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Un cyborg retrò

Capcom riporta in auge il suo robottino blu con un titolo atipico ma indubbiamente fedele alle origini della serie.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   16/03/2010

Mega Man 10 è disponibile per il download sui servizi WiiWare, Xbox Live Arcade e PlayStation Network.
Versione testata: Nintendo Wii.

Il recupero di stili e strutture classiche del passato videoludico sono una delle operazioni più interessanti che si sono viste fare in concomitanza con il fiorire del digital delivery moderno su console. D'altra parte, il riconoscimento di una storicità propria con tanto di ostentazione del valore specifico di certi prodotti del passato, che in un mercato di massa come quello videoludico rappresentano fenomeni relativamente recenti, sembrano anche voler esprimere un'identità artistica del prodotto-videogioco.

Un cyborg retrò

La grafica a 8-bit, per dire, non è più intesa semplicemente come una goffa rappresentazione della realtà imposta dai limiti tecnologici degli anni passati, ma diventa un vero e proprio stile, codificabile e quindi apprezzabile anche ai nostri giorni, che assurge ad uno status iconico in un periodo in cui siamo ormai abituati a ben altra qualità grafica e ad una rappresentazione estremamente avanzata e realistica dei mondi di gioco. Questa procedura di ri-valorizzazione trova una collocazione perfetta nei canali di digital delivery, dove le limitanti imposizioni in termini di dimensioni per il software, oltre alla necessità di offrire una tipologia di divertimento maggiormente immediata e meno pomposa di quella richiesta al giorno d'oggi per far parte del normale circuito retail, hanno creato terreno fertile per questi prodotti dal sapore nostalgico ma dal gameplay sempre fresco, paradossalmente nuovo rispetto a quanto le console domestiche ci hanno abituati da un po' di anni a questa parte. A farla da padroni sono ovviamente quei publisher che possono contare su una propria storia che affonda le radici negli ultimi due o tre decenni di industria videoludica e su una quantità di serie celebri che si possono permettere la riproposizione in forma classica. Particolarmente attivi in questo campo sono dunque Konami - con i suoi "Rebirth" di Castlevania, Contra e Gradius - e Capcom, che non essendo riuscita a trovare una collocazione per Mega Man nell'attuale mercato "next gen", ha ben deciso di farlo tornare alle origini e far uscire questo Mega Man 10 confezionato come un perfetto prodotto da NES a 8-bit.

Un nuovo caso per Mega Man

L'operazione effettuata da Capcom per Mega Man 10 è ben più profonda di quella caratteristica dei remake: non si tratta infatti di un semplice ri-adattamento di un capitolo già uscito della serie con l'introduzione di qualche filtro grafico per aggiornarne la cosmesi, ma di un vero e proprio nuovo episodio, calato nello spirito e nella grafica tipica degli anni a cavallo tra 80 e 90, l'epoca d'oro dell'action game in 2D. Fin dai primi minuti di gioco veniamo immersi nella rievocazione nostalgica, con una presentazione a schermate statiche che illustra la semplice storia che fa da sfondo a questa nuova avventura del cyborg blu. Nel mondo sta dilagando il misterioso virus della "Roboenza", una strana malattia che sembra colpire soltanto i robot, rendendoli dapprima inabili e poi ostili contro l'umanità. Quest'ultima, la cui società è ormai completamente fondata sull'appoggio dei fedeli collaboratori robotici per qualsiasi attività, si trova di fronte al collasso e poi sull'orlo di una guerra su vasta scala contro le macchine dissidenti. Soltanto uno scienziato è stato in grado di elaborare una macchina in grado di sintetizzare il medicinale che può risolvere questa enorme crisi, ma i pezzi di questa sono stati rubati da una serie di malvagi boss robotici.

Un cyborg retrò

Chiaramente, spetta a Mega Man il compito di sconfiggere uno per uno questi nemici e recuperare i preziosi manufatti in grado di riportare l'ordine nel mondo. La struttura è dunque quella tradizionale: un action game a piattaforme nel quale il protagonista (selezionabile tra Mega Man e Proto Man) ha la possibilità di sparare e saltare oltre ad utilizzare oggetti e armi secondarie all'occorrenza. Lo scopo è essenzialmente il raggiungimento dei vari boss e quindi la loro distruzione attraverso scontri particolarmente ostici. Ogni "villain" è preceduto da un proprio livello ben caratterizzato, dotato di ambientazione e nemici specifici, ognuno affrontabile nell'ordine che più ci aggrada.

Per i nostalgici

Non è solo l'estetica e la struttura di gioco a rifarsi ai canoni tipici dell'action in 2D, ma lo stesso level design pare tratto direttamente da una cartuccia del NES. Abituati all'avvio soft caratteristico delle moderne produzioni videoludiche, ci troviamo spaesati davanti a Mega Man 10: i livelli sono un continuo susseguirsi di minacce e il margine di errore concesso è limitatissimo, con la barra dell'energia che cala velocemente al minimo colpo subito, salto sbagliato o attacco non ben impostato. Una sfida hardcore, dunque, come si suole dire, adatta a chi ha intenzione di impegnarsi seriamente con il pad, senza cali di concentrazione, come ai vecchi tempi.

Un cyborg retrò

Risulta chiaro dunque come l'operazione di Capcom vada al di là di un semplice revival da pixel art, configurandosi come un omaggio ma anche un vero e proprio degno seguito della serie principale di Mega Man, portato sugli schermi nel 2010 forse con l'unico metodo veramente valido e credibile. E' chiaro che l'aspetto estetico - parlando di grafica e sonoro - può non piacere a tutti, essendo fondamentalmente un omaggio alla tradizione 2D e dunque strizzando l'occhio soprattutto a coloro che hanno vissuto l'evolversi del genere. Questi apprezzeranno sicuramente la poesia del contorno squadrato dal pixel e della musica sintetico/ridondante, che può lasciare invece indifferenti (se non sogghignanti) coloro che sono nati come videogiocatori in pieno periodo poligonale. Tuttavia, è indubbio che dietro a questo gioco ci sia stato un lavoro genuino e amorevole da parte degli sviluppatori, una produzione che denota una sensibilità artistica e una lungimiranza particolare. La longevità non è il massimo vista la relativa brevità dei vari livelli, ma con la difficoltà che caratterizza il gioco e la presenza di classifiche online e contenuti aggiuntivi scaricabili, nonché la possibilità di affrontare la storia con due diversi protagonisti e la presenza di modalità extra come le "Challanges" c'è abbastanza materiale per tenere impegnato chi ha intenzione di sottoporsi ad una sfida d'altri tempi. D'altra parte il prezzo - 1000 Nintendo Points - non è proibitivo.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.3
Lettori (10)
7.6
Il tuo voto

Mega Man 10 è al contempo un omaggio alla serie e un suo valido nuovo capitolo, che riesce a ricreare perfettamente lo spirito dell'action game 2D non solo da un punto di vista grafico e stilistico, ma anche nella struttura del gameplay. Di conseguenza, non si tratta probabilmente di un prodotto adatto a tutti: il nuovo Mega Man è ostico e poco bilanciato proprio come una buona vecchia cartuccia del NES, un gioco che richiede impegno e può risultare facilmente frustrante. Non è molto longevo, ma se siete appassionati della serie o dello spirito classico dell'action in 2D, questi (relativamente pochi) soldi sono sicuramente ben spesi.

PRO

  • Tosto e divertente
  • Fascino vintage
  • Classifiche online e varie modalità

CONTRO

  • Frustrante a tratti
  • Non lunghissimo
  • Adatto soprattutto agli hardcore