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Un coniglio è per sempre

Per il povero Rayman è una vera persecuzione, ovunque lui tenti di mettersi in mostra arrivano i suoi ex comprimari a rovinargli la festa... Eccoli infatti, subito dopo Rayman 3D, anche su 3DS

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   26/04/2011

Dovete sapere che il titolo americano di Rabbids 3D è nientepopodimeno che Raving Rabbids: Travel in Time 3D; ai più attenti sarà suonato un campanello ed ebbene sì, avete ragione, Raving Rabbids: Travel in Time è un delizioso party game uscito per Wii qualche mese fa, nel quale i dementissimi coniglietti partoriti dalla fantasia malata di Michel Ancel decidono di "ritoccare" la storia umana tornando in diverse epoche del passato per lasciare la propria impronta, il che dovrebbe far sì, come ci ha insegnato tanti anni fa il Dottor Emmett Brown, che anche il presente ed il futuro cambino. Siamo quindi di fronte alla versione portatile di questo bel party game? Purtroppo no: Rabbids 3D mantiene su 3DS solo il nome (in Europa neanche quello), le premesse e le ambientazioni del titolo Wii, per trasformarsi in un classicissimo platform 2D. I motivi di questa singolare scelta non li conosciamo, ma ne conosciamo le conseguenze, e stiamo per rivelarvele una per una.

A lezione di storia

Non ci riferiamo solo alla storia in quanto pretesto per le nuove disavventure dei Rabbids, ma anche alla stessa storia dei videogiochi, della quale il Platform 2D, oggi riportato in auge ogni tanto solo da Nintendo e da qualche altra sparuta software house, ha per decenni rappresentato un pilastro fondamentale, e a cui Ubi ricorre per introdurre le sue mascotte nel mondo tutto in 3D del nuovo portatile di Kyoto. L'esperimento è senza dubbio interessante, sia per le particolarità in sé del genere, sia perché possiamo vedere per la prima volta all'opera il 3D senza occhiali del 3DS in un gioco dalle meccaniche prettamente bidimensionali; ma rinviamo a dopo le nostre riflessioni e cominciamo ad analizzare il gioco. Dicevamo della storia, che vede gli amabili coniglietti mannari

Un coniglio è per sempre

attraversare 4 diverse epoche storiche per cambiare il futuro della Terra; per la verità l'introduzione è talmente breve e frenetica, in perfetto stile francese, che non si capisce bene cosa stia accadendo, fatto sta che è una lavatrice il nostro mezzo per spostarci tra le epoche, che ogni epoca consta di sedici livelli tra cui alcuni bonus, che in ogni livello compito del Rabbid che impersoniamo è raccogliere le classiche monete e i non tanto classici salvagenti a forma di papera, e che l'energia è rappresentata da rotoli di carta igienica rosa esauriti i quali (è possibile comunque ripristinarli trovandoli nel gioco) si perde una vita. Non restate a guardare lo schermo con quella faccia, di fronte a situazioni del genere è meglio non porsi domande: lavatrici che viaggiano nel tempo, carta igienica e paperelle di gomma, senza alcun nesso visibile tra loro. E allora? Pensate a giocare.
Già, giocare: le azioni a disposizione dei Rabbids sono piuttosto canoniche; saltare, camminare, correre, evitare, stordire o eliminare nemici, sfruttare vari elementi del fondale per raggiungere aree altrimenti inarrivabili, rompere blocchi, trasportare casse... Più o meno tutti i cliché del platform 2D nel gameplay di Rabbids 3D, così come nel suo level design pieno zeppo di piattaforme (e ci mancherebbe..), di ostacoli di varia natura, di scivoli per accelerare il ritmo e mettere alla prova i vostri riflessi, di aree nascoste ricchissime di bonus... Una volta completato il livello poi, è possibile rigiocarlo in due modalità: Cronometro, che consiste nel terminarlo nel minor tempo possibile, e Missioni, nella quale dovete, per ogni livello, raccogliere tutto quello che c'è da raccogliere ed eliminare tutti i nemici; terminare i livelli in tutte le modalità vi dà la possibilità di sbloccare diversi segreti, da quelli più pregnanti in fatto di gameplay quali i livelli bonus, a quelli più inutili ma assolutamente demenziali, come i più diversi costumi che è possibile far indossare al Rabbid. Acconciatura da geisha con armatura medievale? C'è. Alveare d'api in testa ma con un elegantissimo vestito scuro? C'è anche quello. Perché? Non c'è un perché, questi costumi ci sono e basta.

L'effetto 3D

In un titolo dalle dinamiche 2D, non può essere che un accorgimento estetico. Che funziona, peraltro: i livelli di parallasse, Santo Graal dell'epoca degli 8/16 bit, sono esaltati nella resa della profondità, e non mancano tocchi di classe quali pterodattili che fanno ampi giri sull'area di gioco e scarabei che "si appoggiano" allo schermo. Anche qui come in Rayman 3D sembra necessario però regolare un po' l'effetto verso il basso per riuscire a coglierlo come si deve, in quanto, con quello che c'è sullo schermo e con la grande dinamicità con cui spesso e volentieri si muove il tutto, sdoppiamenti e mal di testa sono in agguato!

Quanto è morbida la carta igienica?

Nonostante la grande convenzionalità del tutto, il primo impatto con Rabbids 3D è addirittura ottimo: l'azione è fluida, dinamica e divertente, il level design azzeccatissimo, i controlli precisi e l'atmosfera riporta alla mente i grandi classici del genere, non ultimo quel Rayman che a ben vedere è il progenitore di questo gioco. I primi livelli sono poco più che tutorial e man mano che si va avanti il gioco diventa più difficile, il design più complesso e raffinato ma, ed è qui che si nasconde il grande difetto del titolo, senza mai

Un coniglio è per sempre

spiccare il salto, senza mai proporre nulla di veramente nuovo o di realmente ostico; tutto ciò fa sì che verso la metà di un viaggio che si presenta anche abbastanza lungo l'interesse cominci a calare, proprio perché le meccaniche cominciano a sapere troppo di già visto e di già fatto. Anche rigiocare i livelli nelle due modalità alternative, a meno che non si sia dei puristi della collezione, non offre, da un certo punto in poi, alcun incentivo. E' un vero peccato, giacché la cura riposta nella programmazione è palese sia nell'azione, che resta sempre fluida e divertente, sia nella grandissima atmosfera "Rabbidiana", sia anche nel comparto tecnico: graficamente Rabbids 3D è un gran bel vedere, muove con una fluidità non totale ma sempre costante un bel po' di poligoni ricoperti da texture raffinate e coloratissime, e sfoggia effetti vari notevoli. Come gioco programmato appositamente per la macchina, è un bel biglietto da visita per quello che vedremo in futuro dalle terze parti. Anche il sonoro non scherza: in realtà i temi musicali non sono tantissimi, ma vengono declinati in maniera diversa a seconda dell'epoca storica in cui ci si trova e soprattutto sono orecchiabilissimi e demenziali, proprio come gli inarrivabili versacci dei Rabbids e tutta l'atmosfera che si respira in ogni momento. Una piccola nota a margine per finire: il gioco non registra i vostri progressi nelle modalità Cronometro e Missioni, per cui se non ricordate di aver già completato un livello in una di queste due modalità, dovete andare a rivedervi i record che appaiono prima di entrare in ogni stage.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (16)
7.7
Il tuo voto

Rabbids 3D è un gioco gradevole, ma che sa tanto di occasione mancata. Meccaniche, design e difficoltà si evolvono in maniera lentissima di mondo in mondo, restando praticamente a livelli di base, da ABC del platform game. Ciò, se da un lato non nega la validità della realizzazione e il divertimento che brevi sessioni sanno regalare, dall'altro rende il tutto, da un certo punto in poi, ripetitivo e poco interessante; un vero peccato, visto che si vede che chi ci ha lavorato di programmazione e di platform 2D ne sa. Potrebbe essere un acquisto interessante per i giocatori più giovani, ma a questo punto tanto vale rispolverare il caro vecchio New Super Mario Bros., tanto immediato nelle prime fasi quanto ostico in quelle più avanzate. Aspettiamo con ansia un secondo tentativo di Ubi, questa volta con l'intenzione di osare di più.

PRO

  • Ottimo tecnicamente
  • Azione fluida e divertente
  • Atmosfera demenziale impareggiabile

CONTRO

  • Non spicca mai un vero "salto"
  • Alla lunga ripetitivo e poco incentivante