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Caccia grossa

La serie Capcom che ha fatto impazzire il Giappone arriva finalmente su Nintendo Wii ripagando appieno l'attesa!

RECENSIONE di Umberto Moioli   —   26/04/2010

Monster Hunter Tri è prima di tutto il frutto di una considerazione commerciale, di una rapida occhiata da parte di Capcom ai numeri sulle vendite in Giappone e la conseguente scelta di sfruttare la bianca console Nintendo come trampolino di (ri)lancio di un brand che, nei salotti, non arrivava dai tempi di PlayStation 2 e nel frattempo si è imposto nelle 47 prefetture che fanno capo a Tokyo attraverso tre capitoli per PSP di incredibile successo.

Caccia grossa

Un'attenzione nel rivolgersi a un'utenza già ampiamente fidelizzata che comunque non ha impedito allo sviluppatore nipponico di costruire pezzo su pezzo un capitolo di grandissima qualità, capace di replicare la formula da moltissimi già apprezzata e in più aggiungerci tutta una serie di novità che possano garantire una miglior fruizione seduti in poltrona davanti alla televisione e, spera lo sviluppatore di Osaka, un finalmente compiuto insediamento nei mercati occidentali. Quello uscito oramai da qualche giorno nei negozi, anche italiani, è uno dei migliori titoli disponibili su Wii e nel contempo quanto di più lontano possa essere mentalmente associato a una piattaforma che ha fatto di Wii Sport il suo principale cavallo di battaglia, un gioco immenso che non senza qualche contraddizione si inserisce a pieno diritto tra i più belli di questa prima parte dell'anno.

Un cacciatore, due storie

Per chi ancora non fosse avvezzo alla serie, Monster Hunter mette nei panni di un cacciatore immerso in un mondo a cavallo tra il fantastico e il preistorico. Il fine ultimo di ogni sessioni di gioco è quindi quello di mettersi sulle tracce, affrontare e quindi sconfiggere bestie sempre più grandi; l'unicità dell'esperienza, però, non è tanto nella dinamica degli scontri in sé, comunque fantastici, ma nel complesso di scelte e azioni che l'utente è chiamato a fare nel corso della preparazione a ogni scontro, nel modo in cui può interagire con il mondo di gioco e le moltissime possibilità che questo offre. Superate le prime ore e completate le missioni di livello più basso, ogni nuovo compito andrà quindi preparato con cura, valutando se l'equipaggiamento che si ha a disposizione possa essere adeguato alla sfida proposta e in caso contrario dedicando lunghe ricerche per trovare quanto necessario a forgiare nuove armi e armature oppure migliorare quelle di cui si è in possesso, raccogliendo erbe e prendendo le carni degli animali così da poter provvedere alla propria sussistenza. Immergersi in Monster Hunter Tri è prima di tutto farlo nel suo ecosistema, conoscere le decine di piante, insetti, rocce, fossili, animali e situazioni che offre, così da sfruttarli a proprio vantaggio durante il reiterarsi di una struttura che, è inevitabile, si ripete ancora e ancora all'infinito ma è splendidamente sorretta da una mole di contenuti diversi, tutti o quasi costruiti con ingegno.

La componente multigiocatore torna in questa iterazione con tutte le sue sfaccettature e ancora una volta rappresenta il cuore dell'esperienza, con un massimo di quattro giocatori che possono trovarsi all'interno dei server Capcom - in Europa e in America senza dover pagare alcun canone mensile - e affrontare le missioni offerte dalla Gilda dei Cacciatori, divise in sei livelli di difficoltà. L'integrazione con Wii Speak è un'aggiunta di valore mentre il comparto online su Wii, seppur non al livello della concorrenza, è di gran lunga più accessibile di quello sperimentabile su PSP attraverso complesse procedure e software non forniti dagli sviluppatori. Ad ogni modo, si è scelto di dare dignità anche all'avventura in singolo, dove ci si troverà nel bel mezzo di un villaggio scosso da una serie di terremoti e altre calamità, unico baluardo degli abitanti che andranno difesi dai pericoli del mondo esterno e aiutati a ricostruire quanto andato distrutto durante le scosse antecedenti l'entrata in scena del giocatore.

Caccia grossa

In single player Monster Hunter Tri si sviluppa esattamente come quando in compagnia di altre tre avventurieri, se non fosse per una serie di aggiunte legate proprio alla gestione dell'insediamento di pescatori che fa da centro per la raccolta delle missioni e l'interazione con i personaggi non giocanti: progredendo nell'avventura si potranno soddisfare determinate richieste così da migliorare le infrastrutture, andrà gestito un orto e mandata in mare una nave così da avere ulteriori provviste, si potrà interagire con Cha Cha - uno strambo compagno di viaggio che in base alla maschera che indossa aiuterà il cacciatore con speciali abilità - e bisognerà arredare la casa che si utilizza per tenere le provviste in eccesso e da dove si può salvare. Tante piccole aggiunte che sommate riescono a dare abbastanza spunti da colmare l'assenza di una struttura narrativa forte e non mortificare il gioco in solitaria, ulteriormente stimolato dalla possibilità di portare online, e viceversa, lo stesso personaggio così da godere dei progressi fatti su entrambi i fronti.

Un'arma per ogni esigenza

Se la struttura che sta alla base del gioco funziona, lo stesso si può dire della gestione del proprio alter ego. La telecamera in terza persona propizia un sistema di combattimento in tempo reale estremamente articolato dove i sette tipi di armi, non tutti presenti dall'inizio e comprensivi di spadoni a due mani, a una con l'altra impegnata dallo scudo, lance, martelli, balestre, spade lunghe e la nuova Ascia Cangiante, in grado di cambiare forma in base alle necessità, offrono possibilità completamente diverse sia in termini di controlli che di strategie adottate. In tal senso uno dei pochi difetti di peso del prodotto è l'inadeguatezza del sistema di controllo peculiare della console: i tasti e le loro combinazioni sono parecchi e vanno accompagnati da una precisione nei movimenti notevole, soprattutto quando si utilizzano le armi più pesanti, al punto tale che Wiimote e Nunchuck rappresentano un'opzione davvero poco percorribile.

Caccia grossa

Molto meglio il Classic Controller, magari nella versione Pro venduta assieme ad alcuni bundle del gioco. Qualsiasi arma si scelga, la padronanza sempre maggiore dei controlli si raggiunge di pari passo con l'aumentare del livello di difficoltà, mettendo in mostra una bilanciamento che, declinato com'è su un po' tutti i fronti del titolo, riesce a introdurre anche il nuovo utente per poi accelerare arrivando ai vertici di complessità di cui la serie è capace. La crescita è come al solito slegata da livelli e punti esperienza. Tutto passa infatti dall'equip di cui si è in possesso, con l'armatura, le armi e le decorazioni, necessarie per avere dei bonus nel combattimento ma non solo, sempre più potenti e disponibili via via che si scalano i gradi in cui sono divise le missioni date dalla gilda. L'importanza degli abiti e degli strumenti d'offesa è funzionale ai combattimenti ma, essendo frutto della rielaborazione dei materiali raccolti nel corso delle scorribande per le mappe, quindi dell'esperienza nella sua interezza, finisce quasi per colmare il gap narrativo di Monster Hunter Tri: è come se la storia del giocatore e le sue imprese venissero raccontate e rese immediatamente riconoscibili a tutti gli altri proprio dai set di cui è in possesso.

In tanti è bello

Nonostante sia possibile giocare in apposite arene offline, tramite split screen, il punto forte dell'esperienza multigiocatore resta l'online. Le opzioni sono piuttosto varie e permettono di scegliere tra diversi tipi di server - normali, in base al Grado Cacciatore raggiunto o qualora si stesse cercando di portare a termine un determinato obiettivo - supportando poi la scelta con un'infrastruttura garante di una buona personalizzazione, che accompagna l'utente fino al team di quattro giocatori che si lanciano effettivamente nell'azione. La città di Loc Loc, la controparte del villaggio Moga presente in single player, dispone di tutti i mercanti necessari al potenziamento dell'arsenale del proprio alter ego, mentre i menù, inizialmente un po' ostici, sono pensati per gestire l'elevata mole di possibilità offerta. La chat e la messaggistica sono stati implementati ma risultano poco fruibili tramite tastiera virtuale, facendo preferire l'uso di Wii Speak qualora se ne fosse in possesso.

Sempre in movimento

Gli ambienti di caccia sono anche questa volta divisi in aree più piccole, quindi tutti coloro avessero già sperimentato l'approccio al level design della serie si sentiranno a casa. Il giocatore può muoversi da una mappa all'altra e così fanno gli animali che le popolano, spesso differenti a seconda delle esigenze imposte dalla missione in corso, sfruttando le tutto sommato limitate possibilità di spostamento per creare delle interazioni particolarmente interessanti, con alcuni nemici in grado di scappare per andare a rifocillarsi quando a corto di stamina e altri che migrano in zone diverse seguendo il ciclo giorno-notte. Totalmente nuovi gli ambienti marini che introducono tutta una serie di mostri inediti e un campo di battaglia decisamente originale, con una terza dimensione per gli spostamenti di facile padronanza grazie a dei controlli ben studiati.

Caccia grossa

Visivamente il lavoro fatto è più che notevole nonostante i limiti imposti dalla console. Monster Hunter Tri sfrutta infatti quanto messo a disposizione dal Wii per muovere una buona quantità di poligoni e creare ambienti di una certa complessità, senza scordarsi scorci suggestivi e panorami dall'orizzonte visivo difficilmente sperimentabili altrove. Dove Capcom ha però superato se stessa è sul fronte artistico. I mostri sono un misto di vecchie e nuove conoscenze, tutti assolutamente fantastici depositari di un talento cristallino nell'unire il fascino delle creature prestoriche a una fantasia eccezionale; basta guardare alcune delle nuove creazioni fatte per le profondità marine per capire quanto bravi siano stati gli artisti. Discorso simile per armi ed armature, sempre più grandi e complesse, e per gli ambienti che traboccano particolari, oltre che fascino. L'intelligenza artificiale rientra in un discorso delicato, nel senso che se da una parte è evidente la presenza nei nemici di schemi comportamentali ferrei, davvero poco propensi a modificarsi a seconda delle azioni dell'utente, dall'altra la costante posizione di inferiorità del giocatore quando contro gli avversari più potenti, impone a quest'ultimo di adattarsi e non di condurre le danze, evidenziando le eventuali lacune.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.0
Lettori (345)
9.3
Il tuo voto

Capcom con Monster Hunter Tri è riuscita a riproporre la formula della serie su console casalinga in modo egregio: il fascino di un'impostazione praticamente unica nel panorama videoludico è rimasto senza subire il salto carpiato da PSP a Wii, uscendone addirittura rafforzato da aggiunte di peso sia sul fronte del gameplay, come l'ecosistema marino, sia su quello delle opzioni con un online di livello e un single player più che godibile. Peccato solo che la console in sé abbia castrato le velleità tecniche e che i controlli tramite Wiimote e Nunchuck siano assolutamente quelli meno consigliati. Longevo e complesso, chi scrive non può quindi che consigliarne l'acquisto a tutti coloro che non trovano appagante solamente il lancio del frisbee verso un cagnolino o il paracadutismo coreografico.

PRO

  • Formula di gioco unica
  • Novità mirate e spalmate su tutti gli aspetti dell'esperienza
  • Longevo, appagante e complesso
  • Online molto ben studiato e single player godibilissimo
  • Eccellente direzione artistica

CONTRO

  • Per essere giocato al meglio necessita di Classic Controller (Pro)
  • Qualcuno potrebbe non apprezzare il concept piuttosto radicale