo da puzzle game può fare capolino in COGS.
Un piccolo gioiello
Cinquanta livelli, purtroppo non molti per un puzzle game, da affrontare con calma o con i limiti, talvolta temibili, della sfida a tempo oppure con un massimo di mosse a disposizione. Ogni puzzle risolto regala da 3 a 10 ingranaggi che costituiscono la moneta con cui sbloccare le sfide successive.
Una struttura che permette di affrontare il gioco in pieno relax ma che consente anche di sfidare i propri limiti e il proprio lato masochista. Se vi trovate a corto di moneta non disperate, c'è sempre la possibilità di risolvere uno degli enigmi più vecchi per guadagnare quanto basta per procedere nel gioco. L'impianto estetico è estremamente curato e, anche se si tratta di una produzione da 10 dollari destinata a Steam, è un piacere notare l'assenza di textures riciclate e di cialtronerie giustificate dal costo esiguo. Tanto che anche un palloncino che si gonfia o una campanella che suona godono di animazioni certo semplici ma impeccabili. Legno, bronzo e ottone evocano la fantascienza d'epoca e danno vita al respiro di una rivoluzione industriale osservata dagli occhi di Jules Verne. E' sorprendente, e un pò amaro, accorgersi che c'è più atmosfera in un puzzle game di quanta se ne trovi in parecchi titoli di ultima generazione. L'audio invece è limitato. Certo i campionamenti sono perfetti e contribuiscono appieno all'atmosfera, ma sono davvero pochi. Niente da dire sul fronte colonna sonora. Una sola traccia per i menu ma anche in questo caso azzeccata e coinvolgente. Da notare in fine la localizzazione in italiano, a cura di Lockworks, che e permette una migliore fruizione da parte di tutti.
Conclusioni
COGS dona nuova linfa al genere puzzle e lo fa con stile. Complesso, ma non troppo, riesce ad essere appagante senza proporre sfide impossibili che possono spesso tradursi in noia o stress. Certo qualche livello può sempre tramutarsi in una trappola apparentemente priva di vie di fuga ma senza questo elemento non sarebbe nemmeno un puzzle game. La cura riposta in questo titolo è la ciliegina sulla torta che ci consente di consigliarlo spassionatamente. Per gli amanti del puzzle gaming invece è quasi un obbligo considerarne l'acquisto.
PRO
- appagante
- bilanciato
- curato ed economico
CONTRO
- 50 livelli non sono molti
- sonoro limitato