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Roba da ninja

A più di cinque anni di distanza dall'uscita della versione PS3, che a sua volta riproponeva l'episodio originale pubblicato nel 2004 su Xbox, Ninja Gaiden Sigma Plus accompagna il lancio di PlayStation Vita

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   29/02/2012

Vero e proprio manifesto dell'hardcore gaming applicato al genere action, Ninja Gaiden non è tanto figlio del platform uscito nel 1988 su NES, quanto più del coin-op arrivato nelle sale lo stesso anno (ve lo ricordate? Quello con la mitica manovra della "ruota" con conseguente lancio dell'avversario), decisamente più impegnativo e sfaccettato nelle sue meccaniche da picchiaduro a scorrimento. Protagonista della serie è il ninja Ryu Hayabusa, sdoganato anche nel franchise Dead or Alive, discendente di un clan al tempo stesso benedetto e maledetto in quanto depositario di conoscenze potenti e terribili, nonché guardiano di una spada oscura che nessuno, pare, può brandire senza che il suo spirito ne risulti irrimediabilmente corrotto. All'inizio di Ninja Gaiden Sigma Plus, Ryu si introduce nella fortezza del temibile Murai allo scopo di iniziare un periodo di allenamento, ma non ha neppure il tempo di acclimatarsi (ok, dopo aver fatto comunque a fettine qualche decina di avversari) che la bella Ayane (anche lei parte del cast di DoA) lo avvisa che il suo villaggio è stato messo a ferro e fuoco da un misterioso gruppo di ninja, che sono riusciti peraltro a rubare la Dark Dragon Blade.

Roba da ninja

Il ninja torna a casa di corsa e trova il luogo completamente devastato, in preda alle fiamme, fra cui si erge Doku, un avversario apparentemente invincibile. La sconfitta arriva puntuale, ma Ryu non può arrendersi e così, rimessosi dalle ferite, parte all'inseguimento dei ninja che hanno rubato la spada. La sua avventura si svolgerà nel corso di diciannove capitoli, man mano più impegnativi, in cui ci troveremo anche a controllare la bella Rachel, una guerriera bionda che vuole vendicarsi di Doku per aver lanciato una maledizione sulla sua famiglia. Se avete giocato con Ninja Gaiden Sigma su PlayStation 3, chiariamolo subito, sapete esattamente di cosa stiamo parlando e sapete anche cosa aspettarvi da questa nuova versione del gioco per PlayStation Vita, che accompagna il lancio della console Sony fondamentalmente perché una riedizione torna sempre comoda, ma non aggiunge granché al prodotto di partenza né risolve problemi che il tempo non ha contribuito a rendere meno fastidiosi, tutt'altro.

Il gioco di combattimento definitivo?

Ninja Gaiden Sigma Plus non può vantare le sfaccettature di un qualsiasi picchiaduro "tecnico" per quanto concerne i combattimenti, ma la filosofia su cui si basa risulta ancora molto attuale e vanta uno spessore inaspettato, soprattutto per chi è abituato alla media degli attuali action game in terza persona. I possessori di PSone magari ricorderanno un titolo che si chiamava Bushido Blade e i cui protagonisti, samurai armati di spada, potevano ammazzarsi con un unico colpo portato a segno, risolvendo il duello in un secondo oppure protrarlo per lunghi minuti carichi di tensione.

Roba da ninja

Nel gioco sviluppato da Team Ninja non si raggiungono tali vette estreme, tuttavia è grande la differenza tra un fendente che lacera le carni e uno che invece va a vuoto, con la barra dell'energia vitale che si svuota con una rapidità sorprendente se il nostro approccio alla battaglia risulta poco attento. Una regola che vale in particolare per i boss fight, davvero spietati in determinati frangenti e in cui risulta essenziale memorizzare il pattern di movimento e di attacco dell'avversario per poter rispondere efficacemente ed evitare la sconfitta. Il sistema di controllo su PlayStation Vita è del tutto simile a quello visto in Ninja Gaiden Sigma per PlayStation 3: gli stick analogici ci consentono di muovere il personaggio e gestire la visuale, che si centra tramite la pressione del dorsale destro. Il dorsale sinistro serve invece per parare, ma si tratta di una manovra che non garantisce affatto la nostra incolumità e che i nemici possono spezzare con una combo, lasciandoci in balia delle loro lame. La parola d'ordine è dunque "tempismo", sia per schivare un assalto all'ultimo secondo che per effettuare un potente contrattacco nell'istante preciso in cui una katana ostile entra in contatto con la nostra. Una volta penetrata la guardia dell'avversario le possibilità si sprecano, con combinazioni che variano a seconda dell'arma in nostro possesso (spada singola, doppia, nunchaku, la potente mazza Lunar, il martello da guerra e così via, a formare un arsenale indubbiamente ricco) e ci permettono di eliminare i nemici anche con solo un paio di tocchi. Il problema è che non ci troveremo mai ad affrontare un singolo ninja, anzi saremo sempre in netta inferiorità numerica e dunque dovremo valutare bene la strategia da utilizzare, perché le manovre vanno sempre portate a termine e non si può passare al blocco nel mezzo di una combo.

Trofei PlayStation 3

Ninja Gaiden Sigma Plus ci permette di conquistare un totale di cinquantuno trofei. Molti di essi ruotano attorno all'eliminazione di un certo numero di nemici, generalmente mille con ogni arma, o all'uso di particolari tecniche contro cento avversari. Anche il completamento dei singoli capitoli si traduce nell'ottenimento di un trofeo.

Croce e delizia

Abbiamo detto che Ninja Gaiden Sigma Plus si presenta praticamente immutato rispetto alla versione per PlayStation 3 uscita cinque anni fa, e in termini contenutistici l'affermazione è senz'altro vera: stessi livelli, stesse armi, stessi personaggi (con qualche costume in più da sbloccare, invero) e, anche qui, la presenza di una modalità a missioni (in questo caso più corposa) che ci consente di metterci alla prova con una serie di sfide talvolta davvero ostiche.

Roba da ninja

Il gameplay, estremamente ostico ma al contempo estremamente affascinante e coinvolgente proprio per il suo grado di sfida, non si sposa benissimo con la filosofia "portatile" di PlayStation Vita in quanto i punti di salvataggio sono tutto fuorché vicini fra di loro (ma in tal caso si mette la console in stand-by e amen), ergo l'esperienza va vissuta preferibilmente fra le mura domestiche anziché nelle tipiche situazioni "da handheld" (e comunque non è mai carino imprecare in pubblico, diciamolo). L'uso delle capacità peculiari in termini di input non è entusiasmante, ma c'è: toccando lo schermo possiamo passare in qualsiasi momento alla visuale in prima persona, muovere lo sguardo muovendo la console (grazie al giroscopio integrato) e colpire i nemici semplicemente toccandone la sagoma. Si tratta di una feature simpatica ma tutt'altro che pratica, considerando che la sensibilità del touch screen fa sì che la visuale in prima persona si attivi spesso per sbaglio, ma soprattutto che i nostri potenziali bersagli non staranno mai lì fermi ad aspettare di essere colpiti e anzi saranno i primi a bersagliarci, cosa che renderà quantomeno complicato centrarli senza rimetterci un po' d'energia.

Roba da ninja

Per fortuna dalle opzioni è possibile disattivare questa possibilità, mentre non risulta disattivabile l'uso del touch pad posteriore per "caricare" il ninpo (la "magia ninja" che Ryu Hayabusa può lanciare), laddove su PS3 bisognava agitare il Dual Shock come dei pazzi. Sempre a proposito di opzioni, purtroppo l'audio in inglese non può essere sostituito con l'originale in giapponese (male!), mentre gli sviluppatori hanno pensato bene (no, male!) di implementare l'ormai famigerato "hero mode", il livello di difficoltà infimo che si attiva se "abbandoniamo la via del ninja" dopo tre game over (fateci attenzione, eh) e che conferisce al nostro personaggio ninpo infiniti e addirittura schivate automatiche quando si trova lì lì per morire. Se volete giocare con Ninja Gaiden in questo modo, sia chiaro, vi perderete tutto il suo bello. Veniamo infine al comparto tecnico, che purtroppo rappresenta la più grossa delusione di questa conversione altrimenti fedelissima. Al di là dei modelli poligonali e degli scenari, ormai evidentemente datati per dettaglio e conta poligonale (stiamo parlando di un prodotto del 2004, sebbene lo schermo di PlayStation Vita faccia sembrare tutto bello...), sebbene le animazioni possano ancora dire la loro, Team Ninja ha inspiegabilmente tagliato il frame rate della metà, passando dai tradizionali 60 fps che hanno sempre caratterizzato la serie a 30 frame al secondo. Solidissimi, per carità, ma problematici proprio per via dei discorsi sul "timing" dei combattimenti fatti in precedenza, e peraltro inspiegabili considerando la cosmesi generale del titolo, tutt'altro che impegnativa per l'hardware dell'handheld Sony. Le ultime parole per la gestione della visuale: terribile. Si tratta di uno dei problemi "storici" di Ninja Gaiden Sigma ed è dunque assurdo che non si sia fatto nulla per metterci una pezza, anche perché in determinate situazioni la cosa assume connotati tragicomici, con la telecamera che segue angolature assurde e si trova in grandissima difficoltà sia negli ambienti stretti che in quelli larghi.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.3
Lettori (25)
8.1
Il tuo voto

Il fascino di Ninja Gaiden è innegabile e dunque questa ennesima versione per PlayStation Vita non potrà che conquistare la vostra anima hardcore, specie se la serie vi ha sempre incuriosito ma, per un motivo o per l'altro, non avete mai avuto modo di provarne un episodio. I combattimenti fra Ryu Hayabusa e i suoi molteplici avversari, da quelli più scarsi ai temibili boss, risplendono sul fantastico schermo della console portatile Sony, ma basta andare oltre un'occhiata superficiale per rendersi conto del fatto che non solo la grafica sente il peso degli anni, ma che gli sviluppatori hanno inspiegabilmente dimezzato il frame rate originale senza far nulla, peraltro, per risolvere gli incredibili problemi che affliggono la gestione della visuale. Comprate Ninja Gaiden Sigma Plus se siete pronti a raccogliere la sua sfida, ma consapevoli dei limiti di una conversione che poteva essere fatta meglio.

PRO

  • Gameplay solido e coinvolgente
  • Piuttosto lungo e con nuove sfide extra
  • Una sfida d'altri tempi

CONTRO

  • Comparto tecnico datato
  • Pessima gestione della visuale
  • Le poche novità lasciano il tempo che trovano