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Castelli di rabbia

Ambientazione post-apocalittica in stile Mad Max, un bel po' di armi di grande impatto, una struttura quasi free roaming e un gameplay decisamente "old school". Ma cosa si aspettavano davvero gli utenti PC da RAGE?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   11/10/2011

Versione testata: PC

"Non riteniamo che il PC sia la piattaforma di riferimento per quanto concerne i videogame. Si tratta di una dichiarazione che farà arrabbiare qualcuno, ma è dura vederla diversamente. Entrambe le versioni console di RAGE potranno rivolgersi a un'utenza più ampia rispetto a quella PC. Oggi come oggi, il livello qualitativo di un gioco dipende dagli sforzi profusi per il suo sviluppo, non dall'hardware su cui gira. Un gioco realizzato con un decimo delle risorse disponibili, su una piattaforma dieci volte più potente, sarebbe comunque un prodotto scadente." Sono le parole che John Carmack ha pronunciato giusto un paio di giorni fa, incalzato dalla stampa di settore che voleva capire perché la versione PC di RAGE non corrispondeva alle aspettative dell'utenza, a dir poco.

Ecco cosa succedeva alle superfici prima della patch
Ecco cosa succedeva alle superfici prima della patch

Sono state invero molte le polemiche che hanno accompagnato il lancio della nuova produzione id Software, capace su PlayStation 3 e Xbox 360 di imporre standard qualitativi per alcuni versi fuori scala, ma contemporaneamente di deludere chi si aspettava una sorta di nuovo Crysis sulla piattaforma Windows. Una situazione che vede motivazioni condivisibili da entrambe le parti, e che fondamentalmente può essere affrontata in due modi: il primo prevede che il giocatore si cimenti con la campagna in single player di RAGE con una smorfia di viva insoddisfazione sul volto, cosa che vista la durata del titolo sviluppato da Carmack e soci (una quindicina d'ora come minimo, almeno il triplo rispetto all'ormai triste media del filone degli FPS) potrebbe condurre a una paresi facciale permanente; il secondo modo consiste nel chiudere un occhio sulle oggettive mancanze tecniche del gioco e nel godersi il suo fascino indubbiamente "old school", la struttura che strizza l'occhio al free roaming, la sorprendente IA dei nemici e la loro varietà, nonché un level design tanto ispirato da farci quasi dimenticare (quasi, eh) che non esiste una mappa on screen per gli scenari, e che dunque bisogna capire da soli da che parte andare durante ogni missione.

Willy Signori e vengo da lontano

Come da tradizione per id Software, il protagonista di RAGE di fatto non ha un volto né delle opinioni, interagisce semplicemente con una serie di personaggi e può acconsentire o meno a svolgere delle missioni per conto loro. Non che abbia molto da perdere: parte di un progetto destinato a preservare la razza umana dopo la caduta di un enorme asteroide sul pianeta, il nostro alter ego si è risvegliato più tardi del dovuto dal suo sonno criogenico, quando ormai il danno era fatto: intere metropoli rase al suolo, la società praticamente azzerata e i sopravvissuti rinchiusi in una manciata di roccaforti che devono guardarsi dall'assalto di predoni, mutanti e gruppi di semplici scalmanati.

La qualità delle texture è altalenante, purtroppo
La qualità delle texture è altalenante, purtroppo

Uno scenario in cui solo il più forte sopravvive, e dove i nanotriti che scorrono nelle vene del protagonista possono fare la differenza tra la vita e la morte, visto che gli consentono di sopravvivere a ferite che ucciderebbero un uomo comune, nonché di rianimarsi in extremis utilizzando una sorta di defibrillatore interno (la cui scarica, peraltro, stordisce momentaneamente i nemici che si trovano nelle vicinanze). L'avventura si svolge all'interno di differenti location, man mano più grandi, in ognuna delle quali possiamo scegliere di portare a termine solo le missioni principali oppure di dedicarci anche alle "side quest", che RAGE ci sprona a completare mettendo in palio qualche "premio" interessante. La componente corsistica rappresenta anch'essa un extra rispetto all'azione sparatutto, con una serie di gare a premi a cui in alcuni casi siamo obbligati a partecipare (per procurarci veicoli più potenti e veloci, ad esempio) ma che non si rivelano mai noiose, anzi offrono il giusto mix di guida arcade e combattimento "al volo" tra minigun, razzi e cannoni a impulsi. Al di là delle gare, è necessario salire a bordo della propria auto per raggiungere di volta in volta il luogo delle missioni, evitando tutte le insidie della Zona Devastata tanto durante il viaggio d'andata quanto durante il ritorno. Le meccaniche che regolano la guida, l'uso del boost e le armi sono semplici ma ben realizzate, e dunque scorrazzare per le lande deserte anche solo alla ricerca di avversari da detronizzare si pone come un'esperienza più divertente del previsto.

Spara a tutto

Il fulcro del gameplay di RAGE risiede chiaramente nelle sezioni sparatutto, davvero godibili tanto durante la prima metà dell'avventura, ovvero quando l'acquisizione di nuovo equipaggiamento è all'ordine del giorno e si va alla scoperta della componente "crafting" con la conversione dei materiali raccolti in strumenti più o meno utili, tanto durante la seconda parte della stessa, con il livello di difficoltà che si alza gradualmente (pur senza raggiungere vette impossibili, anzi) e ci si trova ad affrontare ondate di nemici sempre più numerose, nonché qualche imponente boss.

Castelli di rabbia

Se dunque il prodotto di Carmack e Willits si può definire "console-centrico" nei suoi risvolti tecnici, appare senz'altro "PC-centrico" in termini di approccio al genere, visto che le routine comportamentali che regolano il movimento dei nostri avversari appaiono fin da subito "a prova di stick analogico" fra capriole, salti e scatti del tutto plausibili per una creatura bestiale che vuole tener testa a un nemico armato di fucile. La combinazione mouse / tastiera ci permette dunque di sprecare meno colpi e di essere più rapidi nel puntamento, anche se non ci sentiamo affatto di sconsigliare il controller per giocare; anzi, la maggiore difficoltà nell'inquadrare i nemici più rapidi può avere dei lati positivi, specie se vogliamo metterci alla prova. Il proverbiale "appoggio" dello stick analogico torna poi utile nelle fasi avanzate, quando gli avversari da sconfiggere sono magari dei soldati dotati di corazza pesante e la loro strategia consiste nell'appostarsi, aprire il fuoco ma retrocedere e riorganizzarsi in caso di guai. Il lavoro svolto dagli sviluppatori per quanto concerne l'intelligenza artificiale è dunque ottimo, e costituisce senza dubbio uno dei punti di forza di RAGE. Lo sgomento nel vedersi comparire davanti un nemico decisamente più tosto del solito è una sensazione sempre più rara nell'attuale panorama dei first person shooter, e benché tra bende e defibrillatore sia in realtà discretamente difficile trovare il game over, la tensione a ogni nuovo incontro si fa senz'altro sentire. Ed è una gran bella cosa. Le missioni diventano man mano più corpose, ma si tratta di un processo graduale, che non traumatizza... a meno che non vi dimentichiate di salvare, è chiaro. E qui bisogna aprire una doverosa parentesi: il sistema di salvataggio esclusivamente manuale adottato da id Software per questo titolo risulta quantomeno anacronistico e finisce spesso per spezzare il ritmo dell'azione. Speriamo dunque che con i prossimi aggiornamenti si passi al classico salvataggio automatico basato sui checkpoint.

Castelli di rabbia

La piattaforma di riferimento?

Ed eccoci giunti al "discorsetto", in cui non disquisiremo di api e di cicogne ma bensì del motivo per cui abbiamo sentito l'esigenza di dedicare a RAGE una seconda recensione dopo quella, invero molto dettagliata, del bellissimo e bravissimo Pierpappo. Le parole di John Carmack che abbiamo citato in apertura hanno sollevato un prevedibilissimo putiferio, più che altro perché è stato proprio lui a proferirle, ma bisogna dire che nel corso della medesima intervista il celebre co-fondatore di id Software ha anche detto che, in questo caso specifico, il suo team è partito dalla versione console del gioco con l'obiettivo poi di "potenziarlo" su PC tanto quanto l'attuale tecnologia gli avrebbe consentito di fare.

Castelli di rabbia

Purtroppo possiamo dire che non è andata così, nel senso che quanto a "potenza bruta" RAGE non ha nulla a che spartire con il già citato Crysis né con quanto fatto all'epoca per DooM 3. Il gioco si rivela infatti sorprendentemente leggero, tanto da girare a 60 frame al secondo sulla nostra configurazione di prova alla risoluzione di 1920x1080 pixel negli scenari in-door (qualcosa in meno in quelli all'aperto), pur con tutti i problemi relativi all'effetto pop-in delle texture, che abbiamo documentato in alcune immagini e che per fortuna è stato risolto con il rilascio della prima patch. L'aggiornamento, che è uscito poco prima che arrivassimo a discutere del comparto tecnico di RAGE e che dunque abbiamo provato in extremis, ci permette finalmente di attivare dalle opzioni la sincronia verticale (a determinate risoluzioni il tearing, in effetti, era fin troppo evidente), nonché di impostare su vari livelli il filtro anisotropico e soprattutto la cache delle texture. Quest'ultima feature risolve praticamente del tutto i problemi di pop-in sulle superfici, eliminando di fatto le maggiori criticità del prodotto id Software. Che però non diventa tutto d'un tratto un gioco graficamente perfetto, e che anzi si perde spesso nei particolari, con trame buttate lì a casaccio e soluzioni "frettolose" che lasciano sinceramente interdetti: potete vederne qualche esempio cliccando sulle numerose immagini che abbiamo catturato per la recensione. Ci teniamo comunque a dire che al di là della mera conta poligonale, del mancato supporto delle DirectX 11 e di quella che comunque si presenta come un'eccellente ottimizzazione delle risorse, capace di garantire una buona fluidità anche su configurazioni di fascia media, la nuova creatura di Carmack e Willits è dotata di un ottimo level design, di personaggi ben caratterizzati e dettagliati e di uno spessore artistico non comune, che peraltro si mantiene sempre su determinati livelli qualitativi. L'edizione nostrana, infine, risulta una volta tanto arricchita e non rovinata dal doppiaggio in italiano, realizzato utilizzando un cast altamente professionale e rispettando persino la sincronia audio-video.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.9
Lettori (288)
8.1
Il tuo voto

RAGE è un gran bel gioco, e su questo non si discute. È appassionante, tiene incollati alla sedia per ore, vanta un sistema di combattimento eccellente e un'intelligenza artificiale evoluta per quanto riguarda i nemici, peraltro divisi in un buon numero di differenti classi e tipologie. Gli elementi di contorno come le fasi racer risultano più divertenti di quanto ci si aspetterebbe, anche se basare il multiplayer competitivo unicamente su di essi ci è sembrata una scelta discutibile. Poco male: la campagna in single player dura come minimo il triplo rispetto all'attuale media degli FPS e ci sono ben nove missioni che è possibile affrontare in co-op con un amico. L'unico fronte su cui il titolo di id Software può deludere è quello tecnico, non per quanto realmente offre (che non è poco, anzi) ma piuttosto per ciò che gli utenti PC magari si aspettavano da Carmack e soci. È la fine di un'epoca?

PRO

  • Appassionante, ben diretto e molto divertente
  • Ottima intelligenza artificiale dei nemici
  • Campagna duratura, sfaccettata e senza cali
  • Level design eccellente e comparto tecnico di tutto rispetto...

CONTRO

  • ...ma su PC era lecito aspettarsi di più
  • Sistema di salvataggio discutibile
  • Multiplayer competitivo di scarsa attrattiva

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore AMD Phenom X4 9550
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Intel Core 2 Duo o equivalente AMD
  • 2 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 8800, ATI Radeon HD 4200
  • 25 GB di spazio libero su hard disk
  • Sistema operativo Windows XP SP3, Windows Vista, Windows 7

Requisiti consigliati

  • Processore Intel Core 2 Quad o equivalente AMD
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce 9800 GTX, ATI Radeon HD 5550
  • Sistema operativo Windows XP SP3, Windows Vista, Windows 7