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Per raggiungere la vetta

Vi è mai capitato di tirare dove c'è scritto "Spingere" e di spingere quando invece avreste dovuto "Tirare"? Bene, in Pullblox vi troverete subito a vostro agio

RECENSIONE di Michele Maria Lamberti   —   16/12/2011

Fino a poco fa sembrava che, stavolta, Nintendo con il 3DS avesse proprio sbagliato alla grande. Prezzo troppo elevato, i titoli maggiori solo annunciati e una line up di non particolare pregio, il 3D stereoscopico che non si capiva quanto potesse mai veramente giovare al gameplay, un negozio online poco fornito. Risultato? Vendite scarse e un futuro oscuro, sul quale incombeva l'arrivo del prossimo portatile Sony. Poi, ad Agosto, il clamoroso taglio di prezzo, che già da solo diede una bella spinta agli acquisti; ma era solo il primo passo della strategia della Grande Enne. Una serie di ottimi giochi, Super Mario 3D Land e Mario Kart 7 su tutti più il nuovo Monster Hunter in Giappone, un sostanzioso aggiornamento al firmware della console, maggiore collaborazione con le terze parti e il resto, come si dice, è storia, che potete verificare nei nostri regolari aggiornamenti sulle classifiche di vendita nonché nelle tasche di sempre più giocatori. Se proprio mancava ancora qualcosa, era un gioco che da solo giustificasse l'eShop, il digital delivery di Kyoto: ebbene, da adesso possiamo stare tranquilli anche su questo versante.

Push Me, Pull Me

Pullblox è sviluppato da Intelligent Systems, storico team Nintendo che ci ha regalato, per dire, Paper Mario, Advance Wars e WarioWare. E si vede, a partire dalle assurde e giapponesissime premesse: in un ridente villaggio dove la caratteristica principale degli strani abitanti è quella di essere piuttosto rotondetti, per una sorta di contrappasso il passatempo preferito dai bambini sta nello scalare i Pullblox, strutture formate per l'appunto da squadratissimi blocchi che possono essere delle più diverse forme e dimensioni e che, essendo ognuno di un colore diverso, formano disegni che possono essere o meno astratti.

Per raggiungere la vetta

A costruirli con passione e amore è Mastro Blox, un vecchietto dalla barba bianca che, non avendo avuto figli, ha praticamente così adottato tutti i pargoletti del villaggio; ma un brutto giorno accade l'imprevisto: i blocchi, che sono scorrevoli, di tutti i Pullblox si richiudono, intrappolando gli innocenti frugoletti che ci stavano giocando. E' qui che entrate in gioco voi, vale a dire Mallo, un giovane e vigoroso aspirante lottatore di sumo (ne avrebbe tutto il diritto, d'altronde) che viene scelto da Mastro Blox probabilmente per la sua prestanza come salvatore dei bambini di tutto il villaggio. E come fare a salvarli? Quello di Pullblox è il classico semplicissimo concept che se si vede all'opera si capisce al volo, mentre se si cerca di spiegarlo a parole si rischia di sprecare litri e litri d'inchiostro inutilmente, ma ci proveremo lo stesso: i blocchi, dicevamo, sono scorrevoli per un massimo di tre "spazi", e Mallo può sia tirarli che spingerli, ponendovisi di fronte e, quando può, di lato. L'obiettivo è arrivare al bimbo intrappolato, che in genere si trova sulla parte più alta del Pullblox, sfruttando a mo' di scale e/o piattaforme la particolare forma di ogni singolo blocco.

Per raggiungere la vetta

Il problema è che all'inizio i blocchi sono tutti spinti all'interno, e se non c'è alcuna difficoltà a tirare verso l'esterno, per tutti e tre gli spazi disponibili, quelli che si appoggiano direttamente al terreno, salendo poi su questi gli spazi si riducono a due (ovviamente non si può chiedere all'improbabile eroe di buttarsi nel vuoto per tirare completamente un blocco, e poi come farebbe a salirci?) e così via finché non sarà più possibile tirare un blocco. A meno che Mallo non riesca a porsi di lato, ma anche qui deve avere almeno due caselle a disposizione sotto i piedi per operare sul blocco adiacente. Il valente giovanotto, poi, può saltare in alto quel tanto che basta a passare da un gradino a quello immediatamente superiore, e in lungo per superare un solo spazio vuoto. Sta tutto qui il nucleo del gioco, al quale si aggiungono la possibilità di resettare tutto il lavoro fatto quando non se ne riesce più a venire a capo, o di tornare un po' indietro nel tempo fino a quello che pensate sia stato un grave errore, e, non dall'inizio, alcuni elementi di gameplay quali scale e botole che portano da blocco a blocco (le botole funzionano un po' come i portali di Portal, posto che non potete sceglierne voi il posizionamento).

L'effetto 3D

Parlavamo nel corpo della recensione di giochi che nascono dall'esigenza di sfruttare al meglio le caratteristiche di una determinata macchina: Pullblox ne è esempio lampante, almeno per quanto riguarda il 3D stereoscopico. Non è che senza non si possa giocare, o che il titolo non potesse essere concepito, ma il 3D aggiunge una dimensione di totale naturalezza, con il semplice mondo di gioco che prende letteralmente corpo sotto i vostri occhi rendendo tutto di un'intuitività e di un'immediatezza spaventosi, senza perdere in difficoltà. E' un concept nato per la stereoscopia, provate a disattivarla e vi renderete conto da soli che non sarebbe la stessa cosa.

Puro Genio

Abituati come siamo ad un mercato dove anche un simulatore di flipper, se non ha una qualche complicatissima componente RPG, è da buttare, potrebbe fare un po' specie leggere di un simile, semplice concept. Pullblox, in pieno ventunesimo secolo, ci riporta a quell'epoca d'oro dei videogiochi nella quale i designer, messi di fronte alle limitatissime capacità dei processori (e non è un caso che anche questo gioco sembra risultare dall'attento studio delle caratteristiche del 3DS, come potete leggere nel paragrafo sull'effetto 3D), dovevano escogitare idee veramente basilari ma che potessero essere foriere di un grande divertimento per i giocatori; quello che sorprende a fine 2011 è come il team di sviluppo se ne sia uscito con una meccanica assolutamente nuova e inedita semplicemente coniugando i fondamentali di due generi, il Puzzle e il Platform, che vivono e prosperano da decenni. Si potrebbero scrivere volumi interi, prendendo proprio Pullblox come spunto, su cosa sia il game design e cosa faccia grande un videogioco; ma ovviamente anche una grandissima idea non serve a nulla se non è realizzata bene, e anche qui Intelligent Systems non sbaglia: oltre duecento livelli, e non ce n'è uno che non sia perlomeno discreto. In puro stile Nintendo, si parte dai fondamentali, con Mastro Blox che vi spiega i pochi concetti, e si viene accompagnati per mano pian piano, senza quasi accorgersene, fino a vette di difficoltà notevolissime che però non affossano mai la volontà del giocatore, e anzi la incentivano secondo il classico circolo virtuoso dell'"ancora una partita e poi smetto".

Per raggiungere la vetta

Ancora più sorprendente è come nell'inventario di Mastro Blox non ci siano solo figure astratte, ma anche dei veri e propri disegni molto "8-bit style", e fra questi anche rimandi a storiche icone Nintendo, che funzionano come e meglio dei Pullblox per così dire "schematici". Come se non bastasse, una volta terminati tutti i puzzle (dimenticavamo la possibilità che vi viene data, dopo un po' di tempo passato a cercare di risolverlo, di saltarne uno per tornarci in un momento successivo) potrete anche sbizzarrirvi a creare i vostri tramite un intuitivissimo editor: ogni Pullblox così creato genera un QR Code che poi può essere letto da qualsiasi 3DS sparso nel mondo, e sul web già circolano, a pochi giorni dall'uscita, degli esemplari assolutamente imperdibili, il tutto per una longevità virtualmente infinita. A questo punto potremmo passare ad analizzare la grafica, chiara, colorata, luminosa, "Nintendosissima" ma forse un pochettino monotona, le musiche divertenti ma onestamente troppo poche, e magari recriminare sul fatto che dal lato multiplayer non c'è veramente nulla da segnalare, ma sarebbe tempo sprecato: a soli 6 Euro, Pullblox è la Killer Application del Nintendo eShop e surclassa moltissimi giochi scatolati full-price, per il divertimento che regala a mani basse, per il coinvolgimento, per le ore che ci passerete insieme.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.4
Lettori (27)
8.7
Il tuo voto

E' veramente difficile dire da cosa esattamente scaturiscano tutte le sensazioni positive che si provano giocando a Pullblox. Dal concept semplicissimo e geniale? Dalla sua assoluta novità? Dal perfetto equilibrio di puzzle e platform game? O più semplicemente dal level design rigoroso ma che allo stesso tempo può essere molto comico, dalla simpatia dei personaggi e del mondo di gioco, dal fatto che con 6 Euro vi portate a casa uno dei titoli più longevi e appassionanti degli ultimi anni? Molto probabilmente si tratta dell'insieme di tutti questi elementi, insieme che mai come in questo caso è superiore alla semplice somma delle, pur notevolissime, singole parti. Pullblox è un manuale di game design, che ci ricorda di come Nintendo sappia sempre trovare quel quid che altri faticano a scorgere. Pullblox, soprattutto, è puro divertimento, non farlo vostro sarebbe puramente incomprensibile.

PRO

  • Idea semplice, nuova e geniale
  • Incredibile continuità del valore di oltre 200 livelli
  • Virtualmente infinito
  • Rapporto qualità/prezzo altissimo

CONTRO

  • Scarsa varietà di elementi grafici e musicali