Il Gioco è disponibile per il download sul servizio Xbox Live Arcade e Steam.
Versione testata: Xbox 360
Edmund McMillen è un personaggio sicuramente fuori dal comune: contraddistinto da un carisma spiazzante e da una morbosa passione verso tutto ciò che è macabro, il più delle volte lo si vede girare agli eventi indossando una t-shirt dei Nirvana o dei Melvins, le cui maniche non bastano certo a coprire i bizzarri tatuaggi che si diramano lungo entrambe le braccia.
Ma, prima ancora di essere un patito del punk-rock con un carattere anticonformista e stile da vendere, Edmund è soprattutto un geniale game designer: scelte stilistiche accattivanti e spesso sfacciate, una personalità d'acciaio e meccaniche talvolta perfette e talvolta avveniristiche hanno permesso ai suoi giochi in Flash di lasciare una pesante impronta nella community di sviluppatori indipendenti. Quando annunciò lo sviluppo di Super Meat Boy assieme a Tommy Refenes, autore dell'ottimo Goo!, in molti erano curiosi di vedere in che modo un piccolo gioco come l'originale Meat Boy si sarebbe presentato alla più esigente utenza console. "Si tratta di qualcosa di totalmente diverso", afferma l'autore riferendosi a quello che è sicuramente il suo gioco più ambizioso, ma a noi ci sono volute svariate ore, un pad consumato e oltre 2000 vite perse per poter finalmente comprendere cosa intendeva.
Die Hard
Il cuore del gioco è rimasto praticamente immutato rispetto all'originale capitolo in Flash, così come il suo notevole livello di difficoltà. Il perfido Dr.Fetus ha nuovamente rapito la bella Bandage Girl, e lo scopo del giocatore, ancora una volta, è quello di condurre il piccolo e coraggioso Meat Boy attraverso una serie di brevissimi livelli pieni di trappole mortali, in una formula che apparirà estremamente familiare a chi ha già giocato N+. Niente armi o abilità speciali, quindi. L'unico modo di evitare la morte, o di prenderla in piena faccia, è quello di correre come forsennati e saltare a più non posso, come nemmeno Forrest Gump su un pogo stick farebbe. In ogni livello non ci sono checkpoint, ma i tentativi sono infiniti: che si tratti di pericolose lame, spuntoni, fiumi di lava, missili o raggi laser, l'obiettivo è quindi quello di raggiungere Bandage Girl nell'altra estremità dello scenario, completandolo per intero senza lasciarci le penne. E sì, proprio come in N+ e nell'originale Meat Boy, le trappole sono posizionate in modo da dare enorme filo da torcere, costringendo spesso a decine di tentativi prima di superare un unico livello. Proprio per questo, Super Meat Boy non è certo alla portata dei giocatori meno tenaci, eppure l'ottima progressione della difficoltà e l'introduzione graduale di nuove trappole lo rendono sì difficile, ma raramente frustrante. Anzi, la soddisfazione di aver superato un livello viene esaltata ancora di più dall'ingegnoso sistema di replay: superato uno scenario viene infatti mostrata un'unica sequenza con tutti i tentativi effettuati. Vedere decine di Meat Boy schiantarsi contro le trappole, mentre solo uno, l'ultimo, arriva alla fine, è uno spasso unico. E che dire del lavoro fenomenale svolto da Refenes per quanto riguarda il sistema di controlli? Correre, saltare o effettuare un wall jump sono azioni che spesso vengono trascurate o date per scontato in un videogioco, ma che in Super Meat Boy appaiono assolutamente naturali: da questo punto di vista, i due sviluppatori statunitensi sono riusciti a realizzare un platform 2D i cui controlli non rasentano la perfezione, bensì la superano alla grande.
Il manifesto degli indie
Giocare a Super Meat Boy è una vera goduria, così come lo è superare un livello dopo mille tentativi: ci si stupisce e ci si esalta ad ogni salto, ad ogni passo falso, ad ogni trappola fatta scattare, poiché ognuno degli scenari è una piccola perla di level design. "Un altro tentativo e poi smetto", ci si ripete tra sé e sé, ma poi non si smette mai. Un chiaro pregio del titolo è infatti quello di preservare la semplicità e il senso di assuefazione che solo un gioco Flash sa dare, offrendo però al giocatore un'esperienza completa e profonda. Ma Super Meat Boy è anche un'enciclopedia meravigliosa, che sfortunatamente pochi giocatori riusciranno ad apprezzare appieno: con i suoi numerosi cameo, i continui riferimenti e i piccoli omaggi, il gioco è un mastodontico tributo a quel vivace e crescente fenomeno underground che è la scena indie. Ci si ritrova così a correre tra i gelidi palazzi di Canabalt o saltellare sulle psichedeliche piattaforme di BIT.TRIP, mentre i personaggi sbloccabili spaziano da volti noti, come Tim di Braid, a icone che a molti sono sconosciute, tratte da divertenti giochi freeware come Fly Wrench, Spelunky o Mighty Jill Off. Ognuno di questi ha delle abilità particolari, ispirate ovviamente ai giochi dai quali sono tratti.
Inoltre, McMillen e Refenes hanno chiesto ad alcuni dei più noti sviluppatori indie di realizzare le cosiddete Warp Zone, livelli segreti caratterizzati da uno stile a dir poco unico: quello di Phil Fish, autore di FEZ, sfoggia ad esempio una grafica a 8 bit che vuole pesantemente ricordare un gioco per Game Boy. Un ulteriore tocco di varietà alle classiche meccaniche di gioco viene dato dalle spettacolari battaglie con boss, introdotte e seguite da esilaranti scene d'intermezzo: chiaramente, anche in queste occasioni non si farà altro che saltare da una piattaforma all'altra, talvolta fuggendo da una fabbrica sommersa, talvolta costringendo enormi vermi della sabbia a scagliarsi contro delle affilate lame. I giocatori più impavidi, o quelli più masochisti, potranno terminare ciascun livello con il massimo punteggio e sbloccarne così la versione Oscura, dalla struttura molto simile ma assai più difficile. Purtroppo non abbiamo avuto modo di provare l'editor dei livelli, presente unicamente nelle future versioni per PC e Mac, il che rappresenta forse l'unico vero difetto del gioco su Xbox Live Arcade: sfidare gli amici all'interno di scenari ancora più diabolici sarebbe stato sicuramente notevole, ma è probabile che nuovi livelli arriveranno tra un po' di tempo sottoforma di DLC.
Conclusioni
Non è la prima volta che un paio di sviluppatori riescono a tirar fuori uno dei giochi più interessanti dell'anno. E qualcosa ci dice che non sarà neanche l'ultima. Meat Boy adesso ha 18 anni, è adulto e, come Braid o World of Goo prima di lui, è ora in grado di competere a testa alta contro le produzioni più blasonate. Grazie alla sua grafica vivace, la quantità di livelli, la mole di contenuti sbloccabili, ma soprattutto la perfezione nei controlli e nel level design, Super Meat Boy è senza alcun dubbio il gioco più completo e curato finora partorito dalla community indie. Purtroppo l'elevata difficoltà spaventerà i giocatori meno pazienti e un paio di livelli potrebbero addirittura risultare frustranti per chi non ama dover ripetere uno stesso punto più e più volte. Meravigliose sono invece le varie sorprese e i numerosi riferimenti ad altri giochi di nicchia, sebbene chi non si è mai avvicinato a questo mondo prima d'ora troverà assai difficile apprezzarli.
PRO
- Controlli assolutamente perfetti
- Tantissimi livelli ed extra sbloccabili
- Un fantastico omaggio alla scena indie
- Scene d'intermezzo esilaranti
CONTRO
- Non è alla portata di tutti
- Su XBLA e WiiWare manca l'editor dei livelli