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Il puzzle dei faraoni

Tutti, o quasi, conoscono Bejeweled e sanno che è possibile giocarci gratis in innumerevoli modi. Allora perché pagare per giocarne l'ennesima versione? Beh, ma qui potete diventare addirittura Faraone!

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   14/07/2010

Questa è una di quelle recensioni che danno problemi, in quanto qualsiasi cosa si possa scrivere, probabilmente il lettore la conosce già. Jewel Master è infatti un puzzle game sulla scia di Bejeweled et similia, e adotta un concept diffusissimo in Rete tanto che è difficile che qualcuno di voi, magari in un momento di noia, non abbia fatto almeno una partitina giusto per far passare il tempo. Il punto è che, come buona norma, i vari "giochini" cloni l'uno dell'altro presenti in Internet sono nella stragrande maggioranza dei casi gratuiti: cosa si saranno inventati Cerasus Media e Rising Star nel portare il concept su DS e giustificare così un esborso che mediamente si aggira sui 30 Euro?

Tutto partì da Columns...

...per chi se lo ricorda, certo. In Jewel Master ci troviamo di fronte ad una griglia suddivisa in diverse caselle quadrate, ognuna delle quali occupata da un simbolo particolare. Scopo del giocatore è creare, in orizzontale o verticale, una sequenza di tre, quattro o cinque simboli dello stesso tipo, e l'obiettivo si raggiunge scambiando di posto tra di loro simboli adiacenti, cosa possibile però solo laddove il risultato dell'operazione porta per l'appunto alla creazione della famosa fila. Nel momento in cui si crea la fila, i simboli interessati scompaiono, quelli che stavano sopra prendono il loro posto e, calando nuovi simboli "dall'alto" si crea un effetto "a cascata" che in alcuni casi può dare origine a combo davvero imponenti. Nella griglia sono presenti alcune caselle colorate in blu, ed è su queste che si deve concentrare l'attenzione del giocatore giacché, quando la fila di tre o più simboli interessa queste caselle, esse perdono il colore blu: quando tutte le caselle blu sono diventate "normali", il livello è superato.

Il puzzle dei faraoni

E questo è quanto, come molti di voi sapranno. Cosa rende particolare Jewel Master rispetto alle decine di declinazioni dello stesso concept? Innanzitutto la presenza di uno Story Mode ad ambientazione egiziana, che fa sempre la sua figura: lungo cento livelli di difficoltà crescente (grazie a cosette quali forma della griglia, presenza di caselle da eliminare più di una volta, simboli "incatenati" che è impossibile spostare e così via), oltre al punteggio normale, che rappresenterebbe il denaro, accumulerete anche risorse di vario tipo introdotte come simboli lungo il corso del gioco. Con denaro e risorse varie è possibile acquistare diverse strutture per il villaggio di cui si è a capo, in modo da assicurare la sua espansione fino a farlo diventare una vera metropoli: lo scopo ultimo sarebbe proprio quello di acquistare tutto prima della fine dei cento livelli, ed essere così acclamato Faraone dal popolo in festa. E poi ci sono i bonus: dalla Stella che non può essere spostata ma che equivale praticamente a un jolly buono per sostituire un simbolo quando si tratta di creare una fila, e che viene elargita a seguito di combo di un certo livello, alla possibilità di eliminare una casella a piacere previo riempimento di una sorta di barra dopo molte mosse azzeccate. Tutto qui? Beh, più o meno sì...

Faraone al forno

Quanto sinora descritto è, almeno sulla carta, tanto "facile" ed immediato da appassionare il cosiddetto pubblico casual, tanto potenzialmente difficile da deliziare gli appassionati di puzzle game. Difatti, il gioco presenta sia un lato estremamente accessibile, è il classico gioco che si mette su quando si hanno cinque minuti di tempo libero, complice anche un sistema di controllo tanto semplice quanto ben fatto, sia uno veramente diabolico, con la difficoltà che subisce una pesante impennata già poco oltre il decimo livello.

Il puzzle dei faraoni

Purtroppo però, vari problemi tendono a frustrare gli obiettivi del team di sviluppo. Innanzitutto possiamo notare che non sembra esserci un ordine preciso, alcuna intelligenza artificiale a controllare quali simboli vengano immessi sullo schermo di gioco, e questa casualità di fondo impedisce qualsivoglia tentativo di pianificazione strategica che è poi l'elemento che, come ben sanno i giocatori di Tetris, distingue i Capolavori del genere: non capiterà mai che non sia possibile associare tre o più elementi, ma spesso ci si trova a dover muovere pezzi lontani dall'area che c'interessa con la speranza che, chissà quando (mentre il tempo scorre), questo smuova qualcosa. In secondo luogo, e questo è anche il limite di un reparto grafico che per il resto è sufficiente per quel poco che deve fare, i simboli sono molto piccoli e alcuni anche abbastanza simili, e la cosa diventa un problema quando cominciano ad essercene in gioco diverse tipologie, oppure quando entrano in scena quelli "incatenati" di cui parlavamo poco prima. La pecca più grande del prodotto resta però l'assenza di una pur minima opzione multiplayer: un puzzle game retail, sia pure figlio della filosofia dei browser game, non può permettersi la presenza esclusiva del gioco in singolo, deve fare qualcosa in più per cercare di attirare l'attenzione di un pubblico che, messo di fronte alla scelta, con ogni probabilità continuerà a preferire una versione gratuita. Due parole, ancora, sul sonoro, semplicemente per segnalare la presenza, in un panorama complessivo perfettamente nella media del genere, di una musichetta in vena di citazioni dalla psichedelia dei Pink Floyd, maledettamente ansiogena e che, da sola, sarà in grado di farvi perdere più di una partita.

Conclusioni

Multiplayer.it
5.8
Lettori (4)
7.0
Il tuo voto

Chiariamo subito: non siamo di fronte ad un gioco brutto, ingiocabile o quant'altro. Anzi, Jewel Master - Cradle of Egypt si fa apprezzare sia per essere il classico scacciapensieri da giocare per cinque minuti ogni tanto, sia per proporre una sfida estremamente impegnativa. Il problema è che tutto questo lo si può ritrovare tranquillamente in una delle innumerevoli versioni gratuite per PC, telefonini eccetera: una versione che come questa è venduta a prezzo non pieno ma comunque sostenuto, e che non aggiunge né la possibilità di una pianificazione delle mosse, né cura più di tanto l'aspetto grafico (con ripercussioni sul gameplay, che è poi quello che conta), né soprattutto propone un'opzione multiplayer che sia una, è solo un'occasione sprecata sulla console che vede la presenza di numerosi, splendidi rappresentanti del genere.

PRO

  • Formula di gioco accessibile ed impegnativa
  • Buono il controllo

CONTRO

  • Tutto sembra svolgersi in maniera casuale
  • Simboli poco distinguibili
  • L'assenza del multiplayer è imperdonabile