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Army of six

Uno spin-off in salsa tattica della serie Ubisoft si rivela (insospettabilmente?) uno dei migliori titoli di lancio per Nintendo 3DS

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   06/04/2011

Alzi la mano chi, di primo acchito, avrebbe puntato su Ghost Recon: Shadow Wars. Considerando le tristi sorti che spesso attendono gli spin-off e soprattutto lo storico non sempre edificante degli adattamenti su console Nintendo dei brand di punta Ubisoft, era fin troppo facile prevedere aprioristicamente per il prodotto un'esistenza ai margini della line-up iniziale del 3DS. Niente di più sbagliato: nonostante rappresenti lo showcase meno impressionante per le potenzialità tridimensionali del portatile Nintendo, Ghost Recon: Shadow Wars è allo stesso tempo uno dei giochi più validi attualmente disponibili per il sistema. Andiamo a scoprire il perché.

Ghost VS Borat

Come accennato in apertura, Ghost Recon: Shadow Wars è uno strategico a turni che concettualmente si avvicina più ad un Fire Emblem piuttosto che ad un Advance Wars, anche se il parallelo più adatto sarebbe un altro: il game designer del gioco è infatti Julian Gollop, nome che magari non dirà niente ai più ma dietro al quale si cela nientemeno chel'autore di UFO: Enemy Unknown, autentico capolavoro del genere datato 1994. E la mano del buon Julian si vede eccome, visto che Ghost Recon: Shadow Wars riesce nel non facile compito di risultare sufficientemente immediato alle prime battute ma senza sacrificare nulla in termini di complessità e profondità generale. Ma andiamo con ordine. La storia -approssimativa e per niente coinvolgente- vede un gruppo di sei membri dell'unità speciale Ghost inviati in Kazakistan per sventare il solito distruttivo progetto militare del solito politico russo assetato di potere.

Army of six

Un mero pretesto, narrato perlopiù tramite cutscenes statiche contraddistinte da dialoghi soporiferi, per catapultare l'utente all'interno di trentasette scenari che compongono una campagna piuttosto impegnativa, che può portare via ben oltre le venti ore per essere completata. Ogni missione è affrontabile selezionando tre diversi livelli di difficoltà, e tutte si distinguono per una lodevole ricerca della varietà per quanto concerne gli obiettivi da conseguire per aggiudicarsi la vittoria: si passa dal mero annientamento delle forze avversarie alla salvaguardia di determinate unità fino addirittura a delle gustose varianti nelle quali viene richiesto di occupare delle postazioni strategiche per accumulare più punti rispetto ai nemici in un numero limitato di turni. L'assortimento dei sei protagonisti del gioco in termini di abilità di combattimento è un'altro aspetto vincente della produzione Ubisoft: poter contare su una squadra composta da un commando, un cecchino, un artigliere, un medico, un ingegnere ed un incursore garantisce all'utente ampi spazi di manovra per impostare i propri attacchi. Ogni Ghost ha capacità ed equipaggiamento unici -potenziabili alla fine di ogni stage spendendo le stelline ottenute per ogni obiettivo raggiunto- nonché veri e propri colpi speciali da rilasciare previo caricamento di un apposito indicatore: tanto per farsi un'idea di ciò che ci si ritrova per le mani, l'artigliere può muoversi di poche caselle ma la sua minigun è capace di danni devastanti, l'ingegnere è il solo in grado di posizionare delle torrette, l'incursore è dotato di un sistema stealth e via discorrendo.

L'effetto 3D

Come accennato all'interno della recensione, Ghost Recon: Shadow Wars non rappresenta propriamente la miglior pubblicità per le caratteristiche tridimensionali della console Nintendo, anche a causa di una visuale a volo d'uccello che contribuisce ad appiattire gli scenari. L'effetto 3D è apprezzabile per quel che concerne le conformazioni del terreno e gli oggetti di certe dimensioni, come edifici o tank, e si applica anche alle schermate di testo che si "staccano" dal fondale.

Tatticamente impeccabile

Ciò che rende Ghost Recon: Shadow Wars uno strategico così piacevole da giocare è la sua straordinaria ricchezza tattica, che tuttavia si rivelaall'utente a piccole dosi, rivelandogli passo dopo passo nuove sfaccettature del sistema di combattimento. Il movimento delle unità tramite le immancabili caselle colorate è solo la punta dell'iceberg, ma bastano poche missioni per rendersi conto di tutte le numerosissime varianti che entrano in gioco negli scontri: dalla gittata delle diverse armi ai bonus/malus relativi alla conformazione del terreno, dalle dinamiche che regolano i contrattacchi all'efficacia delle varie coperture dietro le quali è possibile ripararsi, Ghost Recon: Shadow Wars mette sul piatto una quantità di contenuti sconosciuta a molti altri titoli analoghi. Il touchscreen del Nintendo 3DS, deputato alla visualizzazione di mappe e statistiche varie, è in questo senso un alleato prezioso, anche se va detto come i vari menù non sempre brillino per chiarezza espositiva e facilità di consultazione. Ancora, una tale abbondanza strutturale sembra talvolta persino sprecata quando l'intelligenza artificiale non impeccabile degli avversari consente di sbarazzarsene senza troppi patemi anche con un planning tattico appena abbozzato. E già che ci siamo, annoveriamo tra i (pochi) difetti del titolo Ubisoft anche una realizzazione tecnica solo sufficiente, con una grafica funzionale ma piuttosto povera ed un comparto sonoro decisamente ripetitivo specialmente per quel che concerne le musiche. Aspetti comunque marginali per uno strategico, che infatti pesano poco sulla valutazione di un prodotto completo anche per quel che concerne le modalità secondarie. Una volta terminata la campagna, infatti, è possibile cimentarsi nelle cosiddette Schermaglie, ovvero venti scenari dotati di condizioni di partenza ed obiettivi specifici, o in una sezione multiplayer confinata alla sola fruizione per due utenti in hotseat, ma che comunque funziona più che bene.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.3
Lettori (14)
8.1
Il tuo voto

Potrà sembrare paradossale definire Ghost Recon: Shadow Wars come uno dei migliori titoli di lancio per la console Nintendo, visto che è quello che sfrutta in maniera forse meno incisiva le caratteristiche tridimensionali dell'handeld: tuttavia, il titolo Ubisoft merita questo trattamento, rivelandosi uno strategico di razza capace di coinvolgere grazie ad una struttura ludica profonda e perfettamente bilanciata. Peccato per una realizzazione tecnica lacunosa ed uno storyline davvero scialbo che non consentono al prodotto di compiere il proverbiale salto di qualità, ma che comunque non sminuiscono più di tanto il valore di un gioco che gli appassionati del genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

PRO

  • Gameplay curato sotto tutti gli aspetti
  • Facilmente assimilabile ma molto profondo
  • Campagna lunga e modalità secondarie all'altezza

CONTRO

  • Tecnicamente piuttosto mediocre
  • Intelligenza artificiale generalmente non eccelsa
  • Interfaccia migliorabile