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Scribblenauts 2.0

A distanza soltanto di un anno dall'esordio, 5th Cell ripropone l'avventura di Maxwell e del suo magico taccuino cercando di correggerne i difetti di gioventù

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   19/11/2010
Super Scribblenauts
Super Scribblenauts
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Scribblenauts 2.0

Il 2010 non è stata certamente un'annata eccezionale per il Nintendo DS, evidentemente lontano dal momento più felice del suo lungo ciclo vitale e più vicino invece al periodo del pensionamento, pronto a passare il testimone all'oramai imminente 3DS. Tra i pochi, grandi titoli per il portatile di Kyoto di questi ultimi mesi meritava un posto d'onore senza dubbio Super Scribblenauts, seguito di quello Scribblenauts che appena un anno fa aveva fatto tanto esaltare per l'incredibile vena creativa e originale su cui era stato costruito, quanto irritare di fronte a evidenti problemi di gameplay. Raccolte le critiche e fatta mente locale, i programmatori di 5th Cell si sono quindi rimboccati le maniche piuttosto in fretta, realizzando un secondo episodio destinato a mettere tutte le cose a posto. O no?

In punta di penna

Probabilmente il problema più irritante dell'esordio della serie stava nel sistema di controllo, impreciso al punto da costituire un autentico fardello per l'intera esperienza; detto fatto, ecco che Super Scribblenauts mette una pezza di discreta consistenza nella maniera più ovvia e scontata, ovvero offrendo la possibilità di controllare i movimenti del protagonista Maxwell tramite croce direzionale e tasti. Una soluzione senza ombra di dubbio preferibile, adattabile tanto ai mancini quanto ai destrorsi, e che finalmente lascia alle spalle tale limitazione. Per quanto riguarda invece il gameplay vero e proprio, senza dubbio la componente più interessante è racchiusa nell'introduzione degli aggettivi; dare vita a un qualsiasi oggetto semplicemente scrivendolo era già prima la chiave di volta "magica" dell'intera esperienza di Scribblenauts, ma ora poter aggiungerne caratteristiche peculiari rende il tutto ancora più divertente. Volete un nano verde volante? Basta scriverlo. Oppure uno zombie robot?

Scribblenauts 2.0

O ancora una lavatrice arrugginita, una mucca gigante, un cane esplosivo, e via di seguito fino a dove la fantasia o la follia vi può portare. In realtà si ha la distinta percezione che tanto potenziale resti spesso sulla carta, inespresso, o meglio non viene incanalato sufficientemente bene dalla struttura di gioco. Cerchiamo di spiegarci meglio: la libertà messa a disposizione dal sistema ideato da 5th Cell trova la sua migliore espressione nella modalità libera, in un contesto di pura sperimentazione in cui Super Scribblenauts diventa una specie di giocattolo, una maniera per fantasticare e divertirsi in maniera semplice e genuina. Non a caso i report più entusiastici alla vigilia dell'uscita del precedente episodio erano proprio quelli di gente che restava sorpresa e meravigliata nel veder comparire (quasi) qualsiasi cosa gli venisse in mente. Il problema arriva nel momento in cui ci si stanca e si cerca di dare uno scopo, o una progressione a tutto questo; in tale occasione il matrimonio con la struttura dei puzzle della produzione Warner si rivela incapace di coniugarsi felicemente con l'idea alla base di Super Scribblenauts, semplicemente perchè ne va fondamentalmente in contrasto. Quasi tutti i 120 livelli a disposizione sono organizzati in maniera tale da porre Maxwell di fronte a una determinata situazione da risolvere; il punto critico sta nel fatto che la soluzione è spesso e volentieri delimitata e piuttosto precisamente richiesta, fattore che giocoforza va a schiantarsi frontalmente con la libertà invece offerta dal potenziale creativo offerto al giocatore. Spesso e volentieri si ha semplicemente l'impressione di avere tra le mani un potere inespresso, o comunque limitato; è molto diverso risolvere un puzzle con creatività rispetto ad aver la sensazione di dover indovinare ciò che invece è precisamente richiesto in partenza, andando per tentativi.

Scribblenauts 2.0

In tal senso il sistema di aiuti sembra proprio andare in questa direzione, indicando in maniera sempre più precisa ciò che specificatamente va creato per poter proseguire. Quando il primo capitolo riusciva a dare il meglio di sè, ci si trovava di fronte realmente a situazioni risolvibili in una marea di maniere diverse, dalle più ovvie fino a quelle più elaborate, divertenti e paradossali. In Super Scribblenauts invece tutto sembra più rigido, pur con qualche eccezione, ed è abbastanza evidente l'imbarazzo dei programmatori incapaci di trovare una maniera efficace per dare una organizzazione e una progressione soddisfacente al concept di base. Ma probabilmente semplicemente non esiste una soluzione adatta, perchè Scribblenauts non è fatto per essere giocato in maniera tradizionale e con un obiettivo concreto da perseguire; al contrario appare evidente che, in qualsiasi maniera si cerchi di proporlo dandogli delle regole, semplicemente il concept di base viene per sua stessa natura limitato e quindi perde efficacia. Nel primo capitolo l'eccessiva "apertura" dava modo potenzialmente di proseguire nel gioco utilizzando un set di parole "vincenti" molto limitato e riducendo così il fattore sfida, in questo seguito al contrario invece l'eccessiva rigidità di contrasto limita troppo la creatività e rende tutto semplicemente poco divertente. A meno di particolari sorprese o colpi di genio in un ipotetico terzo episodio quindi, siamo portati semplicemente a ritenere la creatura di 5th Cell più un divertente e originale giocattolo che un interessante videogioco. Chi cerca questo, è il benvenuto nel mondo di Maxwell.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.4
Lettori (32)
8.9
Il tuo voto

Super Scribblenauts corregge alcuni dei difetti del predecessore, ma presta il fianco a critiche differenti ma non meno importanti nell'ottica della valutazione complessiva. Molto semplicemente l'idea di base di poter dar vita a qualsiasi cosa si scriva, stavolta addirittura con gli aggettivi, mal si sposa con la necessità di accompagnarsi con una struttura ludica giocoforza limitata da regole e imposizioni. In tal senso quindi Super Scribblenauts non costituisce un particolare passo avanti per la serie, ma piuttosto porta un secondo indizio a chi ritiene che la creatura di 5th Cell sia tanto sulla carta entusiasmante quando poco duttile e adattabile alla prova dei fatti ad una struttura da videogioco "classico".

PRO

  • La "magia" di poter creare ciò che si vuole
  • Stile grafico originale e personale
  • Modalità libera aperta alla creatività
  • Sistema di controllo finalmente accettabile

CONTRO

  • Puzzle troppo limitati nelle soluzioni tarpano le ali al potenziale
  • Intelligenza artificiale e interazione tra oggetti non sempre logica
  • Meno divertente del primo episodio